Choro, samba e bossanova sono la storia della musica brasiliana. Questi generi nascono dall’incontro tra tradizione e compositori, musicisti, poeti e artisti unici. Cosa rende così belle le canzoni di Carlos Jobim, Vinicius De Moraes e Joao Gilberto?

La musica brasiliana è un mondo fatto di ritmo, armonie e suoni davvero inconfondibili. Non serve essere esperti di musica per riconoscere dopo poche note una canzone di bossanova, samba oppure choro. Cosa concorre al successo di questi generi musicali così famosi e distinguibili dagli altri? Lo scopriremo in questo articolo partendo dalle origini per parlare di compositori, musicisti, poeti e artisti brasiliani unici.

A rendere inconfondibile la musica brasiliana sono sicuramente le sonorità utilizzate nelle canzoni. Chitarra, percussioni e poi la voce e il canto. Voci inconfondibili, a volte malinconiche e intimiste con testi in lingua portoghese. Festa, ritmo, danza, baldoria, tristezza e malinconia che diventano emozioni. Se ciò vale in qualsiasi tipo di arte o musica si ascolti, generi come choro, samba e bossanova mostrano il meglio di un certo modo sensibile di vivere e suonare.

Indice

Choro samba e bossanova

Choro, samba e bossanova sono tre generi musicali che hanno avuto origine in Brasile e che sono strettamente legati l’uno all’altro. Questa musica rappresenta il meglio della cultura musicale brasiliana ed è ancora oggi molto popolare. A loro volta questi generi sono stati influenzati da molti altri linguaggi musicali, come la musica africana, ma anche la tradizione classica e il jazz.

Il choro, noto anche come Chorinho, è nato in Brasile attorno al 1870 ed è stato molto suonato fino agli anni ’20 del secolo scorso. Si ritiene sia nato dalla fusione di diverse influenze musicali europee e africane, soprattutto dalla musica europea classica e dal ragtime. Caratterizzato da ritmo vivace e virtuosismo strumentale, ha influenzato molti compositori brasiliani dell’ultimo secolo. Hector Villa Lobos lo considerava essenza e anima della musica brasiliana.

Il samba è un altro genere di musica brasiliana nato nei quartieri poveri di Rio de Janeiro alla fine del XIX secolo. Si caratterizza per il suo ritmo veloce e percussivo suonato con strumenti come batteria, tamborim, surdo, tromba e sax. Il suono è molto dinamico e coinvolgente ed invita a ballare e a cantare, fino a diventare una forma di arte che esprime la vita e la cultura brasiliana anche nella tradizione del Carnevale.

Choro, samba e bossanova sono in costante evoluzione e tra i grandi interpreti ci sono Nazareth, Baden Powell o Tom Jobim, Chico Buarque, Toquinho, Paulinho da Viola, Hermete Pascoal. La versione moderna del choro ad esempio è molto flessibile, si presta all’improvvisazione, può essere cantato e danzato e offre varie possibilità di performance. Il film di Mika Kaurismäki intitolato Brasileirinho, presentato al festival di Berlino nel 2005, spiega bene questo mix di musica e vita reale.

Il film racconta l’organizzazione di un grande concerto di choro in cui vecchi e giovani si scambiano note e tradizioni, come è sempre avvenuto in Brasile. Gli artisti narrano momenti chiave del passato suonando i loro strumenti. Joel Nascimento ricorda il famoso locale degli anni 70 “Suvaco de Cobra”. Zé da Velha afferma che lo choro rappresenta il jazz brasiliano. Silvério Pontes lo considera una musica senza età che possono suonare insieme musicisti di 15, 40 e 70 anni.

Origine della bossanova

La bossanova è un genere di musica brasiliana ancora più noto del choro, un marchio di fabbrica che con regolarità scompare all’attenzione dei media per poi ritornare in auge nella discografia mainstream. “Chega de Saudade”, “Insensatez”, “Garota de Ipanema” sono canzoni che da sole definiscono un mondo che con poche poche note riesce ad emozionare. Se la musica oggi per esistere deve passare dai social, qui sono voce e chitarra a farsi poesia.

La storia della bossanova è un magico incontro tra poesia e musica, fantasia e sogno, emozione e sperimentazione. Una nuova voce che dal Brasile è diventata un linguaggio musicale universale. Dal punto di vista musicale le origini della bossa sono nel samba ed in particolare in uno stile definito samba canção elaborato da Dorival Caymmi e prima ancora da Ernesto Nazareth in alcune composizioni originali.

