Bertrand Cantat non cerca di negare. Nell'intervista concessa questa settimana alla testata francese Les Inrockuptibles, per la prima volta il cantautore francese parla della tragedia di Vilnius. E ammette senza mezzi di termini le sue colpe. «So che uccidendo Marie ho fatto l'irreparabile», ha detto al giornalista che l'ha intervistato. «Dopo averla accompagnata all'ospedale sono tornato in albergo e ho pensato di suicidarmi. L'ho pensato davvero».
I fatti risalgono al 2003. Il 26 luglio il cantante dei Noir Désire raggiunge la compagna Marie Trintignant a Vilnius, in Lituania, dove lei si trovava per girare un film. Tra i due scoppia una lite, dovuta alla gelosia del cantante, che degenera in violenza. Cantat colpisce più volte la donna con dei pugni, riducendola in fin vita. Probabilmente stordito dall'alcol, si addormenta senza rendersi conto delle condizioni di Marie. La mattina dopo si accorge dell'accaduto e la accompagna in ospedale, ma per lei è ormai troppo tardi. Nonostante due operazioni chirurgiche, l'attrice entra in coma e muore il 1° agosto.
Bertrand Cantat viene accusato di omicidio preterintenzionale e viene condannato dai giudici lituani a otto anni di carcere. Il cantautore ne sconta quattro presso il carcere di Muret, vicino a Tolosa, poi viene rilasciato in libertà condizionata. Fino al 2010 è sottoposto a diverse misure di controllo, poi è definitivamente libero. Ha finito di scontare la sua pena. Proprio quell'anno, l'ex moglie Kristina Rady si suicida impiccandosi. E Cantat viene sospettato di aver spinto la donna a uccidersi.
«Sono accuse inaccettabili», ha detto Bertrand Cantat a Les Inrockuptibles. «So benissimo che uccidendo Marie ho fatto l'irreparabile, non ho mai negato le mie colpe, le mie responsabilità. Ho accettato quanto deciso dalla giustizia, ho scontato la pena. Ma non posso accettare che a partire da quella tragedia si arrivi a muovere queste accuse deliranti e inaccettabili».
Queste accuse rendono ancora più arduo il tentativo del cantante di ricominciare a vivere. «Tornare a sognare è impossibile», ha detto Cantat. «Provo un grande rimorso, che ho cercato di trasmettere anche alla famiglia di Marie, ma senza riuscirci». Il padre di Marie, l'attore Jean-Louis Trintignant, non l'ha infatti mai perdonato. Così come non l'ha perdonato gran parte dell'opinione pubblica francese, che gridò allo scandalo quando il cantante tornò in libertà.
E che grida ancora allo scandalo oggi, al ritorno del rocker sulla scena musicale. A ormai dieci anni di distanza dallo sciolgimento dei Noir Désire, infatti, Bertrand Cantat ha formato un nuovo gruppo, i Détroit, e ha registrato un nuovo album, in uscita il prossimo 18 novembre. L'album del ritorno alla vita, forse. Di certo, l'album del ritorno alla musica, che per Bertrand è «l'unica fonte di pace».
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