CAMPIONATO MONDIALE DI CALCIO 1950: LE PRIME DUE GIORNATE - Calcioitaliastory.it - LA STORIA

CAMPIONATO MONDIALE DI CALCIO 1950: LE PRIME DUE GIORNATE

Contemporaneamente si disputano anche le gare del girone B, quello che comprende l’Inghilterra. Tocca al Cile tenere a battesimo l’esordio della nazionale di Sua Maestà ai campionati del Mondo.
 Rio de Janeiro (Estadio Maracaná) – domenica, 25 giugno 1950 – ore 15.00

INGHILTERRA-CILE 2-0

RETI: 27′ Mortensen h, 51′ Mannion

INGHILTERRA: Williams, Ramsey, Aston; Wright (Cap.), Hughes, Dickinson;  Finney, Mortensen, Bentley, Mannion, Mullen.

C.T.: Winterbotton.

CILE: Livingstone (cap.), Farias, Roldán; Alvarez, Busquets, Carvallo; Mayanes, Cremaschi, Robledo, Muñoz, Diaz.

TERNA ARBITRALE: van der Meer (Olanda ar.), Gardelli (Brasile), Dahlner (Svezia g.l..

SPETTATORI: 30.000.

 Gremito da sole 30,000 persone l’immenso Maracanà sembra vuoto. In questo contesto la nazionale

inglese espleta la pratica Cile con una certa facilità.

Intanto a Curitiba, cittadina situata nel sud del Brasile, nota a noi italiani per aver dato i natali a José Guimares

Dirceu, la Spagna affronta gli Stati Uniti. Le furie rosse sono opposte alla squadra più debole del girone e,

probabilmente, dell’intero mondiale. Comunque gli americani hanno cercato di fare le cose per bene, raggiungendo il

Brasile molti giorni prima dell’inizio della competizione iridata, per prepararsi al meglio al confronto con i mostri

sacri del calcio.

Curitiba (Estadio Brito) – domenica 25 giugno 1950 – ore 15.30

SPAGNA-STATI UNITI  3-1

RETI: 17′ J.Souza (S.U.), 54′ Igoa,  56′ Basora, 63′ Zarra.

SPAGNA: Eizaguirre (cap), Alonzo, Antunez; J.Gonzalvo,  M.Gonzalvo, Puchades; Basora, Hernandez, Zarra, Igoa, Gainza

STATI UNITI: Borghi, Keough (cap), Maca; McIlvenny, Colombo, Bahr; Craddock, J.Souza, Gaetjens, Pariani, Valentini.

TERNA ARBITRALE: Vianna (Brasile); g.l.:Costa (Portogallo), Delasalle (Francia)

SPETTATORI: 9.000.
Dopo un quarto d’ora di pressione da parte della nazionale iberica, gli USA passano inaspettatamente in

vantaggio con Gino Pariani, che dopo aver raccolto un cross dalla destra all’altezza del disco del rigore, piazza un gran

tiro, pur trovandosi pressato, che s’insacca alla sinistra del portiere. Decisi a resistere, gli americani riescono a

contenere la Spagna fino a dieci minuti dalla fine, quando Charlie
Colombo perde palla in difesa consentendo agli avversari di pareggiare. Subito il gol la difesa USA “collassa”,

consentendo agli spagnoli altri due gol negli ultimi cinque minuti, per uno score finale di 3-1. Nonostante la sconfitta,

la buona prova contro un avversario nettamente più forte infonde grande fiducia tra le fila degli americani.

A fine giornata, nella città di Belo Horizonte, capitale dello stato del Minas Gerais, territorio ricco di riserve

minerarie, si completa la prima giornata del girone del Brasile.

La partita vede impegnate la Svizzera e la Jugoslavia vice campione olimpica. Appena entrato nel sottopassaggio,

precedendo i 22 titolari in procinto di scendere in campo, l’arbitro italiano Galeati dà una rapida occhiata al terreno di

gioco, si acciglia e ritarda il fischio d’inizio di un quarto d’ora a causa di  alcuni spettatori che
hanno pensato bene di accomodarsi su alcune sedie in prossimità delle righe laterali del campo. Oltre a questo sul terreno

di gioco non sono state nemmeno installate le bandierine del calcio d’angolo.

