I Pionieri

TRAMA I PIONIERI

I Pionieri, il film diretto da Luca Scivoletto, è ambientato nella Sicilia del 1990 e racconta la storia di Enrico Belfiore (Mattia Bonaventura), un bambino cresciuto da due genitori appassionati di politica, in particolare del partito comunista. Enrico, però, non ha le stesse passioni della sua famiglia, anzi vorrebbe solo trascorre la sua giovinezza come un ragazzo qualsiasi senza l'ombra dei suoi genitori e l'etichetta di piccolo sovietico. È per questo motivo che un giorno scappa di casa per andare nel bosco, dove lo attende il suo amico Renato, intenzionato a rifondare il campo scout di stampo comunista "I Pionieri d'Italia" insieme ad altri coetanei.
La fuga da casa sarà per i ragazzi una sorta di rito di passaggio all'adolescenza, che permetterà loro di iniziare un percorso di crescita, durante il quale si renderanno conto che le certezze che li avevano protetti e con cui avevano vissuto fino a quel momento non sono mai state così sicure.

PANORAMICA SU I PIONIERI

Luca Scivoletto, al suo esordio alla regia di un lungometraggio, porta sul grande schermo la storia tratta dal suo primo romanzo, I pionieri (2019), un racconto sul cambiamento nel difficile passaggio dall’essere bambini al diventare adolescenti. “C’è una fase, poco prima dell’adolescenza, in cui comincia a rompersi tutto. Le cose che ci sembravano normali di colpo perdono senso. Voci discordi si insinuano, la nostra personalità prende forma e preme, da dentro, facendoci cambiare direzione. È questo momento breve, di trasformazione, sospeso e anche un po’ magico, quello che ho cercato di captare e rappresentare” - ha spiegato il regista. Elemento cardine da cui il progetto parte è la politica italiana ai tempi del PCI, e di come questa esercitasse un forte impatto sui rapporti famigliari, quasi come oggi fa il calcio. “Sono partito da un disagio personale: figlio di genitori comunisti, nato e cresciuto però nel momento storico sbagliato, gli scintillanti anni ’80, col comunismo in crisi e tutti gli ideali assorbiti da bambino che si facevano, anno dopo anno, sempre più inapplicabili. Il risultato: un precoce e mai risolto smarrimento politico. L’aspetto autobiografico, però, si ferma qui” - ha chiarito. Già, perché quella che Scivoletto vuole raccontare è la storia di un’amicizia tra due ragazzini che, crescendo, entra in crisi per ragioni politiche. E l’età dei due personaggi principali ha condizionato la messa in scena del progetto: “Un’età di passaggio, dove sogni e realtà riescono ancora a mischiarsi. Sentivo che di fronte a loro la macchina da presa dovesse porsi a una distanza ironica ma complice, senza arrivare a nascondersi, ma trasmettendo nello spettatore la sensazione che quei ragazzini fossero stati lasciati veramente soli mentre tentano di ricostruire, in quel bosco, un mondo tutto loro” - ha aggiunto. Ecco allora che le emozioni dei giovani interpreti sul set sono state preziose ai fini della riuscita del film: “Durante le riprese mi sono sforzato di drizzare al massimo le antenne per captare dai miei quattro straordinari attori i loro sbalzi emozionali, i loro silenzi e le loro maldestre esternazioni, facendo filtrare in ogni scena quanta più verità potessero offrire le loro singole personalità e il loro libero gioco di identificazione con i personaggi” - ha rivelato. Per evitare che la pellicola prendesse una piega troppo documentaristica, Scivoletto aggiunge l’elemento onirico, lasciando una porta aperta al mondo dei sogni. I quattro piccoli pionieri sono interpretati da Francesco Cilia (Renato), Danilo Di Vita (Vittorio Romano), Matilde Sofia Fazio (Margherita) e Mattia Bonaventura (Enrico). Quest’ultimo ha dichiarato di essersi sentito subito a suo agio durante le riprese e che il regista ha lasciato a tutti loro molta libertà, affinché la resa dei personaggi fosse il più naturale possibile. Completano il cast Peppino Mazzotta, Lorenza Indovina, Maurizio Bologna, Eleonora Danco, con la partecipazione di Claudio Bigagli nei panni di Berlinguer. L’attore ha raccontato di aver accettato il ruolo con grande entusiasmo: “Sono un personaggio immaginario, appaio nella mente di questo ragazzino, figlio di genitori comunisti, che ha un momento di ribellione”.

È questo il cinema che amo, capace di registrare la verità di sguardi e palpiti, ma lasciando al tempo stesso la porta aperta ai sogni, siano essi assurdi, irrealizzabili o infranti (Luca Scivoletto).

