Karadzic, il boia di Srebrenica, trasferito sull'isola di Wight - la Repubblica

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Karadzic, il boia di Srebrenica, trasferito sull'isola di Wight

Radovan Karadži? (Reuters)
 
Il criminale di guerra,condannato all'ergastolo, è stato portato in gran segreto dal carcere olandese alla prigione della località resa famosa dal festival di musica rock, scelta perché ci sono pochi detenuti musulmani
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LONDRA – L’ex leader dei serbi in Bosnia Radovan Karadzic è stato trasferito in segreto dall’Olanda alla sua prigione definitiva in Inghilterra: un carcere di massima sicurezza sull’isola di Wight. Il 75enne “boia di Srebrenica e di Sarajevo”, come è stato soprannominato per i reati commessi durante la guerra civile nell’ex Jugoslavia, ha ricevuto una condanna all’ergastolo senza possibilità di rilascio per “crimini di guerra” e “genocidio”, tra cui il massacro di 8mila musulmani bosniaci.



Le autorità britanniche hanno reso noto stamane che Karadzic è arrivato a Londra giovedì e da lì è stato portato sotto scorta all’isola di Wight, nel canale della Manica di fronte al porto di Southampton, un luogo famoso per il festival di musica rock che vi si teneva alla fine degli anni Sessanta (poi ripristinato dal 2002 in poi) e celebrato dalla nota canzone Wight is Wight di Michel Delpech, intitolata L’isola di Wight nella versione italiana dei Dik Dik.



Ma è anche la sede di Her Majesty Prison Isle of Wight, meglio conosciuta con il suo vecchio nome, Parkhurst, una prigione in cui sono stati rinchiusi alcuni dei peggiori criminali inglesi, come i gemelli Kray, due capi del crimine organizzato, lo squartatore dello Yorkshire Peter Sutcliffe e il serial killer Ian Brady. È stata scelta per Karadzic perché ha un numero molto basso di detenuti di fede islamica: si temeva che il criminale di guerra bosniaco potesse essere oggetto di vendette dietro le sbarre da parte dei carcerati di religione musulmana. Al giorno d’oggi la maggior parte dei reclusi all’isola di Wight sono persone colpevoli di reati sessuali, mediamente al di sopra dei cinquant’anni.



Latitante in Bosnia dal 1996 al 2008, Karadzic fu arrestato a Belgrado dove lavorava come medico sotto falso nome e processato nel 2016 dal Tribunale penale internazionale per l’ex-Jugoslavia, istituito dalle Nazioni Unite all’Aia. Come parte di un accordo con l’Onu, il Regno Unito ha accettato che scontasse la sentenza qui, dopo la reclusione iniziale in Olanda dove si è svolto il processo. All’arrivo a Londra, il suo avvocato ha dichiarato che l’ex presidente bosniaco è in cattive condizioni di salute e riceve vari medicinali. “È uno dei pochi condannati per genocidio” ha commentato il ministro degli Esteri britannico Dominic Raab. “È il responsabile del massacro di migliaia di uomini, donne e bambini a Srebrenica e dell’assedio di Sarajevo. Ci sono voluti trent’anni ma sta infine pagando per i suoi crimini”. Come giovane avvocato, Raab lavorò al tribunale dell’Aia che ha poi condannato Karadzic.