La carriera di Gene Wilder è caratterizzata dalla collaborazione duratura, seppur non priva di qualche bella sfuriata, con Mel Brooks: insieme, tra le altre pellicole, danno vita a quel capolavoro della satira che è Frankenstein Junior. Ripercorriamo, dunque, le migliori performance di Wilder, a qualche anno di distanza dalla sua scomparsa: dal ruolo negli eccentrici panni di Willy Wonka, che segna la sua consacrazione, all'exploit comico insieme a Woody Allen, senza dimenticare che Gene Wilder è anche un regista premio Oscar.

Gene Wilder biografia

Si legge nella biografia di Gene Wilder che il suo vero nome è Jerome Silberman: nato in una famiglia di ebrei russi emigrata negli Stati Uniti, viene alla luce a Milwaukee, l'11 giugno 1933 e da ragazzo studia tra gli U.S.A. e la Gran Bretagna, dove impara anche a tirare di scherma. Di ritorno negli States, proprio il mestiere d'insegnante del suddetto sport lo aiuta a mantenersi, prima di riuscire ad accedere ai corsi del prestigioso Actors Studio. Proprio durante il periodo in cui studia cinema assume il nome d'arte di Gene Wilder, che gli apre le porte di una brillante carriera nel mondo della satira e della comicità.

Gene Wilder causa morte

Che fine ha fatto Gene Wilder? La notizia nel 2016 fa il giro del mondo: l'attore muore a Stamford, nel Connecticut: per Gene Wilder la causa della morte è l'Alzheimer, malattia di cui all'epoca soffre già da tempo. Nel momento della sua morte, quanti anni ha Gene Wilder? La scomparsa avviene quando ha 83 anni.

Gene Wilder coniuge

Gene Wilder nella sua vita si sposa quattro volte: dal 1960 al 1965 dura il matrimonio con Mary Mercier, poi sposa, nel 1967, Mary Joan Schutz e l'unione dura fino al 1974. I due adottano Katharine Wilder che poi, però, taglia i ponti con tutta la famiglia. Gene sposa, quindi, Gilda Radner, attrice del Saturday Night Live, unione che va avanti dal 1984 fino alla morte di quest'ultima, avvenuta nel 1989 per un cancro alle ovaie. Da quel momento Wilder diventa testimonial della lotta al cancro. Nel 1999 lui stesso viene colpito da un tumore al tessuto linfatico, il linfoma di Hodgkin: fortunatamente nel 2005 è dichiarato completamente guarito, per merito della chemioterapia e di un trapianto di cellule staminali. Dal 1991 la coniuge di Gene Wilder è Karen Boyer.

Gene Wilder blackface

In quello che si potrebbe definire il "blackface gate", nel rimestare film, serie e show in cui si usa «uno stile di trucco teatrale, diffuso nel XIX secolo, che consiste nel truccarsi in modo marcatamente non realistico per assumere le sembianze stilizzate e stereotipate di una persona nera» viene tirato in ballo anche il blackface di Gene Wilder in Wagon-lits con omicidi, film del 1976. A chi interessa la questione, può leggere La guida di Esquire al politicamente corretto.

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Michael Ochs Archives //Getty Images

Gene Wilder film

La filmografia di Gene Wilder, in parte, va di pari passo al suo sodalizio artistico con Mel Brooks, iniziato nel 1968 con il film Per favore non toccate le vecchiette: qui Brooks dimostra spiccate capacità comiche, alla regia e sceneggiatura, mentre Wilder ottiene una nomination all'Oscar come miglior attore non protagonista. La consacrazione per Gene Wilder avviene con i suoi ruoli in Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato e Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso* (*ma non avete mai osato chiedere): a tal proposito, ecco quelli che secondo noi di Esquire sono i 5 film con Gene Wilder assolutamente imperdibili.

Gene Wilder in Frankenstein Junior

Se c'è un capolavoro della comicità moderna quello è Frankenstein Junior: un classico della satira su gli stereotipi che i generi si portano appresso, un po' in tutti i contesti, anche se qui siamo quasi al confine con il meta-cinema. Infatti, il film sbeffeggia da un lato la rappresentazione dell'horror, dall'altra quella del sentimentalismo manierista nelle pellicole d'inizio secolo, riprendendone anche il tipico bianco e nero. Sommando le cose, ne esce anche un'affilata critica agli atteggiamenti della società. Gene Wilder in Frankenstein Junior è Frederick Frankenstein, giovane medico e professore universitario, nipote del dottor Victor von Frankenstein, di cui rifiuta, però, le teorie. Questo finché non vola in Transilvania, in visita al castello che il barone defunto gli lascia in eredità, dove gli vengono fatti ritrovare gli appunti del nonno: inizia così anche lui a cimentarsi nel tentativo di dare vita a un defunto. Gli strampalati personaggi che lo circondano (tra i quali non si possono non menzionare Igor, interpretato da Marty Feldman e l'eremita cieco Abelardo, cioè Gene Hackman), tuttavia, non gli sono d'aiuto e, tra un equivoco e l'altro, si inanellano una lunga serie di esilaranti trovate.

