La scuola della Terra: le nuove esigenze dell’Agrifood nel progetto di FCI

Il progetto La scuola della Terra nasce da un idea della Presidente della Fondazione Creativi Italiani Vanna Fadini.

In un contesto mutevole, dove il settore Agrifood sta subendo veloci e notevoli cambiamenti, vi è la necessità di salvaguardare l’ambiente naturale e antropico attraverso il perseguimento della strategia della Sostenibilità e di quella della Economia Circolare.

Sempre più giovani aspirano a vivere e lavorare in un contesto naturale ed equilibrato, rifuggendo dai modelli sociali, economici, abitativi delle città e perseguendo uno stile di vita più ambientalmente sostenibile. Con l’’introduzione di avanzate tecnologie in campo digitale, biologico e nanotecnologico nelle strutture produttive dell’agricoltura e della trasformazione alimentare dei prodotti agricoli si possono incrementare sensibilmente l’efficienza dei processi produttivi, la qualità del loro output e di ridurre l’utilizzo di risorse materiali ed energetiche anche attraverso azioni di riciclo e riuso (Agricoltura Rinnovabile). In particolare, le nuove tecnologie consentono anche di mantenere in vita specie antiche, diversificando così la gamma dei prodotti offerti al consumatore, personalizzati e con un significativo contenuto emozionale, al posto dei prodotti standardizzati dell’Agrifood di massa.

 

Evoluzione del modello strategico e operativo del “farmer”

I fattori di cambiamento sopra descritti determinano rilevanti impatti sul settore Agrifood e sulla figura del “farmer” che deve possedere le competenze e le capacità per gestire un articolato e complesso processo, dalla produzione agricola alla trasformazione alimentare fino alla commercializzazione, alla distribuzione e al recupero/riciclo, che coinvolge una molteplicità di aspetti (tecnologici, in particolare Internet per e-commerce, economici, finanziari, commerciali e di marketing) in un campo dove la disintermediazione sta aumentando in misura rilevante. Oggi al “farmer” si richiede di uscire dal modello imprenditoriale tradizionale focalizzato sul “sapere fare efficientemente buoni prodotti”, delegando ad altri operatori di business le funzioni non produttive (in particolare quelle commerciali e distributive). Il “farmer” deve possedere un rilevante patrimonio di conoscenze in una molteplicità di campi tecnico-scientifico, manageriale, organizzativo e di marketing.

 

La Scuola della Terra

Entro il 2030 accertarsi che tutte le persone abbiano le informazioni rilevanti e la giusta consapevolezza dello sviluppo sostenibile e di uno stile di vita in armonia con la Natura” ONU Agenda 2030, traguardo 12.8. Rispetto alle esigenze ipotizzate sull’evoluzione del settore Agrifood, la Fondazione Creativi Italiani, ha inteso portare un originale contributo al loro soddisfacimento attraverso la progettazione di un’innovativa struttura per l’enpowerment delle conoscenze e dell’organizzazione, denominata Scuola della Terra.

La sua missione generale punta a contribuire all’innovazione e alla qualificazione delle strutture produttive del settore Agrifood, sia in Italia, sia nei Paesi del bacino del Mediterraneo, attraverso attività di formazione, trasferimento tecnologico per l’innovazione dei processi produttivi e dei prodotti funzionali al benessere e alla salute e supporto alla creazione di start-up avanzate basate su conoscenze tecnico-scientifiche. Si vuole così contribuire al reinserimento nelle attività del settore Agrifood di lavoratori espulsi dalle imprese dell’industria e dei servizi e favorire soprattutto tra gli studenti della scuola primaria e secondaria, la crescita di una cultura della terra, dell’ambiente e dell’alimentazione, improntata alla sostenibilità e alla cura della salute, nella prospettiva della Cittadinanza Attiva.

La Scuola della Terra si configura come un importante agente per la Transizione Ecologica e la Transizione Digitale, obiettivi dell’attuale Governo nazionale e del PNRR, contribuendo allo sviluppo economico e tecnologico del settore Agrifood nei territori di interesse, nella prospettiva della Sostenibilità e dell’Economia Circolare. I fondi europei per il settore agroalimentare sono i più dotati e rafforzati con ulteriori fondi europei di prossima generazione. Inoltre, i fondi sono ricevuti dal quadro della politica agricola comune finanziata dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e dal Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) per fornire un intervento adeguato, secondo le esigenze di ogni regione dell’UE. La trasformazione agroalimentare deve seguire la tabella di marcia del Green Deal dell’UE che mette in campo cinquanta iniziative, tra cui due strategie centrali: la “Strategia dalla fattoria alla forchetta” e la Strategia della biodiversità, sfide che il settore agroalimentare dovrà raggiungere per la sua transizione verso la sostenibilità, la digitalizzazione e, infine, la ripresa economica del settore.

La proposta della Scuola della Terra si inserisce in toto nel quadro programmatico dell’EUROPEAN GREEN DEAL (https://ec.europa.eu/info/strategy/priorities-2019-2024/european-green-deal_en) in particolare per quanto riguarda lo sviluppo del vettore FARM TO FORK STRATEGY (https://ec.europa.eu/food/horizontal-topics/farm-fork-strategy_en).