CRITICA DI I PIONIERI

Esplora un'età complessa come la preadolescenza il film di Luca Scivoletto, che torna agli anni in cui il comunismo si stava trasformando in qualcosa di diverso ma il Partito infervorava ancora gli animi di quanti credevano nella politica. Fra questi, i genitori dello stesso regista e del protagonista de I Pionieri, che si chiama Enrico proprio come Berlinguer. Con lucidità e grande ironia, il regista sa muoversi fra asciuttezza documentaristica e momenti onirici e dirige benissimo 4 ragazzi alle prese con dei personaggi che cominciano ad avvertire le prime stonature della vita. I Pionieri ha anche il suo fantasma, che poi è lo stesso Berlinguer, una specie di amico immaginario del giovane Enrico a cui Claudio Bigagli dà la saggezza di un vecchio zio. (Carola Proto - Comingsoon.it)
I Pionieri: leggi la nostra recensione completa del film.

CURIOSITÀ SU I PIONIERI

Il film è tratto dall'omonimo romanzo del regista, edito da Fandango Libri

Presentato in anteprima al Torino Film Festival 2022 nella sezione Fuori Concorso/Favolacce

Vincitore del Premio Giuria del pubblico "Arcadia" al Sudestival 2023.

Dichiarazione del regista Luca Scivoletto:

Sono partito dalla constatazione che nell’Italia della mia infanzia, ancora divisa tra le basi militari degli americani e il più grande Partito Comunista d’occidente, la politica esercitava sui legami familiari un impatto molto più forte rispetto ad oggi, quasi come il calcio, a volte eccessivo, quindi potenzialmente comico. E sono partito da un disagio personale: figlio di genitori comunisti, nato e cresciuto però nel momento storico sbagliato, gli scintillanti anni ’80, col comunismo in crisi e tutti gli ideali assorbiti da bambino che si facevano, anno dopo anno, sempre più inapplicabili. Il risultato: un precoce e mai risolto smarrimento politico. L’aspetto autobiografico, però, si ferma qui. Perché fin dall’inizio il mio obiettivo è stato quello di raccontare una storia universale: l’amicizia simbiotica tra due ragazzini e il modo con cui entra in crisi una volta che uno di loro rompe la bolla di certezze che li ha protetti fin dall’infanzia

FRASI CELEBRI DI I PIONIERI

Dal Trailer Ufficiale del Film:

Enrico Belfiore (Mattia Bonaventura): Cos'è?
Renato (Francesco Cilia): Il Pioniere, la rivista degli scout comunisti.
Enrico: Renato, facciamolo pure noi!
Renato: Che cosa?
Enrico: Un campeggio!

Renato: Oggi è il giorno in cui il compagno Belfiore e il compagno Magenta rifondano il comparto Antonio Gramsci de I Pionieri d'Italia, gloriosamente estintosi nel 1975.

Margherita (Matilde Sofia Fazio): Si può sapere cosa state facendo?
Renato: Siamo venuti in questo bosco per rifondare un reparto di Pionieri.
Margherita: E che sono?
Renato: L'organizzazione ricreativa dei ragazzi comunisti.
Margherita: Ma il Comunismo è finito!
Renato: Non qui!

Giulino (Maurizio Bologna): Sono sicuro a vedere la partita dell'Italia, ve lo dico io.
Simonetta (Eleonora Danco): Mio figlio non ci sarebbe mai andato, Renato tifa URSS.

FOCUS SU I PIONIERI

La preadolescenza è una fase di transizione molto particolare in cui sembra non avvenire mai il passaggio dal periodo infantile a quello dove ci si sente ragazzi. Con il risultato di sentirsi indefiniti. Come sostiene lo stesso Luca Scivoletto, in merito al suo ultimo lavoro cinematografico, I Pionieri, si tratta di un’età che è stata già portata sul grande schermo in passato: "Ho voluto parlare di preadolescenza prima di tutto perché è stata indagata molto dal cinema, e quindi diversi film della mia formazione da spettatore e da cinefilo raccontano proprio quel periodo. Credo che sia un momento della nostra vita di trasformazione radicale, forse quello in cui si cambia di più” - ha spiegato. Una di queste pellicole è sicuramente I Goonies (1985) di Richard Donner, in cui un gruppo di ragazzini che crede ancora nei pirati, parte alla ricerca di un tesoro nascosto mettendosi in un bel guaio. O Stand by Me - Ricordo di un'estate (1986), diretto da Rob Reiner, nel quale quattro dodicenni di Castle Rock, in Oregon, stanno per passare al ginnasio e, nell’estate che precede l’inizio della scuola, si immergono in un’avventura che li segnerà per sempre. Oppure Big (1988) di Penny Marshall, con Tom Hanks nei panni di un tredicenne che, dopo diverse umiliazioni, desidera con tutto se stesso di diventare adulto fino a riuscirci per davvero. Il film di Scivoletto esplora questo passaggio della vita, se vogliamo, da un punto di vista più politico, evidenziando come la famiglia sia un’influenza importante per la formazione in un’età così delicata.

INTERPRETI E PERSONAGGI DI I PIONIERI