Belo Horizonte (Estadio Sete de Setembro) – domenica, 25 giugno 1950 – ore 18.00 

JUGOSLAVIA-SVIZZERA 3-0

RETI: 60′ Mitic, 70′ Tomaševic h,  76′ Ognjanov

JUGOSLAVIA: Mrkušic, I.Horvat, B.Stankovic; Zl.Cajkovski, M.Jovanovic, Djajic; Ognjanov, Mitic (cap), K.Tomaševic, Bobek,

Vukas. C.T.: A. Tirnanic.

SVIZZERA: Stuber, Neury, Bocquet; Lusenti, Eggimann, Quinche; Bickel (cap.), Antenen, Tamini, Bader, Fatton.

TERNA ARBITRALE: Galeati (Italia) ar., Dattilo (Italia), Eklind (Svezia) g.l.

SPETTATORI: 8.000.

 L’ormai leggendario fortino difensivo svizzero regge solo un tempo al talento della Jugoslavia, la

realtà nuova del panorama mondiale. Prima del conflitto bellico la terra balcanica ha espresso buoni talenti come gli

istriani che hanno giocato per la nazionale italiana o altri calciatori come Frane Matosic e Pet Manola. Ora, sotto

l’impulso del nuovo regime di Tito, che mira a fare di sei realtà diverse una vera nazione, i tecnici locali stanno

costruendo una vera squadra fondata sul talento di alcuni grandi calciatori come capitan Mitic e soprattutto come l’astro

nascente Bernard Vukas.

Questi sono i verdetti della prima giornata di gare. La vittoria della giovane Svezia sull’Italia è stato senz’altro

l’evento principale. C’è molta delusione in Italia ma anche tra le molte migliaia di emigranti residenti a San Paolo che

hanno atteso per anni l’arrivo della squadra azzurra.

Di questo se n’è accorto anche Ferruccio Novo il quale, nel giorno di riposo seguente la gara, raccomanda ai giocatori

italiani di non girare per le strade della capitale paulista con la divisa in modo da non subire recriminazioni da parte

dei numerosi abitanti di origine italiana residenti.

Tuttavia non mancano momenti di calore nei confronti dei nostri calciatori: il martedì pomeriggio successivo alla gara con

la Svezia, dopo un leggero allenamento sul campo del Palmeiras, i giocatori italiani hanno girato per la città, visitando

gli studi della Radio Panamericana e l’Emporio del Caffè, dove hanno ricevuto in dono 5 kg di caffè ciascuno ( in patria

c’è ancora chi si adatta a creare questa bevanda con la cicoria non potendosi permettere altro!).

La città paulista è peraltro in fermento non per la presenza della compagine azzurra, ma per l’impegno che il giorno dopo

il Brasile deve sostenere contro la Svizzera. Il risultato sembra scontato anche alla luce dei verdetti della prima

giornata. Il tecnico  della “seleçao” apporta dei cambiamenti anche
per permettere a qualche giocatore di rifiatare. Dall’undici titolare vengono escluse le stelle Jair e Chico.

 San Paolo (Estadio Pacaembu) – mercoledì 28 giugno 1950 – ore 15.00

BRASILE-SVIZZERA 2-2

RETI: 3′ Alfredo, 17′ Fatton (S); 43′ Baltazar, 88′ Fatton (S)

BRASILE: Barbosa, Augusto (cap.), Juvenal; Bauer, Ruy, Noronha; Maneca, Ademir, Baltazar, Alfredo, Friaça. C.T. F. Costa.

SVIZZERA: Stuber, Neury, Bocquet; Lusenti, Eggimann, Quinche, Bickel (cap), Friedländer, Tamini, Bader, Fatton.

TERNA ARBITRALE: Azon (Spagna) ar., de Nicola (Paraguay), Bustamante (Cile) g.l.

