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New York, 300 arresti dopo irruzione polizia nel campus della Columbia University. Scontri alla Ucla in California

La presidente della Columbia Minouche Shafik ha detto di aver chiesto alla polizia di sgombrare tutti gli accampamenti di protesta e di mantenere una presenza nel campus almeno fino al 17 maggio. In California scontri tra manifestanti filo-palestinesi e contro-manifestanti nel campus Ucla

Aggiornato il 1 maggio 2024 ore 15,57

Medioriente, polizia di New York sgombera campus Columbia University: decine gli arresti

5' di lettura

Nell’operazione di polizia condotta nella notte per sgomberare i campus della Columbia e del New York City College dai manifestanti pro Gaza sono state arrestate circa 300 persone. Lo ha detto nel corso di una conferenza stampa il sindaco di New York, Eric Adams, che ha denunciato «un movimento per radicalizzare i giovani...non permetterà che questo accada».

Nella giornata del 30 aprile gli agenti di polizia di New York hanno fatto irruzione nel campus della Columbia University , sedando una crescente protesta e arrestando manifestanti filo-palestinesi che si erano barricati in un edificio.

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Le trasmissioni televisive in diretta hanno mostrato gli agenti entrare nella Hamilton Hall, l’ultimo punto focale della protesta, che era stata occupata dai manifestanti martedì mattina presto. Decine di persone sono state arrestate e caricate sugli autobus, ha riferito la CNN.

La presidente della Columbia Minouche Shafik ha detto di aver chiesto alla polizia di sgombrare tutti gli accampamenti di protesta e di mantenere una presenza nel campus almeno fino al 17 maggio. Intorno alle 23:40 il personale della Columbia ha smontato le tende e rimosso i rifornimenti dall’accampamento principale, ha riferito il Columbia Daily Spectator.

L’azione della polizia ha coronato due settimane di crescente tensione alla Columbia, punteggiate da oltre 100 arresti il 18 aprile e da successive proteste culminate con l’acquisizione di Hamilton Hall. Gli attivisti stavano protestando contro la campagna militare israeliana a Gaza che secondo il ministero della sanità guidato da Hamas ha causato la morte di oltre 34.000 persone, e chiedono all’università di disinvestire dalle aziende che forniscono armi a Israele.

Medioriente, polizia di New York sgombera campus Columbia University: decine gli arresti

Una protesta che si era allargata

Il precedente scontro nel campus della scuola di New York ha contribuito a ispirare proteste in altri college del paese, scatenando recriminazioni e coinvolgendo diverse figure, dagli studenti ai docenti, dai donatori miliardari ai politici.

La Columbia ha detto in una dichiarazione nella giornata di ieri 30 aprile che il dipartimento di polizia di New York è stato portato qui poco dopo le 21:00. per ripristinare l’ordine e garantire la sicurezza della comunità universitaria.

«Dopo che l’università ha appreso durante la notte che Hamilton Hall era stata occupata, vandalizzata e bloccata, non ci è rimasta altra scelta», ha detto un portavoce della scuola. «Il personale di pubblica sicurezza della Columbia è stato costretto a lasciare l’edificio e un membro del nostro team delle strutture è stato minacciato. Non metteremo a rischio la sicurezza della nostra comunità né permetteremo un’ulteriore escalation».

In una lettera a Michael Gerber, vice commissario per le questioni legali della polizia di New York, Shafik ha chiesto alla polizia di allontanare tutte le persone non solo da Hamilton Hall ma anche dalle altre strutture del campus.

L’irruzione della polizia alla Columbia University di New York e gli scontri all’università della California

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Shafik richiede la presenza della polizia nel campus fino al 17 maggio

Shafik ha anche richiesto la presenza della polizia nel campus almeno fino al 17 maggio per «mantenere l’ordine e garantire che gli accampamenti non vengano ristabiliti». L’inizio delle attività didattiche in università è previsto per il 15 maggio.

Nella lettera, Shafik afferma che la decisione di chiamare la polizia è stata presa con il sostegno degli amministratori dell’università dopo aver accertato «che l’occupazione dell’edificio, gli accampamenti e i relativi disagi rappresentano un pericolo chiaro e attuale per le persone, le proprietà e il funzionamento dell’Università».

Più a nord, la polizia ha effettuato arresti fuori dal City College di New York, disperdendo i manifestanti ed erigendo barricate d’acciaio nell’area.

