Piramidi, un nuovo studio non ha dubbi: «Furono costruite grazie a un ramo del Nilo oggi scomparso» | Corriere.it

Piramidi, un nuovo studio non ha dubbi: «Furono costruite grazie a un ramo del Nilo oggi scomparso»

diAlessandro Vinci

Denominato Ahramat, l'antico corso d'acqua avrebbe reso possibile il trasporto in loco dei materiali. Lo afferma una ricerca internazionale pubblicata sulla rivista Communications Earth & Environment

È una delle domande che più affascinano l'umanità: come fecero gli antichi egizi, circa 4.500 anni fa, a costruire le piramidi di Giza? Fin dal suo titolo, un nuovo studio pubblicato giovedì 16 maggio sulla prestigiosa rivista Communications Earth & Environment (gruppo editoriale Nature-Portfolio) non sembra avere dubbi: furono «edificate lungo un ramo del Nilo ormai perduto». Ahramat («Piramidi», in arabo): questo il nome assegnato al corso d'acqua dall'équipe internazionale che ha curato il lavoro, guidata dalla geomorfologa dell'Università del Nord Carolina-Wilmington Eman Ghoneim. Proprio la presenza di tale fiume, secondo la ricerca, avrebbe dunque reso logisticamente possibile la realizzazione delle celeberrime strutture, meta l'anno scorso di quasi 15 milioni di turisti da tutto il mondo.

Piramidi, un nuovo studio non ha dubbi: «Furono costruite grazie a un ramo del Nilo oggi scomparso»

A onor del vero, che gli enormi blocchi di pietra e granito che caratterizzano l'intero sito fossero stati trasportati in loco tramite apposite imbarcazioni di legno era da decenni una delle teorie più accreditate (tanto più dopo la scoperta, nel 2017, di un prezioso papiro nel porto di Wadi Al-Jarf). Mancavano tuttavia evidenze definitive della passata esistenza di una rete fluviale più estesa di quella attuale, in quanto il Nilo dista oggi oltre 8 chilometri dalla necropoli. Ebbene: Ghoneim e colleghi ritengono di averle ora trovate, forti dell'esito di innovative rilevazioni basate su immagini satellitari radar, indagini geofisiche e carotaggi sul campo. A quanto emerso, infatti, lungo la fascia che collega Giza ed El-Lisht (sede di altri complessi piramidali) correva un canale naturale di ben 64 chilometri e di larghezza variabile tra i 200 e i 700 metri: il sopra citato Ahramat. 

Piramidi, un nuovo studio non ha dubbi: «Furono costruite grazie a un ramo del Nilo oggi scomparso»

Inevitabile a questo punto domandarsi che fine abbia fatto il fiume: l'ipotesi dei ricercatori è che si sia seccato a causa di un anomalo accumulo di sabbia portata dal vento in concomitanza con una grave siccità verificatasi intorno a 4.200 anni fa. «La nostra ricerca offre la prima mappatura di uno dei principali rami antichi del Nilo su una scala così ampia, e lo collega ai maggiori complessi piramidali dell'Egitto», ha spiegato Ghoneim in una nota pubblicata dal suo stesso ateneo. Da questo punto di vista – illustra l'abstract dello studio –, «riteniamo che il ramo di Ahramat abbia avuto un ruolo nella costruzione dei monumenti e che sia stato contemporaneamente attivo e utilizzato come via d'acqua per il trasporto di operai e materiali da costruzione verso i siti delle piramidi». Il che nulla toglie, comunque, alla meraviglia da sempre suscitata dalla loro enigmatica imponenza. 

17 maggio 2024 ( modifica il 18 maggio 2024 | 08:43)