'Iron Mask: La Leggenda Del Dragone' : la recensione del fantasy - Taxidrivers.it
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‘Iron Mask: La Leggenda Del Dragone’ : la recensione del fantasy

Un fantasy/action che diverte e intrattiene, ma che non sfrutta a pieno il suo potenziale.

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Iron Mask – La Leggenda del Dragone è un film del 2019 diretto da Oleg Stepchenko,  sequel del film Vij – La Maschera del Demonio, uscito nel 2014  e ispirato liberamente all’omonimo racconto di Nikolaj Gogol.

Una produzione sino-russa che coinvolge anche diverse star internazionali (come Arnold Schwarzenegger, Jackie Chan, Charles Dance e Rutger Hauer). IL film è un’avventura fantasy-action che butta nel calderone una notevole quantità di eventi, personaggi e citazioni, riuscendo a intrattenere ma non facendo del tutto centro nel proprio obiettivo.

Iron Mask… la Trama

La storia narra le gesta del cartografo inglese Jonathan Green (interpretato da Jason Flemyng), che ritroviamo dopo il primo capitolo ancora in viaggio  ma questa volta in Cina. A lui si unirà una giovane principessa  cacciata dal suo regno da una spietata strega che ha preso il suo posto come regina instaurando un regime di terrore. La regina controlla persino un potente drago che fino ad allora era stato portatore di fertilità e benessere.

Il padre della ragazza, conosciuto come Il Maestro (Jackie Chan), si trova imprigionato in un carcere gestito dal capitano britannico James Hook (Arnold Schwarzenegger). Nella cella si trova anche lo zar di Russia, tradito anch’egli e ora nascosto da una maschera di ferro che ne cela il volto. Quando il sovrano riesce a fuggire, la sua strada si incrocia con quella di Miss Dudley, compagna di Green ora alla ricerca dell’amato: i due aiuteranno la principessa a liberare la sua gente oppressa.

Un film citazionista

Si nota fin da subito come Iron Mask si diverta a mescolare vari elementi e immaginari cinematografici, sia orientali che occidentali: si passa dal fantasy, all’action in stile wuxia e cappa e spada, fino all’avventura scanzonata condita di ironia ed effetti speciali. Un miscuglio che diverte ma che appare forse fin troppo derivativo. La pellicola ricorda infatti opere più celebri come Grosso Guaio A Chinatown di John Carpenter, 47 Ronin, Pirati dei Caraibi, La Tigre e il Dragone e The Great Wall; c’è una scena che richiama l’arrivo sull’Isola del Teschio nel King Kong di Peter Jackson. Il film di Stepchenko non riesce però a replicare l’impatto spettacolare di questi titoli, anche a causa di un budget non elevatissimo per quelle che erano le ambizioni del racconto. Tuttavia, gli effetti speciali sono di buona fattura (pur non raggiungendo il livello dei blockbuster hollywoodiani), il design delle creature fantastiche e i costumi sono curati e si nota un certo gusto e dinamismo nella messa in scena dei combattimenti corpo a corpo e nelle scene d’azione. Buona anche la colonna sonora e divertente il combattimento finale.

Il film si rifà anche ad alcuni topoi narrativi tipici del genere fantasy, strizzando l’occhio alla mitologia cinese, tra artefatti magici, maschere che camuffano la propria identità e maestosi dragoni dai poteri magici.

Vecchie glorie poco sfruttate

Il pubblico potrebbe restare incuriosito dalla presenza di due icone assolute del cinema action: Arnold Schwarzenegger, pilastro del cinema ‘muscolare’ degli anni ’80 e ’90, (veste qui i panni della guardia carceraria James Hook), e Jackie Chan, eroe dei film di arti marziali orientali. Purtroppo, la presenza di questi due attori è molto ridotta e si limita a poche scene; nel loro essere personaggi esagerati e caricaturali sono comunque divertenti e tra i momenti più riusciti del film si segnala proprio il loro breve ma adrenalinico combattimento nella prigione di Londra. Quasi uno scontro simbolico tra due “campioni” delle pellicole d’azione vecchio stile.

I problemi del film

Il difetto più grande di Iron Mask è una certa superficialità nella scrittura del film. I personaggi appaiono appena abbozzati e risulta difficile affezionarsi a loro; le vicende sono narrate con un ritmo molto rapido e talvolta confusionario e si salta spesso da un luogo all’altro senza soluzione di continuità. I dialoghi non sono dei più brillanti e risultano spesso sopra le righe ed eccessivamente melodrammatici, ma sono comunque funzionali ad una storia che non vuole mai prendersi sul serio e che, alla fin fine, riesce comunque a divertire senza pretese…a patto che non ci si aspetti troppo!

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Iron Mask: La Leggenda Del Dragone

  • Anno: 2029
  • Durata: 120'
  • Distribuzione: Eagle Pictures
  • Genere: Fantasy, azione, avventura
  • Nazionalita: Russia, Cina
  • Regia: Oleg Stepchenko