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In questo appunto viene descritta la biografia della celebre Caterina de' Medici, una delle donne in assoluto più influenti del XVI secolo. Caterina era la figlia di Piero de' Medici, duca di Urbino e che rimase orfana dei propri genitori sin dal suo primo mese di vita. La donna visse tra Roma e Firenze. Sin dall'infanzia fu anche spinta a conoscere la cultura relativa alla politica. Caterina de' Medici viene descritta come la regina che diede vita ad una vera e propria politica di tolleranza nel periodo storico delle cosiddette guerre di religione.

Inoltre si da cenno anche al suo pensiero politico.

Indice:
Chi era Caterina de' Medici
Caterina de' Medici e la politica di tolleranza
Il pensiero politico di Caterina de' Medici
La politica matrimoniale

Chi era Caterina de' Medici

Caterina de’ Medici nasce il 13 Aprile 1519, morirà il 5 Gennaio 1589.
E’ la figlia di Lorenzo di Piero de’ Medici che era il duca di Urbino e di una nobildonna francese di sangue borbonico, di nome Maddalena de la Tour d’Auvergne.
Caterina trascorse la maggior parte della sua infanzia tra Roma e Firenze. Fin da piccola gli venne fatta conoscere la cultura inerente alla politica.
Caterina de’ Medici si trovò orfana di entrambi i genitori ancor prima di compiere un mese di vita, ma, nonostante questo, la ricchezza della famiglia, gli permise di condurre comunque un futuro brillante.
Infatti, Caterina de’ Medici venne particolarmente seguita da suo zio, papa Clemente VII. Fu proprio quest’ultimo ad utilizzare sua nipote per una strategia matrimoniale che univa gli interessi della famiglia de’ Medici con quella della Curia romana. Infatti, nel 1533 la Caterina quattordicenne venne data in sposa ad Enrico duca d’Orleans, figlio minore del re di Francia. A celebrare la loro unione fu proprio lo zio di Caterina, Clemente VII, presso la cattedrale di Marsiglia.
Caterina de' Medici era una donna con una forte personalità, ma nei primi tempi dell’unione con il marito, il suo ruolo a corte fu messo in secondo piano.
Clemente VII era ormai morto nel 1534 e il marito di Caterina prese il suo posto sul trono nel 1536.
Nel 1544 Caterina iniziò a svolgere quelli che erano considerati i doveri domestici di una regina. Generò il primo figlio e erede al trono, nonostante il marito avesse un’amante. Negli anni successi Caterina generò in tutto ben dieci figli, ma solo sette riuscirono a sopravvivere. Caterina divenne regina nel 1547 e curò personalmente l’educazione dei suoi figli.
La donna ormai regina, essendosi ambientata all’interni della corte, acquisì un’influenza sempre più importante e forte anche nei confronti del marito.

Caterina de' Medici e la politica di tolleranza

Il decennio che va dal 1560 al 1570 fu particolarmente intenso per la regina Caterina de' Medici. Infatti, era stato contraddistinto da tre guerre civili. Nel 1561 Caterina cercò di portare i leader delle due fazioni religiose, sia cattolici ed ugonotti a risolvere i propri conflitti.
Questa pace fu stabilita dall’Editto di tolleranza di Saint-Germain, attutato il 17 Gennaio del 1562. Con questo Editto gli ugonotti ottennero una libertà di assemblea e di religione, riconoscendo e accettando la presenza protestante in Francia. La fazione dei cattolici, però, non accettò l’editto e per questa ragione decisero di abbandonare la corte.
Il 1 Marzo del 1562 la situazione, però, peggiorò. Questo degrado che si andò a creare fu causato da un massacro avvenuto nella in un villaggio della Champagne: un gruppo di ugonotti fu massacrato da Francesco di Guisa. Grazie a questo evento fallì il primo tentativo di pace da parte della regina e andò a scoppiare la guerra civile.
Nel marzo del 1563 venne sancito un nuovo editto che prese il nome di Editto di pacificazione di Amboise. Caterina, quindi, cercò di nuovo a imporre una dura tolleranza. Grazie a questo nuovo Editto gli Ugonotti ebbero una moderata libertà di culto rispetto a quella del 1561.

