"Per tutta la vita non ho mai saputo se esistevo veramente, ma esisto. E le persone iniziano a notarlo". A parlare è Arthur Fleck, ma tutti impareranno a conoscerlo come il Joker. Lo psicopatico cattivo, che con il suo ghigno inquietante e tragico attraversa l'universo DC Comics, arriva martedì 16 novembre su Canale 5 prima visione in chiaro.
L'ultimo a vestire i panni del villain è stato Joaquin Phoenix, una interpretazione magistrale, la sua, che gli è valsa l'Oscar 2020 come miglior attore, mentre la pellicola ha fatto incetta di premi a partire dal Leone d'Oro a Venezia. E poi due Golden Globe a Los Angeles, due Bafta a Londra e due Oscar (uno, come detto, per il migliore attore e l'altro per la colonna sonora), su ben 11 candidature, a Hollywood. Joker è stato il primo film basato su un personaggio DC Comics a concorrere nella categoria del miglior film, e il secondo tra quelli in nomination basati su personaggi appartenenti al mondo dei fumetti.
Joaquin Phoenix è il Joker - Il trailer del film in sala il 3 ottobre
Arthur è un sociopatico affetto da un problema di depressione e da un raro disturbo che gli provoca improvvisi e incontrollabili attacchi di risate, specie in momenti di forte tensione. Vuole diventare stand up comedian e sogna di arrivare in tv nel suo show preferito, quello che va in diretta ogni giorno dagli studi di Gotham City condotto da Murray Franklin (Robert De Niro).
Ma in attesa che il suo desiderio si avveri non può far altro che accettare piccoli lavoretti in un'agenzia di comici passando dal fare pubblicità per strada a una tavola calda dove rallegrare i bambini ricoverati nell'ospedale pediatrico, combattendo con i suoi problemi mentali tra farmaci, assistenti sociali e la cura della vecchia madre con cui vive. Quando le frustrazioni e i soprusi arriveranno oltre il limite di sopportazione, Arthur sprofonderà nella follia omicida fino a diventare il Joker e niente sarà più come prima.
"È un uomo in cerca identità - spiegò il regista Todd Phillips - genuinamente voleva portare gioia nel mondo. Non aveva nessuna intenzione di diventare un simbolo politico o di infiammare la società". Ma il film e l'interpretazione di Joaquin Phoenix costrinsero all'epoca la Warner Bros a rispondere alle accuse di incitamento alla violenza espresse da cinque famiglie delle vittime di Aurora, la strage del 2012 (morirono dodici persone e 70 rimasero ferite), compiuta dal 24enne James Holmes in un cinema della periferia di Denver, alla prima di Il cavaliere oscuro - il ritorno (terzo capitolo della trilogia su Batman di Christopher Nolan).
Nelle prime notizie a caldo, diffuse al momento dell'arresto, Holmes avrebbe detto "Io sono il Joker", una voce che venne smentita dall'avvocato dell'uomo poi condannato a 12 ergastoli. "Che sia chiaro: né il personaggio di finzione Joker, né il film sono un endorsement a qualunque tipo di violenza del mondo reale" scrisse la major in una nota diffusa da Variety.
Il film, prodotto da Bradley Cooper, ha incassato 1,074 miliardi di dollari.