Il significato di bossanova in portoghese è “cosa nuova”, “voce nuova”. E in effetti prima dell’uscita nel 1958 del disco Canção do amor demais non si era mai sentito niente di simile. Elizeth Cardoso canta testi di Vinicius de Moraes sulle musiche di Antonio Carlos Jobim. Il disco contiene la canzone “Chega de saudade” e alla chitarra suona un certo João Gilberto. Il modo di cantare é diverso, senza enfasi nè vibrato, minimalista eppure delicato. Così come diversa la scelta del ritmo e del tempo, sempre lento, scandito dalla chitarra di João Gilberto.

La chitarra di João Gilberto

João Gilberto si era inventato un particolare modo di accompagnare con la chitarra classica, che venne successivamente denominato batida. La sua mano destra non arpeggiava, ma alternava il pollice sui bassi al pizzicare delle corde con le altre dita. Cosa di per sè non rivoluzionaria, la tecnica era già usata dai chitarristi brasiliani o nella musica classica. Originale invece era la figura ritmica ed ancor più efficace l’effetto “sensuale” che quel modo di suonare regalava alle composizioni di sapore jazzistico di Tom Jobim.

Il brano Chega de saudade fece un successo clamoroso, già nella interpretazione di Elizete Cardoso, ma soprattutto nella successiva versione interpretata con voce soffice, suadente e intimista dallo stesso Gilberto. «Vai minha tristeza… E diz a ela… Que sem ela não pode ser» (Vai, mia tristezza e dille che senza di lei non posso stare). Il disco uscì in agosto e in pochi giorni vendette quindicimila copie.

Tutto il merito dell’operazione discografica fu di Alvaro Ramos, direttore vendite della Lojas Assumpção, la catena di negozi di dischi più grande del Brasile. Gl bastò ascoltare un provino della canzone per imporla a suoi capi: “Questi sono la voce, il ritmo, e l’armonia che Rio de Janeiro e il Brasile vogliono sentire”. In realtà negli anni ’60 c’era tutto il mondo, a partire dall’America che non aspettava altro.

Canzoni bossanova più famose

Il settantotto giri con “Chega de Saudade” su un lato e “Bim Bom” dall’altro uscì proprio mentre il Brasile di Pelè vinceva la finale dei mondiali di calcio con la Svezia. A vincere in quel caso fu la musica. Nei primi anni ’60 il successo della bossanova di João Gilberto divenne internazionale. Nel 1962 in America uscì l’album del sassofonista Stan Getz “Jazz Samba” con il chitarrista Charlie Byrd. Segue Getz / Gilberto che contiene alcune composizioni di Antonio Carlos Jobim diventate poi famosi standard della musica leggera e jazz.

The Girl From Ipanema” cantato dalla moglie di João, Astrud Gilberto, in modo inusualmente semplice, monocorde, forse non perfettamente intonato ma certamente affascinante, nell’immaginario collettivo diventare il simbolo del sole, delle spiagge dorate e della bellezza delle donne brasiliane. “Desafinado” e cioè “stonato”, “fuori tono” è  il titolo di un’altra famosissima canzone che cancellò ogni dubbio fino a trasformarsi in un realtà ancora oggi: quando l’imperfezione diventa sogno, è poesia.

Se Tom Jobim conquistava l’America di Frank Sinatra e sulle sue armonie improvvisavano Stan Getz e i grandi musicisti jazz, anche Sergio Endrigo e Ornella Vanoni interpretavano la saudage mischiandola al cantautorato e alla tradizione melodica italiana. “La voglia, la pazzia, l’incoscienza e l’allegria” è il titolo di un album uscito nel 1976 realizzato dalla cantante con Vinicius de Moraes e Toquinho e finito dritto al cuore degli italiani.

Le canzoni di Tom Jobim

La bossanova non esisterebbe senza il genio di Antonio Carlos Jobim, considerato non a torto uno dei maggiori compositori, musicisti e interpreti del ‘900. Fu lui, insieme ad un gruppo di poeti, musicisti e artisti ad inventarsi un vero e proprio genere musicale. Sérgio Cabral, classe 1937 e grande firma del giornalismo musicale brasiliano, ne ripercorre la storia in un libro bografico uscito per Casadei Editore.

Sérgio Cabral tra le altre cose era anche amico di Jobim, il ‘maestro sovrano’ della musica brasiliana ancora oggi amato in tutto il mondo. In oltre 400 pagine di biografia, a cui segue una dettagliata discografia, c’è narrazione, ma anche dialoghi diretti che l’autore confessa di avere registrato (anche di nascosto) nei suoi incontri con il compositore, schivo e riservato.