SPETTATORI: 42.000.
La nazionale verde-oro parte subito alla grande e quando il numero 10 Alfredo sblocca la partita dopo

soli tre minuti, tutti sono convinti di assistere ad una goleada. La Svizzera però, pur non essendo una nazionale di rango

assoluto, non si perde d’animo e perviene al pareggio con il centr’avanti Fatton. Sulle tribune e in campo c’è

smarrimento, ma poco prima del termine della frazione di gioco Baltazar riconsegna il vantaggio ai brasiliani. La ripresa

sembra consegnare un successo ai padroni di casa, probabilmente non roboante come si aspettavano, ma pur sempre di

vittoria si sarebbe trattato, se non che, ancora Fatton, a due minuti dalla conclusione impatta nuovamente l’incontro. C’è

delusione in casa degli organizzatori in quanto vedono complicarsi
maledettamente le cose in caso di vittoria della Jugoslavia sul Messico.

In terra carioca c’è qualcuno che gioisce per questo risultato: un tedesco residente a Belo Horizonte dona al goleador

svizzero tre pietre preziose.

Il giorno successivo ben otto compagini sono impegnate nella loro seconda gara e i verdetti clamorosi non mancheranno. La

giornata inizia al Maracanà dove si affrontano la Spagna ed il Cile.

 Rio de Janeiro (Estadio Maracaná) – giovedì 29 giugno 1950  – ore 15.00

SPAGNA-CILE 2-0

RETI: 17′ Basora, 30′ Zarra

SPAGNA: Ramallets, Alonzo, Parra; J.Gonzalvo, M.Gonzalvo, Puchades, Basora, Panizo, Zarra, Igoa, Gainza (cap.)

CILE: Livingstone (cap), Farias, Roldan; Alvarez, Busquets, Carvallo, Prieto, Cremaschi, Robledo, Muñoz, Diaz

TERNA ARBITRALE: Malcher (Brasile) ar., Marino (Uruguay), Alvarez (Bolivia) g.l.

SPETTATORI: 20.000.
Basta mezz’ora di buon livello alla nazionale iberica per avere ragione del Cile e per mettere

pressione all’Inghilterra.

Nel frattempo, però, Curitiba ospita la partita che più interessa a noi italiani: la Svezia affronta il Paraguay.

 Curitiba, (Estadio Brito) –  29 giugno 1950 – ore 15.30

SVEZIA-PARAGUAY 2-2

RETI: 17′ Sundqvist; 25′ Palmer; 34′ López Fretes (P), 74′ López (P)

SVEZIA: Svensson, Samuelsson, E.Nilsson (cap); Andersson, Nordahl, Gärd; Sundqvist, Palmer, Jeppson, Skoglund, Jönsson.

PARAGUAY: Vargas , Gonzalito, Cespedes; Gavilan, Lequizamon, Cantero; Avalos, A.López, Jara, López Fretes (cap), Unzain.

TERNA ARBITRALE: Mitchell (Scozia) ar., Lamešic (Jugoslavia), Garcia (Usa) g.l.

Spettatori: 11.000.
È ormai tarda sera quando si compie il destino dell’Italia: Svezia e Paraguay, due compagini composte

da dilettanti, pareggiano e la nazionale Italiana
sa già che nel volgere di pochi giorni dovrà rientrare tra mugugni e polemiche. Ma questa giornata brasiliana non è ancora

terminata!

 Porto Alegre, Estádio dos Eucaliptos – giovedì 29 giugno 1950  – ore 18.15

JUGOSLAVIA-MESSICO 4-1

RETI: 20′ Bobek; 23′  e 51′ Cajkovski; 80′ Tomašsevic, 89′ Ortiz (M). p

JUGOSLAVIA: Mrkušic, I.Horvat (cap), B.Stankovic; Zl.Cajkovski, M.Jovanovic, Djajic; P.Mihajlovic, Mitic, K.Tomaševic,

Bobek, Cajkovski

MESSICO: Carbajal, Gutierrez, Gomez; Ruiz, Ochoa, Flores; Naranjo, Ortiz, Casarin (apc), Peréz, Velasquez

TERNA ARBITRALE: Leafe (Inghilterra) ar., van der Meer (Olanda), Dahlner (Svezia).

SPETTATORI: 11.000.

Ora tutti i timori brasiliani sono diventati realtà: la Jugoslavia fornisce una grande prova di forza e

si porta in testa al girone. La partita contro i padroni di casa diventa ora decisiva, ma alla nazionale balcanica basterà

solo un pareggio per passare clamorosamente il turno.

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