La Russa e Mussolini a testa in giù, il post-choc di Riondino: «Una volta i fascisti erano leoni». E poi capovolge l'immagine | Corriere.it

La Russa e Mussolini a testa in giù, il post-choc di Riondino: «Una volta i fascisti erano leoni». E poi capovolge l'immagine

diFrancesco Mazzotta e Enrico Filotico

L'attore e regista, dopo le polemiche, pubblica la foto nel verso giusto e commenta: «Vediamo se provoca lo stesso scandalo». Fratelli d'Italia chiede che venga rimosso dalla direzione artistica del Primo Maggio di Taranto

Ignazio La Russa a testa in giù con il Duce. L’immagine è in un post sul 25 aprile pubblicata sul proprio profilo Facebook dall’attore e regista Michele Riondino. All’indomani della Festa della Liberazione, è destinato a suscitare polemiche il gesto dell’artista pugliese, che ha postato una vecchia foto in cui l’attuale Presidente del Senato figura con altri vecchi esponenti della destra accanto ad un ritratto di Benito Mussolini. Solo che Riondino l’ha pubblicata al contrario, con un chiaro riferimento a piazzale Loreto, dove il cadavere del Duce venne esposto appeso per i piedi alle travi di un distributore di benzina. Qualche ora dopo, invece, il nuovo post. Con la foto pubblicata però nel verso giusto e un commento non meno provocatorio: «Ok ok ho attirato la vostra attenzione, ora rigiro la foto e vediamo un po’ se la sua posizione originale provoca lo stesso scandalo».

Riondino: «Oggi i fascisti»

Tornando al post originale, invece, «la cosa veramente divertente - scrive l’attore - è che c’è stato un tempo in cui i fascisti erano più autentici, più spavaldi, erano leoni, anche se solo per un giorno. Rivendicavano la loro identità senza paura di essere accusati di essere traditori e assassini della patria. Oggi invece hanno paura di definirsi, di rivendicare la loro fede. Tradiscono la loro identità giurando sulla costituzione antifascista e poi per stare seduti sulla poltrona diventano campioni della super cazzola, cintura nera di arrampicata sugli specchi. Lo dico sinceramente. Non ci sono più i fascisti di una volta. Solo pecore. Ecco cosa sono i fascisti di ieri che sono diventati i governanti di oggi. Meglio una vita da pecora che un giorno da leoni. Viva la resistenza».
Non è la prima volta che rappresentanti della destra, in particolare di FdI, inclusa la premier  Giorgia Meloni, vengono raffigurati a testa in giù nel macabro ricordo di piazzale Loreto e di Mussolini, cui gli esponenti del partito della premier vengono spesso associati. 
E il post di Riondino su Ignazio La Russa (che spesso ha mostrato con orgoglio la sua personale collezione di busti del Duce) è altra benzina sul fuoco delle polemiche su fascismo e antifascismo, tornate protagoniste in occasione del 25 aprile con la censura Rai al monologo di Antonio Scurati. Riondino aveva espresso solidarietà allo scrittore raccontando di essere stato recentemente vittima anche lui di censura da parte della Rai. Il Tg1, secondo quanto raccontato da Riondino, aveva programmato e poi annullato un servizio su Palazzina Laf, il film da lui diretto e interpretato per il quale è candidato ai David di Donatello in ben cinque categorie, tra cui quella per il miglior regista esordiente e il migliore attore protagonista. Tra l’altro, Riondino in questi giorni è impegnato nell’organizzazione del Concertone dell’Uno Maggio Libero e Pensante di Taranto del quale condivide la direzione artistica con Diodato e Roy Paci. 

La reazione del ministro Fitto

Il ministro del Pnrr e del Sud, Raffaele Fitto, solidarizza con Larussa. «Michele Riondino - dice Fitto - non è solo un attore e regista, è il direttore artistico di una delle manifestazioni più importanti del 1° maggio in Italia: l'Uno Maggio a Taranto. Il suo post la dice lunga sull'idea che hanno gli organizzatori di un evento che dovrebbe essere all'insegna del lavoro, ma anche del rispetto della democrazia e delle istituzioni. Il silenzio del centrosinistra è anche peggio».

Foti, Malan e Mollicone (FdI): «Attacco vergognoso»

Manifestano solidarietà anche altri compagni di partito del presidente La Russa. Il capogruppo alla camera di FdI, Tommaso Foti chiede addirittura la revoca dell’incarico per il concerto del Primo Maggio. «Un post vergognoso quello pubblicato dall'attore Michele Riondino – commenta Foti - frasi e immagini ingiuriose, inaccettabili essendo rivolte contro la seconda carica dello Stato, intrise di una violenza che è benzina per alimentare un odio becero e pericoloso. A quanto pare, il protagonista di detta disgustosa esibizione sui social sarebbe stato scelto come direttore artistico del festival dell'uno maggio a Taranto. Pur di fare pubblicità ad un proprio film c'è gente come Riondino disposta a tutto, ma pare naturale e dovuta la revoca del menzionato incarico a un personaggio di cui sono noti solo i demeriti». Lucio Malan, presidente di Fratelli d'Italia in Senato ha commentato: «Uscita vergognosa, sono stucchevoli questi personaggi in cerca di facile pubblicità a buon mercato – e aggiunge - fomentare l'odio, evocare l'uccisione di avversari politici nuoce a tutti ed è in totale contrasto alla Costituzione». E ancora Federico Mollicone, deputato meloniano: «Riondino è un bravo attore ma un pessimo politico, rielabora slogan e prassi vergognose degli ’70 che probabilmente ha imparato dal padre». Poi Mollicone conclude: «Attacca la seconda carica dello stato, per la legge è vilipendio a carica istituzionale». 

La newsletter del Corriere del Mezzogiorno

Se vuoi restare aggiornato sulle notizie della Puglia iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui.


Instagram

Siamo anche su Instagram, seguici https://www.instagram.com/corriere.mezzogiorno/

27 aprile 2024 ( modifica il 27 aprile 2024 | 19:58)