HEDREN, Tippi in "Enciclopedia del Cinema" - Treccani - Treccani

HEDREN, Tippi

Enciclopedia del Cinema (2003)

Hedren, Tippi (propr. Nathalie)

Guglielmo Siniscalchi

Attrice cinematografica, teatrale e televisiva statunitense, nata a Lafayette (Minnesota) il 19 gennaio 1935. La H. ha raggiunto il successo negli anni Sessanta rivelandosi perfetta icona femminile del cinema di Alfred Hitchcock. Dotata di un portamento austero e di una bellezza apparentemente fredda ma pronta a sciogliersi in espressioni di dolce femminilità, ha conferito alle sue interpretazioni dei film hitchcockiani un velo di mistero, celando sotto la serenità di un viso cristallino oscuri turbamenti interiori: con una recitazione attenta alle sfumature psicologiche, in equilibrio tra normalità e follia, ha saputo materializzare prima le paure e i traumi di Melanie Daniels in The birds (1963; Gli uccelli), che le valse un Golden Globe nel 1964, poi le patologie e gli incubi infantili della giovane cleptomane protagonista di Marnie (1964). Pur non avendo ricevuto i meritati consensi di pubblico e critica all'epoca dell'uscita di questi film, la modernità del suo stile espressivo ha influenzato, negli anni successivi, attrici della Nouvelle vague francese, come le protagoniste di alcuni gialli di Claude Chabrol, mentre la presenza della figlia Melanie Griffith nel noir ispirato ai film di Hitchcock Body double (1984; Omicidio a luci rosse) è un ulteriore indiretto omaggio di Brian De Palma alle atmosfere del regista inglese.

Cresciuta nel Minnesota in una famiglia americana di origini scandinave, la H. fu notata da Hitchcock a New York mentre recitava in uno spot pubblicitario. Debuttò nel mondo del cinema con il ruolo di protagonista in The birds; l'anno successivo in Marnie, sempre per la regia di Hitchcock, a fianco di Sean Connery, offrì la sua prova più convincente, interpretando un personaggio che ha nella doppiezza e nella fragilità psicologica la sua chiave di lettura. Nel 1967 recitò nella commedia romantica A countess from Hong Kong (La contessa di Hong Kong) di Charlie Chaplin, stemperando i toni drammatici dei precedenti personaggi.

Negli anni successivi la carriera della H. si è svolta lontano da Hollywood, che non le ha più offerto interessanti opportunità. Fra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta, ha partecipato a qualche produzione indipendente e a b-movies come il thriller Tiger by the tail (1970) di Robert G. Springsteen o il dramma bellico Mr. Kingstreet's war (1973) di Percival Rubens; mentre nel 1973 è stata fra i protagonisti di The Harrad experiment di Ted Post, uno dei film manifesto della liberazione sessuale studentesca nei college americani. Dopo aver interpretato il film Roar (1981; Il grande ruggito) diretto dal suo secondo marito Noel Marshall, avventurosa parabola animalista in cui compare anche la figlia Melanie, si è dedicata attivamente a promuovere campagne per la tutela dell'ambiente e i diritti degli animali, come anche di solidarietà verso i popoli del Terzo mondo e in difesa dei diritti umani. A tale impegno ha continuato ad affiancare la partecipazione a film per il grande e il piccolo schermo e a serie televisive. Negli anni Novanta le sue apparizioni cinematografiche più significative sono state il piccolo ruolo nel thriller Pacific heights (1990; Uno sconosciuto alla porta) diretto da John Schlesinger, l'interessante interpretazione di Maylinda Austed in I woke up early the day I died (1998) diretto da Aris Iliopulos, adattamento di una delle ultime sceneggiature scritte dal regista Ed Wood.

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