Angeli perduti - Film (1995)
Angeli perduti
Locandina Angeli perduti

Angeli perduti

( Duo luo tian shi )
Voto del pubblico
Valutazione
3 di 5 su 2 voti

Al cinema dal: 07 maggio 1996
Regista: Wong Kar-Wai
Genere: Drammatico
Anno: 1995
Paese: Hong Kong
Durata: 93 min
Data di uscita: 07 maggio 1996
Distribuzione: COLUMBIA TRISTAR FILM ITALIA
Angeli perduti è un film di genere drammatico del 1995, diretto da Wong Kar-Wai, con Leon Lai e Karen Mok. Uscita al cinema il 07 maggio 1996. Durata 93 minuti. Distribuito da COLUMBIA TRISTAR FILM ITALIA.
Data di uscita: 07 maggio 1996
Genere: Drammatico
Anno: 1995
Paese: Hong Kong
Durata: 93 min
Formato: 35 MM, PANORAMICO
Distribuzione: COLUMBIA TRISTAR FILM ITALIA
Sceneggiatura: Wong Kar-Wai
Fotografia: Christopher Doyle
Produzione: CHAN YE-CHENG - JET TONE PROD.

TRAMA ANGELI PERDUTI

Killer, un tipo spregiudicato e violento alle dipendenze di Agent, dopo aver lavorato 155 giorni nel mondo del crimine con grande successo e lauti compensi, comincia a porsi qualche interrogativo sulla professione, e proprio nel momento in cui il suo "datore di lavoro" - colui che rimette tutto in ordine ad operazione compiuta, cancellando ogni traccia - ha qualche tremore per lo strapotere del suo terribile socio e lo licenzia. In luogo di una lettera di dimissioni, Killer inventa per Agent uno strano messaggio, inciso su un gettone: "Jukebox Song 1818", lasciandoglielo perché venga consegnato nel bar dove di solito si svolgevano i loro criminosi appuntamenti. L'alloggio di Agent è situato in una pensione dove risiede pure uno strano individuo, Ho, reso muto dal lancio di una lattina che gli ha leso le corde vocali, il quale lavora a giorni alterni presso una macelleria e un fast food, ma preferisce fare il barbiere (fuori-orario) occupando con l'aiuto di un grimaldello il negozio di qualche proprietario, quando il padrone se n'è andato, e adattandosi a qualsiasi lavoro per campare. Frattanto Killer insieme a Punkie, vive una folle vita di eccessi e di violenze, alloggiando in una stanza d'albergo, del quale è pure ospite Cherry, una giovane disperata, perennemente al telefono per rintracciare il fidanzato lasciato in un momento difficile. Poiché ora ne avverte spasmodicamente la mancanza, inganna la passione con squallide gratificazioni, non escluso un dubbio "gioco d'amore" con il muto Ho. L'atmosfera frenetica e caotica in cui vive ispira Punkie di far uscire dalla reciproca solitudine Killer e Agent, facendoli incontrare e facendo scaricare tragicamente l'uno sull'altro la reciproca rivalità.

CRITICA DI ANGELI PERDUTI

"'Angeli perduti' esaspera la forma - il grandangolo è la superstar del subconscio: una lente Cinemascope serve alla distorsione orizzontale pur in una città da leggere verticale - come la sostanza: ne esce un film ingegnoso e affascinante, forse meno ricco del precedente, ma sempre in grado di porre domande essenziali cui a loro volta risponderanno dubbi essenziali. Si tratta di materia di cinema puro: ma ora servono le regole per la conquista del pubblico. Se fosse Hollywood a chiamare, la prossima volta." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 4 Maggio 1996)"Un microcosmo ma senza nessuna intenzione di osservarlo realisticamente. Al contrario, tutto è folle, esagitato, sopra le righe e, soprattutto, affidato a una furibonda tempesta di immagini che, intenzionalmente, snaturano ogni logica, suscitano sensazioni altre, passano dalle cifre drammatiche più convulse - le sparatorie, le corse nella notte - a occasioni fra il paradosso e la beffa che rasentano addirittura il grottesco - i giochi guerrieri di Ho a cavallo del maiale appena ucciso - , esasperando i colori, notturni e diurni, privilegiando un montaggio convulso che raramente consente alla vicenda di sostare, salvo in quei momenti in cui, con meditata perizia, si dà spazio o al dolore esistenziale - Agent, dopo la lettera di abbandono, disperatamente abbracciata al juke-box - o a un delicato, contenuto lirismo, come l'amore sotto la pioggia di Cherry e Ho. Un cinema di forte impatto visivo, perciò, con empiti narrativi da Nouvelle Vague ma, ad ogni pagina, con una originalità stilistica che continua a raccomandare Kar-Wai come uno degli autori più significativi e personali che ci arrivino dall'Oriente. Ne sentiremo riparlare: con successi crescenti." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 7 Maggio 1996)"Un pugno di giovani inclassificabili, solitari, alienati, a modo loro romantici. Riprese mobilissime, con bruschi salti di tono, colore, velocità. Ambienti notturni, molto neon, strade, bar, fast food, ossessioni alimentari, professioni insolite o pericolose esercitate come mestieri qualunque, con metodo efficienza, puntiglio. Pochi dialoghi ma molta voce fuori campo, perché ogni personaggio si racconta da sé, e anche se c'è moltissima azione lo spazio in cui ci muoviamo è sempre anche uno spazio interiore." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 16 Maggio 1996)

CURIOSITÀ SU ANGELI PERDUTI

- REVISIONE MINISTERO MAGGIO 1996.

INTERPRETI E PERSONAGGI DI ANGELI PERDUTI

Attore Ruolo
Leon Lai
Wong Chi-Ming/Killer
Karen Mok
Punkie/Blondie/Baby
Charlie Young
Charlie/Cherry
Takeshi Kaneshiro
Ho
Toru Saito
Sato
Michelle Reis
Agente di Killer
Kong To Hoi
Ah-Hoi
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