INGHILTERRA-CILE 2-0
RETI: 27′ Mortensen h, 51′ Mannion
INGHILTERRA: Williams, Ramsey, Aston; Wright (Cap.), Hughes, Dickinson; Finney, Mortensen, Bentley, Mannion, Mullen.
C.T.: Winterbotton.
CILE: Livingstone (cap.), Farias, Roldán; Alvarez, Busquets, Carvallo; Mayanes, Cremaschi, Robledo, Muñoz, Diaz.
TERNA ARBITRALE: van der Meer (Olanda ar.), Gardelli (Brasile), Dahlner (Svezia g.l..
SPETTATORI: 30.000.
inglese espleta la pratica Cile con una certa facilità.
Intanto a Curitiba, cittadina situata nel sud del Brasile, nota a noi italiani per aver dato i natali a José Guimares
Dirceu, la Spagna affronta gli Stati Uniti. Le furie rosse sono opposte alla squadra più debole del girone e,
probabilmente, dell’intero mondiale. Comunque gli americani hanno cercato di fare le cose per bene, raggiungendo il
Brasile molti giorni prima dell’inizio della competizione iridata, per prepararsi al meglio al confronto con i mostri
sacri del calcio.
SPAGNA-STATI UNITI 3-1
RETI: 17′ J.Souza (S.U.), 54′ Igoa, 56′ Basora, 63′ Zarra.
SPAGNA: Eizaguirre (cap), Alonzo, Antunez; J.Gonzalvo, M.Gonzalvo, Puchades; Basora, Hernandez, Zarra, Igoa, Gainza
STATI UNITI: Borghi, Keough (cap), Maca; McIlvenny, Colombo, Bahr; Craddock, J.Souza, Gaetjens, Pariani, Valentini.
TERNA ARBITRALE: Vianna (Brasile); g.l.:Costa (Portogallo), Delasalle (Francia)
SPETTATORI: 9.000.
vantaggio con Gino Pariani, che dopo aver raccolto un cross dalla destra all’altezza del disco del rigore, piazza un gran
tiro, pur trovandosi pressato, che s’insacca alla sinistra del portiere. Decisi a resistere, gli americani riescono a
contenere la Spagna fino a dieci minuti dalla fine, quando Charlie
Colombo perde palla in difesa consentendo agli avversari di pareggiare. Subito il gol la difesa USA “collassa”,
consentendo agli spagnoli altri due gol negli ultimi cinque minuti, per uno score finale di 3-1. Nonostante la sconfitta,
la buona prova contro un avversario nettamente più forte infonde grande fiducia tra le fila degli americani.
A fine giornata, nella città di Belo Horizonte, capitale dello stato del Minas Gerais, territorio ricco di riserve
minerarie, si completa la prima giornata del girone del Brasile.
La partita vede impegnate la Svizzera e la Jugoslavia vice campione olimpica. Appena entrato nel sottopassaggio,
precedendo i 22 titolari in procinto di scendere in campo, l’arbitro italiano Galeati dà una rapida occhiata al terreno di
gioco, si acciglia e ritarda il fischio d’inizio di un quarto d’ora a causa di alcuni spettatori che
hanno pensato bene di accomodarsi su alcune sedie in prossimità delle righe laterali del campo. Oltre a questo sul terreno
di gioco non sono state nemmeno installate le bandierine del calcio d’angolo.
JUGOSLAVIA-SVIZZERA 3-0
RETI: 60′ Mitic, 70′ Tomaševic h, 76′ Ognjanov
JUGOSLAVIA: Mrkušic, I.Horvat, B.Stankovic; Zl.Cajkovski, M.Jovanovic, Djajic; Ognjanov, Mitic (cap), K.Tomaševic, Bobek,
Vukas. C.T.: A. Tirnanic.
SVIZZERA: Stuber, Neury, Bocquet; Lusenti, Eggimann, Quinche; Bickel (cap.), Antenen, Tamini, Bader, Fatton.
TERNA ARBITRALE: Galeati (Italia) ar., Dattilo (Italia), Eklind (Svezia) g.l.
SPETTATORI: 8.000.
realtà nuova del panorama mondiale. Prima del conflitto bellico la terra balcanica ha espresso buoni talenti come gli
istriani che hanno giocato per la nazionale italiana o altri calciatori come Frane Matosic e Pet Manola. Ora, sotto
l’impulso del nuovo regime di Tito, che mira a fare di sei realtà diverse una vera nazione, i tecnici locali stanno
costruendo una vera squadra fondata sul talento di alcuni grandi calciatori come capitan Mitic e soprattutto come l’astro
nascente Bernard Vukas.
Questi sono i verdetti della prima giornata di gare. La vittoria della giovane Svezia sull’Italia è stato senz’altro
l’evento principale. C’è molta delusione in Italia ma anche tra le molte migliaia di emigranti residenti a San Paolo che
hanno atteso per anni l’arrivo della squadra azzurra.
Di questo se n’è accorto anche Ferruccio Novo il quale, nel giorno di riposo seguente la gara, raccomanda ai giocatori
italiani di non girare per le strade della capitale paulista con la divisa in modo da non subire recriminazioni da parte
dei numerosi abitanti di origine italiana residenti.
