Stellantis, l’ad Tavares: “Tutti gli stabilimenti italiani hanno un futuro” - la Repubblica

Economia

Stellantis, l’ad Tavares: “Tutti gli stabilimenti italiani hanno un futuro”

L'ad di Stellantis Carlos Tavares
L'ad di Stellantis Carlos Tavares 

La produzione è cresciuta del 10% nel 2023. Il manager portoghese benedice gli incentivi: “Grati al governo, aiuteranno i consumatori. Condiviso l’obiettivo di ritornare a realizzare 1 milione di veicoli entro il 2030”. Le fabbriche di Mirafiori e Pomigliano non sono a rischio.

2 minuti di lettura

TORINO – I nuovi incentivi? “Siamo grati al governo, è una grande decisione”. Gli stabilimenti di Mirafiori e Pomigliano sono a rischio? “No, tutti gli stabilimenti italiani hanno un futuro”. La produzione in Italia? “E’ aumentata nel 2023 del 10% e condividiamo l’obiettivo del governo di arrivare a 1 milione di veicoli entro il 2030”. Dopo settimane di tensioni, nel giorno in cui Stellantis presenta i conti 2023, l’amministratore delegato, Carlos Tavares, abbassa i toni e tende una mano al governo. “Nel 2023 abbiamo aumentato la produzione dei nostri stabilimenti italiani del 10%. E’ un dato piuttosto significativo. Abbiamo prodotto 752 mila veicoli, non è un numero marginale – spiega Tavares durante una conference call con i giornalisti italiani – e abbiamo quindi concordato con il governo italiano di condividere un obiettivo comune che vogliamo raggiungere insieme, portare il nostro contributo da 752 mila a 1 milione di veicoli. Un obiettivo da raggiungere entro il 2030 o, se riusciamo, prima se continuiamo a crescere del 10% come nel 2023”.

Insomma, Tavares ribadisce che l’obiettivo 1 milione è raggiungibile, anche se sui tempi rispetto a quelli ipotizzati dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, c’è una differenza. Una questione che si potrà comporre al Tavolo al ministero. I numeri sono anche un modo per rispondere al governo che, in ogni occasione, torna sulla riduzione della produzione di auto in Italia. Una tendenza che per Stellantis, società partecipata da Exor che controlla anche Gedi che edita Repubblica, si è invertita già dallo scorso anno.Tavares poi benedice il nuovo sistema di incentivi varato dall’esecutivo Meloni. Una questione, i sussidi all’acquisto, sollevata dall’ad nell’intervista a Bloomberg e al centro della querelle con il ministro Urso. Secondo i calcoli del manager portoghese, con gli incentivi per i veicoli elettrici “si aggiungono automaticamente 20.000 veicoli in più prodotti in Italia. Questo significa che la decisione presa dal governo italiano è un'ottima decisione e lo ringraziamo per questo. Andrà a beneficio diretto dei consumatori italiani. Quindi, per raggiungere l'obiettivo comune di 1 milione di veicoli fatti negli stabilimenti italiani, dobbiamo lavorare fianco a fianco con il governo italiano. C’è un futuro per gli stabilimenti di Pomigliano d’Arco e di Mirafiori”. Rispetto ai numeri, in generale, il 63% della produzione in Italia di Stellantis secondo l’amministratore delegato è diretta fuori dall’Italia. “Export che fa bene alla bilancia commerciale italiana”, dice Tavares. Ma non solo. Il riferimento è alle 500 Bev e a Mirafiori, dove ora si lavora su un solo turno e gli addetti sono in cassa a rotazione per un mese e mezzo. “Decidendo di esportare la Fiat 500 Bev negli Usa stiamo incrementando l'attività di Mirafiori. La situazione migliorerà non appena avremo sussidi per l'elettrico in Italia e in Germania. Le cose andranno meglio. Quando c'erano i sussidi per i veicoli elettrici, c'è stato un mese, credo fosse ottobre. Ma verificherete che nell'ottobre del 2023 la Fiat 500 Ev era al primo posto nelle vendite di veicoli elettrici in Germania, prima della Volkswagen”.

Anche su Maserati l’ad di Stellantis è stato chiaro: “Rimarrà un marchio italiano prodotto in Italia. Perché quando si parla di prodotti di lusso, è necessario vendere il miglior artigianato italiano come prodotto di lusso. Questo è ciò che intendiamo fare. Maserati ha quindi migliorato drasticamente la qualità. Maserati ha le risorse per sostituire tutte le auto esistenti. Maserati lancerà i prodotti non appena riterrà che la qualità sia al top. I designer di Maserati sono italiani, gli ingegneri sono italiani e le auto sono e saranno prodotte in stabilimenti italiani”. Tavares, che insiste anche sulle capacità di sviluppo dei modelli e delle capacità concentrate a Torino, coglie l’occasione per smentire qualsiasi operazione di fusione, “non abbiamo trattative in corso su nulla che assomigli ad una fusione”. E poi ha aggiunto: “E certamente non abbiamo operazioni allo studio con Renault, voglio essere schietto. Si è trattato di una pura speculazione”.

I commenti dei lettori