“Sono molto, molto disciplinata. Tanto sul lavoro quanto a tavola. Mi aspetto molto dal mio corpo, ho 47 anni, quattro figli e per lavoro viaggio molto. Per affrontare tutto questo devo mangiare sano” – ha rivelato Victoria Beckham durante un'intervista. “In passato sono stata vegana per più di un anno ma sentivo di non avere l’energia di cui avevo bisogno per affrontare i miei innumerevoli impegni”. Sarà forse anche per questo motivo che l’ex Posh Spice, per trovare il suo equilibrio, si è affidata ai consigli di Amelia Freer, nutrizionista nota nel Regno Unito anche per aver rimesso in sesto Boy George e Sam Smith e portavoce di quella che viene definita alimentazione positiva. Una dieta intesa non come privazione o, peggio, punizione, ma come un percorso per stare bene attraverso i piaceri che derivano dal cibo. Mens sana in corpore sano, per intenderci.
“In questo periodo, complice la pandemia, molte persone hanno trovato nel cibo un conforto emotivo, un modo per scaricare stress e frustrazione. La gratificazione che deriva da questo comportamento rischia di avere un effetto boomerang, poiché si ripercuote sia sulla salute che sul peso”, spiega Freer a Vogue UK. “Il cibo può essere un argomento molto emotivo, che si lega intrinsecamente con i nostri ricordi, la famiglia, la cultura. Nel rapporto con il cibo dobbiamo essere sempre pazienti, premurosi e positivi, solo con questo atteggiamento possiamo costruire uno stile di vita sano. Ma ricordiamoci che nessuno è perfetto, la perfezione non è un modello a cui aspirare”.
Per spiegare come instaurare con il cibo un rapporto sano ed equilibrato, senza passare ore tra i fornelli, Amelia Freer ha pubblicato, in collaborazione con Create Academy, The Joy Of Healthy Eating, un corso online di 30 episodi della durata di 10 minuti l’uno, i cui cardini possono essere riassunti in 5 tips fondamentali.
Privilegiare i “nutrienti”
Secondo Freer consumare più cibi ricchi di nutrienti, quindi frutta e verdura, cereali integrali, fonti di proteine nobili, grassi buoni, semi oleosi, frutta secca e acqua è l’unico cambiamento che può fare la differenza quando parliamo di salute e benessere. Per costruire una dieta sana è importante impostare i pasti principali con questi alimenti.
Trovare il giusto equilibrio
“Per costruire un piatto bilanciato, che comprenda tutti i nutrienti necessari al nostro organismo per stare bene, è bene iniziare ogni pasto con un paio di porzioni di verdura (a colazione potete optare per una macedonia di frutta fresca) a cui abbinare una fonte proteica, che può derivare da pesce, carne, uova, legumi e dei grassi buoni come olio di oliva o avocado. Se abbiamo fatto attività fisica, quindi ci sentiamo particolarmente affamante, possiamo introdurre anche dei carboidrati non raffinati come, per esempio, riso o cereali integrali, patate novelle o dolci”, ha spiegato Freer a Vogue UK.
Cibo come piacere
“Il cibo è uno dei piaceri più semplici, ma importanti della nostra vita. Prima di intraprendere un qualsiasi percorso di nutrizione è fondamentale capire quello che ci piace davvero mangiare e che può funzionare per noi. In cucina dobbiamo osare, sperimentare, giocare con gli ingredienti”, spiega la nutrizionista.
Non solo cibo
Il cibo è importante, ma non deve diventare un’ossessione. Il modo in cui ci nutriamo è intimamente legato a ogni aspetto della nostra vita, sia sociale che emotivo. Se non stiamo bene con noi stessi, se viviamo in modo conflittuale gli affetti e il lavoro, difficilmente riusciremo ad approcciarci a un’alimentazione sana. Prima di pensare a come dovremmo nutrirci, è fondamentale concentrarci sui diversi aspetti della nostra vita, “per non perdere di vista il quadro generale”.
Sostenibilità e stagionalità dei prodotti
“La nostra salute è indiscutibilmente legata a quella del nostro Pianeta. Le decisioni che prendiamo come consumatori stanno diventando sempre più importanti per l’impatto che hanno sull’ambiente. Essere più consapevoli è il primo passo per prendere decisioni sostenibili. Ecco perché consiglio il consumo di prodotti stagionali e coltivati in loco, che garantiscono una maggiore varietà durante tutto l’anno”, conclude Amelia Freer.