Quel "pregiudizio accusatorio" che ha stravolto la vita di Mario Oliverio. E la politica calabrese - HuffPost Italia

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Quel "pregiudizio accusatorio" che ha stravolto la vita di Mario Oliverio. E la politica calabrese

Quel pregiudizio accusatorio che ha stravolto la vita di Mario Oliverio. E la politica calabrese

27 giugno 2023, mattino presto. Mario Oliverio era già sveglio, lavorava nel vigneto. Una giornata di inizio estate, che avrebbe dovuto essere come tante altre. E invece no. Perché l’ex presidente della Regione Calabria - la cui carriera politica è stata di fatto bloccata da inchieste finite poi in assoluzioni - viene a sapere di essere in stato d’arresto. Non è uno scherzo. Oliverio era nella vigna, con la sua compagna, e viene a sapere che su un quotidiano online c’era scritto che era stato arrestato nell’ambito di un’inchiesta per “vari reati, dall’associazione mafiosa all’omicidio”. Non era vero che Oliverio fosse in arresto, è evidente. Era vero, sì, che fosse indagato, ma probabilmente alle agenzie di stampa e ai cronisti locali era arrivata la sola tesi della procura. Avevano dunque omesso la decisione del gip, che con la sua ordinanza non aveva applicato nei suoi confronti alcuna misura cautelare. Nell’ambito, peraltro, di un’inchiesta - HuffPost ne ha scritto qui - per Ndrangheta nella quale, però, lo stesso gip spiega che Oliverio con la Ndrangheta non c’entra niente.

Questo episodio è raccontato, insieme a tanti altri, nel libro “Pregiudizio di Stato”, di Adriana Toman, uscito il 16 novembre. Il volume - 320 pagine, edizioni Città del Sole, con prefazione di Otello Lupacchini - raccontando gli ultimi anni della storia politica di Mario Oliverio, racconta la storia della Calabria e, di riflesso, di un pezzo di Italia. Alle vicende giudiziarie dell’ex presidente della Calabria - assolto due volte, vittima, secondo il gip, "di evidente pregiudizio accusatorio", e ancora indagato - si intrecciano i tanti errori giudiziari subiti da amministratori locali delle città del Sud. Toman li nomina uno per uno. Racconta le storie di quei sindaci democraticamente eletti che hanno perso l’incarico, e pezzi di vita, a causa di vicende processuali poi evaporate. Racconta di quella Calabria sul podio delle Regioni con più errori giudiziari. In cui le maxi inchieste, con centinaia di arresti, sovente si risolvono in poche condanne. Racconta di quel processo mediatico che è come una giostra dalla quale una volta saliti, contro la propria volontà, non si scende. Soprattutto se ad alimentarlo sono certe procure.

Ampio spazio viene dedicato alla sanità calabrese, per anni commissariata, e alle dinamiche interne al Partito democratico, reo secondo i racconti del libro, di non aver mostrato solidarietà a Oliverio durante il suo difficile cammino giudiziario. Un libro che svela, insomma, retroscena che collegano Roma e la Calabria. E che riguardano segmenti di una storia mai raccontata a fondo.

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