Il sindaco Adams: «Manifestazioni sono spettacolo violento e inutile»

Poco prima degli scontri, il sindaco Eric Adams ha condannato le azioni dei manifestanti nei commenti ai media insieme a Rebecca Weiner, vice commissario della polizia di New York per l’intelligence e l’antiterrorismo.

«Non possiamo e non permetteremo che quello che dovrebbe essere un incontro pacifico si trasformi in uno spettacolo violento e inutile», ha detto Adams. «Non possiamo aspettare che questa situazione diventi ancora più grave. Tutto questo deve finire adesso».

Adams ha anche lanciato l’allarme sull’influenza di «agitatori professionisti esterni» sulle manifestazioni guidate dagli studenti e ha avvertito gli studenti di andarsene.

Alcune ore prima dell’azione della polizia, i funzionari della Columbia hanno minacciato di espulsione qualsiasi studente che si fosse rifiutato di lasciare l’edificio occupato. Il campus è stato sottoposto a un blocco parziale, consentendo l’accesso solo al personale essenziale e ad alcuni studenti.

«Se sei un genitore o tutore di uno studente, chiama tuo figlio e invitalo a lasciare l’area prima che la situazione peggiori in qualsiasi modo», ha detto Adams ai giornalisti.

Scontri nel campus dell'Universita' della California per proteste pro-Gaza

California, polizia in tenuta anti sommossa al campus Ucla dopo gli scontri tra manifestanti pro e contro Israele

Le manifestazioni di protesta studentesca scatenati dallo stato di guerra instaurato dalle truppe israeliani nella Striscia di Gaza si estendono intanto anche alla California, dove la polizia in assetto anti sommossa ha presdo posizione nei pressi del campus dell’Università di Los Angeles (Ucla) dove si sono registrati scontri tra manifestanti filo palestinesi e filo israeliani.

I primi hanno eretto delle barricate cercando di proteggersi dai secondi che invece hanno cercato di abbatterle: ne sono nati scontri violenti tra le due fazioni con spintoni, calci, lanci di sedie e bastoni usati per colpire.

Gli scontri hanno avuto luogo appena fuori da un accampamento di tende, dove i manifestanti pro-palestinesi hanno eretto barricate e compensato per proteggersi - e i contro-protestanti hanno cercato di abbatterle. Nelle vicinanze si vedevano veicoli della polizia, ma gli agenti non sono intervenuti immediatamente.

Mary Osako, un’alta funzionaria dell’Ucla, ha dichiarato al giornale del campus Daily Bruin che l’università «ha immediatamente chiamato le forze dell’ordine per un supporto reciproco».

Il sindaco di Los Angeles, Karen Bass, ha parlato con il rettore dell’università e ha detto che la polizia avrebbe risposto alla richiesta della scuola, secondo un post sulla piattaforma di social media X del suo portavoce Zach Seidl.

 La sicurezza negli ultimi giorni è stata rafforzata nel campus dopo che i funzionari hanno dichiarato che ci sono stati “alterchi fisici” tra le fazioni di manifestanti.

L’Università della California di Los Angeles ha poi annunciato l’annullamento delle lezioni per oggi a seguito degli scontri avvenuti nella notte fra manifestanti nel campus.

Proteste anche in altri atenei. La polizia dell’Università della Florida del Sud e le forze dell’ordine hanno disperso una protesta in atto nel campus, arrestando anche dieci manifestanti. È quanto si legge in un comunicato dell’ateneo citato dalla Cnn, secondo cui tra i 75 e i 100 manifestanti si sono riuniti nel campus inizialmente pacificamente, in seguito facendo resistenza al personale di sicurezza dell’università con oggetti contundenti.

Tensioni anche a New Orleans e Arizona, dove la Polizia ha sparato ieri pomeriggio proiettili di gomma e al peperoncino contro manifestanti alla University of Arizona durante le proteste: lo ha reso noto il presidente dell’ateneo, Robert Robbins, come riporta la Cnn. Le forze dell’ordine hanno fatto un «uso minimo» di proiettili al peperoncino, proiettili di gomma e hanno indossato attrezzature tattiche di sicurezza «per disperdere la folla... non avevano altra scelta se non quella di adottare misure significative» di fronte alle «azioni pericolose» di centinaia manifestanti, ha affermato Robbins in un comunicato.

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