Il film Io ci sono, tratto dall'omonimo libro autobiografico di Lucia Annibali, scritto con Giusi Fasano, è diretto da Luciano Manuzzi e vede protagonisti Cristiana Capotondi nel ruolo di Lucia e Alessandro Averone in quelli di Luca.
La sera del 16 aprile 2013 Lucia Annibali apre la porta del suo appartamento per rientrare a casa. Un uomo incappucciato la sta aspettando appena oltre la soglia, le lancia addosso del liquido e scappa via. Lucia sente la pelle che brucia e si deforma, pochi attimi e smette anche di vedere: le hanno tirato addosso dell'acido. Lucia non ha bisogno di farsi domande per sapere chi c'è dietro quel gesto: Luca Varani, un giovane avvocato con il quale aveva avuto una relazione tormentata. Stanca di bugie, l'aveva lasciato. E questo Luca evidentemente non poteva perdonarlo. Da quella sera inizia per Lucia un calvario di dolore e di operazioni. Ma accade anche qualcos'altro, di totalmente inaspettato. Quel gesto, che nell'idea dell’aggressore doveva annientarla, cancellarla dal mondo, diventa per Lucia l’occasione di una rinascita. Ogni cicatrice si trasforma in un punto di forza. Nella vita della nuova Lucia, più forte, più determinata, più coraggiosa, bella della sua dignità e del suo orgoglio, non ci sarà mai più spazio per una storia di non amore.
Nessuno può essere rimasto indifferente alla vicenda di Lucia Annibali, l'avvocato di Pesaro, sfregiata con l'acido dal collega Luca Varani con cui aveva una tempestosa e tormentata storia d'amore. La caratteristica che la rende particolare, ed esemplare, è il coraggio con cui la vittima si è mostrata, col suo volto deturpato, facendo di se stessa il testimonial più eloquente del silenzio che va spezzato: per denunciare come l'idea del possesso del corpo della donna sia per molti maschi italiani una realtà anche nel nuovo millennio. Quando pretenderemmo che la nostra civiltà abbia fatto dei giri sulle lancette della storia e il rispetto per gli elementari diritti umani sia faccenda acquisita. Non è così. E la cronaca degli infiniti femminicidi ne è la più crudele prova. Vicende che siamo soliti relegare a un lontano mondo tribale, in Bangladesh come in Pakistan, accadono nella porta accanto. E spesso l'uomo, il maschio, trova presso altri maschi incredibili giustificazioni che alludono al malinteso senso del "troppo amore". Non c'è mai amore se si organizza la distruzione dell'altra, se si vuole cancellare il suo volto con l'acido, uno dei reati più abietti che si possano concepire.
Raccontare la storia di Lucia mi sembrava un'occasione da non perdere per un cinema che si vuole civile, capace di riflettere il presente. E ringrazio soprattutto la protagonista per aver sposato con entusiasmo il progetto. (Dalle note di del regista del film Luciano Manuzzi)
Prima messa in onda su RAI UNO martedì 22 novembre 2016. Di nuovo in onda su Rai1 il 25 novembre 2017 in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.
Tratto dal libro Io ci sono - La mia storia di non amore di Lucia Annibali e Giusi Fasano (Edizioni Rizzoli Libri)
Attore | Ruolo |
---|---|
Cristiana Capotondi | Lucia Annibali |
Alessandro Averone | Luca Varani |
Mariella Valentini | Lella (madre di Lucia) |
Denis Fasolo | Giacomo, (fratello di Lucia) |
Giovanni Bissaca | Luciano (padre di Lucia) |
Sara D'Amario | Il PM Monica Garulli |
Federica de Cola | Giorgia |
Eleonora Giovanardi | Marta |
Gioele Dix | Edoardo Caleffi |