Gli incontri umani sono stati fondamentali nella nascita della bossanova, a cominciare da quello di personaggi come Vinicius de Moraes e João Gilberto, di cui vengono riportate delle lettere. Ci sono musica, registrazioni, backstage e concerti. La bossa è anche vita bohèmien, whisky e storie private con lo sfondo di una drammatica situazione sociale e politica di una nazione che ha perso le libertà sotto il regime militare.

Vinicius De Moraes il poeta

Un altro grande protagonista della bossanova fu Vinicius de Moraes, poeta che si fece musico. Un intellettuale uscito dall’accademia per abbracciare il suo amato popolo e interpretarne i sentimenti profondi. Marcus Vinicius da Cruz de Melo Moraes nacque a Rio De Janeiro il 19 ottobre del 1913. Cominciò presto a scrivere poesie e nell’ambito accademico il successo fu immediato. Ma il vero Vinicius uscì quando si innamorò della sua identità brasiliana, iniziando a scrivere canzoni, testi e melodie sull’amicizia.

Il vero Vinicius amava la gente, passava intere giornate a chiacchierare, tanto che la sua casa divenne un porto di mare aperto a tutti. Era ingordo di vita e beveva come una spugna («il whisky è il miglior amico dell’uomo», diceva). Amava e divinizzava la femminilità, tanto che si sposò ben nove volte. Dissipatore generoso, incurante dei soldi, viveva per l’amore e per la poesia con una intensità e partecipazione mai distaccata dalla vita e dai suoi piaceri.

Nel fervore in cui nacque la bossanova, musica fortemente intellettuale che però aveva la grazia necessaria per essere amata da tutti, Vinicius lasciò un segno anche in Italia, dove visse a lungo. Nel 1937 Ungaretti tradusse in italiano una sua raccolta di poesie fino ad accettare di partecipare ad un disco con Vinicius, Toquinho e Sergio Endrigo. Con la Vanoni e Toquinho incise un disco di canzoni per bambini (L’arca di Noe è la più nota) e con Baden Powell inventò quello che poi fu definito afro-samba.

Vinicius De Moraes era uomo senza tregua e nel corso degli anni non smise mai di scrivere. Quando se ne andò a sessantasei anni, il 9 luglio del 1980, per i suoi estimatori lasciò un vuoto incolmabile. Alcuni anni fa è uscito un documentario dedicato alla sua vita intitolato semplicemente ‘Vinicius’. Il film, diretto da Miguel Faria Jr. mostra alcuni dei cantanti più noti del Brasile, come Chico Buarque, Caetano Veloso, Gilberto Gil, eseguire le sue canzoni.

Attori interpretano i versi delle sue poesie, figli e amici raccontano la sua vita, tra ampi pezzi di repertorio (tra cui alcune strepitose immagini della Rio de Janeiro degli anni Trenta), interviste, frammenti di conversazione tra Vinicius e Jobim, i creatori della bossanova. Tutti a rivivere la appassionante vita di un poeta che riuscì a farsi conoscere e amare da sterminate platee in tutto il mondo, con prodezze insuperabili per raffinatezza e contabilità.

Il successo della bossanova

La bossanova è una sintesi di forme musicali, armonie, melodie e ritmi che hanno conquistato tutti. Dai più grandi jazzisti ai cantanti, la bossa ha avuto la fortuna e il merito di arrivare ad un pubblico molto ampio in tutto il mondo, irresistibilmente travolto dalla sua sensualità. Successo di mercato a parte, la rivoluzione di Antonio Carlos Jobim e João Gilberto e Vinicius De Moraes fu comunque autentica dal punto di vista letteraro e musicale.

Tom Jobim inventò armonie e melodie senza tempo grazie ad una preparazione classica e popolare allo stesso tempo. João Gilberto trovò un nuovo modo di suonare la chitarra e di cantare che divenne marchio di fabbrica. Vinicius scrisse testi di una bellezza e semplicità disarmante. Il successo della bossanova fu straordinario e il prezzo lo pagarono alcuni dei suoi protagonisti quando divenne territorio di conquista da parte di produttori ambiziosi e senza scupoli, che la trasformarono in fenomeno musicale globale.

Il rapporto tra musica e denaro sviluppò molti conflitti tra autori, editori e case discografiche tanto che Jobim amava affermare: “In Brasile ci sono gli apprendisti stregoni, a New York gli stregoni”. Ad esempio il compositore cedette per 28 anni ad un editore la sua “Garota de Ipanema”, una delle canzoni più ricche ed eseguite al mondo, in grado di generare milioni di euro in diritti d’autore. Lo stesso editore oggi incassa ancora le royalties: una piccola clausola sul contratto, inserita ad insaputa del compositore, raddoppiava il periodo concordato.