Il film del 1974 è la quarta opera da regista di Mel Brooks: Gene Wilder, oltre che come protagonista, appare insieme a lui anche nella veste di co-sceneggiatore. I due ottengono la nomination all'Oscar nel 1975 proprio per la sceneggiatura di questo film, candidato pure per il miglior sonoro. Nel suo recente memoir, Mel Brooks racconta che durante le riprese di Frankenstein Junior litiga quasi fino a venire alle mani con Gene Wilder, per differenze di vedute su di una sequenza, quella in cui il mostro creato in laboratorio canta e balla con il professore. Brooks non vuole girarla, al contrario di Wilder che, alla fine, ha ragione a considerarla una trovata esilarante.

Gene Wilder in Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato

Il personaggio di Willy Wonka, nato dalla penna di Roald Dahl, è oggetto di numerose trasposizioni e interpretazioni nella storia del cinema: dunque sul grande schermo Gene Wilder è Willy Wonka nel 1971, diretto da Mel Stuart. Con il suo cappotto viola, il cilindro in testa, il papillon fuori misura e i modi sardonici di Wilder, il suo Wonka acquista con il tempo l'aura del protagonista di culto all'interno di un film che, al momento dell'uscita, ottiene un discreto successo: niente in confronto a quello che gli dà la TV, con i tradizionali passaggi nel periodo pre-natalizio. In realtà, prima delle riprese, non doveva essere di Gene Wilder in Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato il ruolo del protagonista: il regista all'epoca interpella Spike Milligan, Ron Moody e Jon Pertwee, ma nessuno di questi attori accetta. Quando alle audizioni si presenta Wilder, però, il gioco è fatto.

Gene Wilder in Mezzogiorno e mezzo di fuoco

La satira sui cliché del cinema trova un altro capitolo nell'interpretazione di Gene Wilder in Mezzogiorno e mezzo di fuoco, diretto nel 1974 ancora una volta da Mel Brooks, che appare anche nelle vesti di attore. Stavolta ci si fa scherno del mondo dei film western e anche del razzismo. La trasposizione italiana del titolo dell'opera si dimostra un omaggio alla pellicola Mezzogiorno di fuoco di Fred Zinnemann, tuttavia quello originale è Blazing saddles, cioè "selle fiammeggianti". Quando il film esce al cinema riceve molte critiche per la sua trivialità: tuttavia con il passare del tempo diventa un vero classico della comicità attraverso una sostanziale rivalutazione.

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Archive Photos //Getty Images

Gene Wilder con La signora in rosso

Non solo attore e sceneggiatore: Gene Wilder con La signora in rosso dimostra di saperci fare anche dietro la macchina da presa. Si tratta, infatti, della sua quarta prova da regista, letteralmente infarcita di tratti iconici. A cominciare dalla scena in cui Kelly LeBrock, già da sola simbolo degli anni '80, passa sopra uno scarico dell'aria birichino che le solleva il vestito rosso, come succede a Marilyn Monroe in Quando la moglie è in vacanza, film del 1955 di Billy Wilder, per finire con il tema musicale del film, I just called to say I love you, di Stevie Wonder che fa vincere al film l'Oscar e il Golden globe per la migliore canzone originale, nel 1985.

Gene Wilder in Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso* (*ma non avete mai osato chiedere)

Opera a episodi tra le più esilaranti di Woody Allen (come se fosse facile sceglierne una o due solamente), Gene Wilder in Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso* (*ma non avete mai osato chiedere) è il dottor Doug Ross, che s'innamora di una pecora, nella vicenda in cui un pastore armeno non più benvoluto dall'animale, decide di condurlo presso uno specialista negli Stati Uniti, appunto lo stesso Wilder. Solo scriverlo è surreale, figuriamoci vederlo! Piccola curiosità: il dottor Doug Ross è anche il nome del personaggio interpretato da George Clooney in E.R. – Medici in prima linea.