A Desenzano Filippo Ganna torna Top Ganna e domina la cronometro a oltre 53 all'ora di media. Pogacar, secondo, blinda il primato, rifilando distacchi pesanti a tutti
Prova stratosferica quella del due volte campione del mondo a cronometro: Pogacar è davanti nel primo tratto, ma poi non ce n'è più per nessuno. Giornata super comunque per la maglia rosa che spedisce a 3'41" Thomas e a 3'56" Martinez. Tiberi, quinto in classifica, adesso può andare a caccia del podio
DESENZANO DEL GARDA. Top Ganna e il tricolore sventola altissimo sul Giro d'Italia.
Il campione d'Italia e due volte campione del mondo nelle prove contro il tempo (nel 2020 e nel 2021, mentre nel 2022 e nel 2023 si è dovuto "accontentare" dell'argento), domina la cronometro da Castiglione delle Stiviere a Desenzano del Garda, "polverizzando" i 31 chilometri del percorso in 35'02" alla stratosferica media di 53,134 km/h.
Prova stratosferica quella fornita da Filippo Ganna, che conquista la prima vittoria stagionale e si rifà dopo la sconfitta subita a Perugia da Pogacar, capace di recuperare 47 secondi al piemontese negli ultimi 6 chilometri del percorso.
Nella giornata in cui il fuoriclasse azzurro rialza la testa, in vista dei campionati italiani e dei Giochi Olimpici, Pogacar chiude al secondo posto ma mette un'altra mano sul Giro d'Italia, chiudendo al secondo posto a 29 secondi da Ganna, ma rifilando distacchi pesantissimi a Thomas (43 secondi, ora è secondo in "generale" a 3'41") e Martinez, che scivola al terzo posto a 3'56" dallo sloveno.
E dire che al primo intertempo Pogacar era davanti a tutti (9'35", quattro secondi su Ganna, 15" su Thomas e 34'" su Martinez), ma nel tratto centrale il Top Ganna vola letteralmente sul percorso si ritrova avanti a tutti nella classifica parziale con la maglia rosa seconda a 10", mentre gli altri sono tutti decisamente più distanti (Thomas a 47" e Martinez a 1'19").
Poi il trionfo con il leader della generale che lascia ancora qualcosa sul percorso ma infligge ancora secondi ai diretti rivali che, a questo punto, dovranno compiere un vero e proprio miracolo per cambiare il finale ad una saga che appare già scritta.
Visibilmente emozionato e con le lacrime agli occhi, al termine della gara Filippo Ganna ha spiegato come "uno straordinario campione come Pogacar è uno stimolo incredibile per andare oltre i propri limiti. Questa zona è una sorta di seconda casa per me e il pubblico è stato straordinario".
Domani, domenica 19 maggio, tappone alpino, il più duro della corsa, con ben cinque gran premi della montagna. Si partirà da Manerba del Garda e, dopo 222 chilometri, i ciclisti arriveranno a Livigno, in località Mottolino, dopo aver scalato Lodrino, Colle San Zeno, Mortirolo (seppur dal versante più facile, ma resta sempre una salita molto difficile), Passo del Foscagno e l'ascesa finale che porterà sul traguardo della 15esima frazione.