Putin e Zjuganov la lotta per il Mondo multipolare e il socialismo – Marx21

Putin e Zjuganov la lotta per il Mondo multipolare e il socialismo

di Marco Pondrelli

Giovedì 7 luglio si è tenuto l’incontro fra Putin, il Presidente della Duma di Stato, Vjačeslav Volodin, e i rappresentanti dei partiti presenti in parlamento. L’incontro è stato ovviamente dedicato in prevalenza all’andamento dell’operazione militare speciale. È stato un incontro formale nel quale il Presidente ha rispettato il protocollo ringraziando i partiti per il loro impegno ed il lavoro comune, due sono state le affermazioni di Putin da sottolineare. Prima ha detto in riferimento alla Nato: ‘ecco perché hanno sostenuto il terrorismo e il separatismo in Russia, e le forze distruttive interne e una “quinta colonna” nel nostro Paese. Tutti loro ricevono ancora un sostegno incondizionato dall’Occidente’. É ovvio il riferimento non solo alle ONG ma sopratutto al terrorismo che ha insanguinato la Russia in questi anni, chi continua ad accusare la Russia per la repressione del terrorismo in Cecenia e in Dagestan (e per quello cinese nello Xinjiang) dovrebbe spiegare perché poi si indigna quando lo stesso terrorismo colpisce l’Occidente. Inoltre Putin ha affermato che l’operazione militare speciale ‘è l’inizio della transizione dall’egocentrismo americano liberale-globalista a un mondo veramente multipolare’, non si parla semplicemente di un mondo multipolare in cui non c’è solo un Impero che comanda ma si tratta di costruire un mondo in cui la cosiddetta ‘democrazia liberale’ non è l’unico sistema possibile. Gli ultimi 20 anni sono stati segnati dal connubio fra finanza e guerra che si sostengono a vicenda, quello che Russia e Cina (ma non solo) mettono in discussione è questo, non si tratta di sostituire un imperialismo con un altro ma di pensare a strade diverse attente a combattere le diseguaglianze che guerra e capitalismo hanno costruito.

Il segretario del Partito Comunista Zjuganov è intervenuto per ribadire l’appoggio sulla vicenda ucraina sostenendo come sia necessario ‘fermare il globalismo statunitense, che sta cercando di dettare le sue condizioni al resto del mondo’, questo obiettivo può essere ottenuto solo creando un’ampia convergenza internazionale a partire dai BRICS. La condivisione della politica estera però cade anche sulle scelte economiche del governo, in passato il KPRF non ha fatto mancare critiche alle scelte del governo, ad esempio sulla riforma delle pensioni, ora Zjuganov chiede che Putin ‘fissi degli obiettivi socialisti’, perché il socialismo è il solo antidoto contro ‘nazismo, fascismo e movimenti banderisti’.

Sono state affermazioni molto decise alle quali Putin ha risposto affermando ‘per quanto riguarda l’idea socialista, non c’è nulla di male. Dovremmo approfondire questa idea, soprattutto nella sfera economica. Alcuni Paesi l’hanno concretizzata, con forme di regolamentazione del mercato, ecc. Questa idea sta funzionando in modo abbastanza efficace. Dobbiamo approfondire questo aspetto’. Questa risposta non è una risposta di cortesia, basta leggere il verbale della riunione per capire che con tutti gli altri interlocutori il Presidente non è entrato nel merito delle proposte come ha fatto con Zjuganov. C’è poi un secondo elemento che va sottolineato, Putin fa riferimento a paesi che hanno realizzato l’idea socialista con forme di regolazione di mercato, è evidente che il riferimento è alla Cina. Torna il tema iniziale ovverosia combattere gli USA non vuole solo dire affrontarli militarmente ma anche proporre un diverso modello di sviluppo economico, è una tesi che contraddice alla radice l’idea che oggi nel mondo si confrontino ‘opposti imperialismi’. Russia e Cina stanno mostrando convergenze tese non solo a limitare il potere statunitense ma anche a combattere le storture del capitalismo.

Non sfugge che i sistemi russo e cinese siano diversi ma essi trovano un punto di convergenza nel ruolo della Stato, che ha un ruolo di regolatore ma anche di gestore in importanti settori strategici, ricordiamo che una delle prime battaglie combattute da Putin in patria fu quella di nazionalizzare le aziende energetiche. Il mondo multipolare non è solo un sistema in cui più stati svolgono la funzione, che oggi è portata avanti solamente degli Stati Uniti ma è anche un mondo dove convivono più sistemi economici e sociali. Questa battaglia è una battaglia che se vinta aprirà nuovi spazi anche per le forze progressiste in Italia, aprendo serie possibilità di costruire politiche sociali progressiste ed allargare i sempre più angusti spazi democratici del Paese.

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