Il pensiero politico di Caterina de' Medici

La regina Caterina de’ Medici riuscì a mantenere ben salde le sue idee politiche e a portarle avanti, soprattutto grazie all’indebolimento dei propri avversarsi. Infatti, l’Inghilterra, presa di mira dagli ugonotti, venne fatta allontanare dalla Francia grazie al trattato di Troyes del 1564. Con questo trattato la regina Elisabetta rinunciava al contro su Calais, una città che le era stata promessa dal partito degli ugonotti.
La regina condusse un viaggio a Bayonne nel mese di Giugno del 1565. In questa città incontrò sua figlia Elisabetta che era diventata moglie di Filippo II di Spagna: insieme ai due cercò di rafforzare i rapporti con la Francia. Tuttavia questo tentativo di rafforzamento di alleanze da parte della regina non venne approvato dagli ugonotti. Il partito, infatti, denunciò questo incontro tra Caterina de' Medici e gli emissari di Spagna, definendolo un complotto antiprotestante. La regina rimase neutrale a questa denuncia mentre gli ugonotti volevo assolutamente imporre una rottura con la Spagna.
Infatti, gli Ugonotti decisero di assediare Parigi per vendicarsi: fu così scatenata la seconda delle tre guerre civili che, fortunatamente, si concluse in tempi molto brevi poiché gli ugonotti non ottennero nessun tipo di supporto e di soccorso da parte dell’estero.

Venne rinnovato l’Editto di Amboise attraverso la stesura del trattato di Longjumeau. In questo modo si tornò alla così detta politica del compromesso.
Tuttavia, il rapporto della regina Caterina de’ Medici con la fazione protestante era ormai peggiorato: ella, infatti, ne temeva molto le potenzialità rivoluzionarie che avrebbero potuto effettuare.
Decise, quindi, per una maggiore sicurezza, di revocare i diritti dei protestanti e nel mese di agosto del 1568 scoppiò la terza guerra civile.
Tuttavia, dopo alcune importanti vittorie cattoliche portate a termine, si dovette definire una nuova pace attraverso l’Editto di Saint-Germain.

La politica matrimoniale

Arrivato il momento del matrimonio, Clemente VII cercò di creare per lei il matrimonio maggiormente vantaggioso del periodo. Così convocò i migliori candidati: Ercole d’Este, Giacomo V di Scozia, Henry FitzRoy, Federico Gonzaga e altri. Ma il re di Francia, venuto a conoscenza delle imminenti nozze, decise di candidare il suo secondo figlio Enrico il duca di Orléans. Quest’ultimo, ovviamente, vinse, e Caterina dovette, a tredici anni, diventare sua moglie. Imparò il francese e donò gran parte dei suoi averi e di quelli papali al regno di Francia: monete, gioielli, pietre preziose, perle ecc.
Il matrimonio fu celebrato il 28 ottobre a Marsiglia, tra Enrico quattordicenne e Caterina tredicenne. La chiesa era la Chiesa di San Ferreolo, fu un matrimonio molto sfarzoso e ricco di banchetti, scene teatrali, musica e riconoscenze varie.
In tutto ciò il papa e Francesco I seguivano contenti e soddisfatti i retroscena.
Purtroppo, però, un anno dopo Clemente VII morì, mandando in miseria tutti gli accordi fatti con Caterina e il papato. Per questo la giovane sposa non venne più riconosciuta dal nuovo papa, Paolo III, che ruppe l’accordo secondo il quale la Chiesa avrebbe donato un’ingente somma a Caterina, promessa fatta in precedenza per aver accettato quel matrimonio e donato una nuova alleanza all’Italia: quella francese.

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