Tuttavia non mancano momenti di calore nei confronti dei nostri calciatori: il martedì pomeriggio successivo alla gara con
la Svezia, dopo un leggero allenamento sul campo del Palmeiras, i giocatori italiani hanno girato per la città, visitando
gli studi della Radio Panamericana e l’Emporio del Caffè, dove hanno ricevuto in dono 5 kg di caffè ciascuno ( in patria
c’è ancora chi si adatta a creare questa bevanda con la cicoria non potendosi permettere altro!).
La città paulista è peraltro in fermento non per la presenza della compagine azzurra, ma per l’impegno che il giorno dopo
il Brasile deve sostenere contro la Svizzera. Il risultato sembra scontato anche alla luce dei verdetti della prima
giornata. Il tecnico della “seleçao” apporta dei cambiamenti anche
per permettere a qualche giocatore di rifiatare. Dall’undici titolare vengono escluse le stelle Jair e Chico.
BRASILE-SVIZZERA 2-2
RETI: 3′ Alfredo, 17′ Fatton (S); 43′ Baltazar, 88′ Fatton (S)
BRASILE: Barbosa, Augusto (cap.), Juvenal; Bauer, Ruy, Noronha; Maneca, Ademir, Baltazar, Alfredo, Friaça. C.T. F. Costa.
SVIZZERA: Stuber, Neury, Bocquet; Lusenti, Eggimann, Quinche, Bickel (cap), Friedländer, Tamini, Bader, Fatton.
TERNA ARBITRALE: Azon (Spagna) ar., de Nicola (Paraguay), Bustamante (Cile) g.l.
SPETTATORI: 42.000.
soli tre minuti, tutti sono convinti di assistere ad una goleada. La Svizzera però, pur non essendo una nazionale di rango
assoluto, non si perde d’animo e perviene al pareggio con il centr’avanti Fatton. Sulle tribune e in campo c’è
smarrimento, ma poco prima del termine della frazione di gioco Baltazar riconsegna il vantaggio ai brasiliani. La ripresa
sembra consegnare un successo ai padroni di casa, probabilmente non roboante come si aspettavano, ma pur sempre di
vittoria si sarebbe trattato, se non che, ancora Fatton, a due minuti dalla conclusione impatta nuovamente l’incontro. C’è
delusione in casa degli organizzatori in quanto vedono complicarsi
maledettamente le cose in caso di vittoria della Jugoslavia sul Messico.
In terra carioca c’è qualcuno che gioisce per questo risultato: un tedesco residente a Belo Horizonte dona al goleador
svizzero tre pietre preziose.
Il giorno successivo ben otto compagini sono impegnate nella loro seconda gara e i verdetti clamorosi non mancheranno. La
giornata inizia al Maracanà dove si affrontano la Spagna ed il Cile.
SPAGNA-CILE 2-0
RETI: 17′ Basora, 30′ Zarra
SPAGNA: Ramallets, Alonzo, Parra; J.Gonzalvo, M.Gonzalvo, Puchades, Basora, Panizo, Zarra, Igoa, Gainza (cap.)
CILE: Livingstone (cap), Farias, Roldan; Alvarez, Busquets, Carvallo, Prieto, Cremaschi, Robledo, Muñoz, Diaz
TERNA ARBITRALE: Malcher (Brasile) ar., Marino (Uruguay), Alvarez (Bolivia) g.l.
SPETTATORI: 20.000.
pressione all’Inghilterra.
Nel frattempo, però, Curitiba ospita la partita che più interessa a noi italiani: la Svezia affronta il Paraguay.
SVEZIA-PARAGUAY 2-2
RETI: 17′ Sundqvist; 25′ Palmer; 34′ López Fretes (P), 74′ López (P)
SVEZIA: Svensson, Samuelsson, E.Nilsson (cap); Andersson, Nordahl, Gärd; Sundqvist, Palmer, Jeppson, Skoglund, Jönsson.
PARAGUAY: Vargas , Gonzalito, Cespedes; Gavilan, Lequizamon, Cantero; Avalos, A.López, Jara, López Fretes (cap), Unzain.
TERNA ARBITRALE: Mitchell (Scozia) ar., Lamešic (Jugoslavia), Garcia (Usa) g.l.
Spettatori: 11.000.
da dilettanti, pareggiano e la nazionale Italiana
sa già che nel volgere di pochi giorni dovrà rientrare tra mugugni e polemiche. Ma questa giornata brasiliana non è ancora
terminata!
JUGOSLAVIA-MESSICO 4-1
RETI: 20′ Bobek; 23′ e 51′ Cajkovski; 80′ Tomašsevic, 89′ Ortiz (M). p
JUGOSLAVIA: Mrkušic, I.Horvat (cap), B.Stankovic; Zl.Cajkovski, M.Jovanovic, Djajic; P.Mihajlovic, Mitic, K.Tomaševic,
Bobek, Cajkovski
MESSICO: Carbajal, Gutierrez, Gomez; Ruiz, Ochoa, Flores; Naranjo, Ortiz, Casarin (apc), Peréz, Velasquez
TERNA ARBITRALE: Leafe (Inghilterra) ar., van der Meer (Olanda), Dahlner (Svezia).
SPETTATORI: 11.000.
si porta in testa al girone. La partita contro i padroni di casa diventa ora decisiva, ma alla nazionale balcanica basterà
solo un pareggio per passare clamorosamente il turno.