Malcolm X: storia e pensiero dell'attivista per i diritti umani | Studenti.it

Malcolm X: storia e pensiero dell'attivista statunitense per i diritti umani

Chi è Malcolm X? Storia e pensiero politico dell'attivista U.S.A. per i diritti umani, leader afroamericano ucciso nel 1965.
Malcolm X: storia e pensiero dell'attivista statunitense per i diritti umani
getty-images

1L’infanzia di Malcolm X

Una foto di Malcolm X, 16 febbraio 1965 a Rochester (New York)
Fonte: getty-images

Incarna una delle figure più rappresentative del Nazionalismo nero, le sue idee vengono adottate dai movimenti del Potere Nero all'interno del più vasto movimento per i diritti civili.

Il predicatore battista Earl Little è un predicatore indipendente e fa parte dell'UNIA; in gioventù, a causa di violenze da parte di estremisti bianchi, perde tre fratelli per morte violenta e un occhio.

Fermamente convinto che negli USA le persone di colore non possano ottenere dignità o libertà, educa i suoi figli a pensarla allo stesso modo: dal primo matrimonio Earl ha Ella, Earl jr e Mary, residenti a Boston, e da Louise Norton, conosciuta e sposata a Philadelphia, ne ha altri otto.

Mentre la maggior parte della popolazione di colore vive del sussidio di disoccupazione, i Little sono attivi nel proselitismo e all'auto sostentamento familiare, infatti possiedono una casa con della terra fuori dal centro abitato di Lansing, che coltivano e permette loro di garantire verdure e polli per sostentare la famiglia, oltre all’allevamento di conigli da vendere ai bianchi

Malcolm ottiene dalla madre un proprio pezzetto di terra da coltivare a piselli ed è l’unico dei figli ad accompagnare il padre alle riunioni dell'UNIA, riunioni ogni volta in case diverse e sempre in orario notturno

2Malcolm X e il periodo dell’affido

Nel 1929 la Black Legion appicca fuoco alla loro casa, e nel 1931 il padre viene aggredito e lasciato in fin di vita sulle rotaie del tram, che lo uccide. Secondo la versione ufficiale però, Earl Little muore per suicidio e la moglie non riesce a riscuotere i soldi dell'assicurazione sulla vita.

Il fratello maggiore deve lasciare la scuola per lavorare mentre la madre va a servizio da diverse famiglie, spesso assunta perché creduta bianca ma poi cacciata quando si scopre di chi è la vedova.

La famiglia si sostiene a malapena con due assegni mensili, uno dell'ente di assistenza e uno della pensione di reversibilità e Malcolm, con i due fratelli più piccoli, va a caccia di topi muschiati, conigli e rane e inizia a rubacchiare nei negozi.

L'attivista per i diritti umani Malcolm X parla con gli studenti nigeriani e locali afroamericani ad Harlem, New York (1960-1965)
Fonte: getty-images

La madre comincia a dare segnali di esaurimento mentale, parla da sola e, quando non riesce più a lavorare, gli assistenti sociali la incalzano per dare in affidamento i figli.

Nel 1936 Malcolm va in affido presso i Gohanna, ma dopo appena due anni lascia la scuola, commette piccoli furti e viene destinato al riformatorio a Mason nel Michigan; qui viene trattato bene e frequenta con profitto la scuola secondaria, ma si rende presto conto di essere considerato più una mascotte che una persona. 

Sempre più distaccato dall'ambiente di Mason, viene rimandato a Lansing ma una volta qui chiede di andare a vivere con la sorellastra Ella a Boston nel quartiere di Roxbury, il ghetto nero di Boston. 

Le persecuzioni prima e dopo la morte del marito rovinano la salute mentale della madre Louise, che viene ricoverata all'ospedale psichiatrico di Kalamazoo dove rimane per più di 25 anni

3Malcolm X, ovvero il Rosso di Detroit

Foto segnaletica della polizia del 1944 di Malcolm X
Fonte: getty-images

La sorella lo accoglie, chiedendogli di ambientarsi prima di accettare qualsiasi lavoro, ma Malcolm familiarizza subito con la gente del ghetto, accettando di lavorare come lustrascarpe in un sala da ballo per ascoltare la musica.

Inizia a bere, fumare, assumere sostanze e puntare i pochi guadagni sulle corse dei cavalli; dopo aver lasciato il lavoro per andare a ballare tutte le sere, la sorella gliene trova uno diurno, come barista in una drogheria; si mette insieme a una ragazza bianca e va a vivere in affitto con un amico, Shorty, cambia ancora lavoro e diventa inserviente all'hotel Parker House, facchino e poi inserviente dei vagoni letto.

Grazie agli spostamenti ferroviari frequenta assiduamente Harlem, a New York, ma lavorando sempre sotto l'effetto di alcol e marijuana, iniziano i reclami e perde il posto; riprende come addetto per un'altra compagnia ferroviaria, ma nel 1942 si stabilisce a New York.

Si guadagna da vivere come cameriere e gioca le mance (che sono una parte importante dello stipendio) nelle lotterie clandestine. Per praticità prende in affitto una stanza in una casa di appuntamenti.

4Gli anni di carcere

Lo sfruttamento della prostituzione diventa una delle sue attività: un giorno offre una ragazza a un poliziotto in borghese e viene portato in commissariato, ma anche se non viene convalidato l’arresto perde il posto e lascia l'appartamento.

In affitto da gente del suo giro, si dedica ora a tempo pieno a spacciare canne e tiene una piccola pistola automatica al centro della schiena sotto la giacca. 

Quando diventa troppo conosciuto in zona, recupera il vecchio tesserino di riconoscimento di quando lavorava in treno e riprende le corse ferroviarie spacciandosi per addetto, per andare a spacciare in altre città, ma dopo due anni si riduce ancora il giro dello spaccio, allora entra nell'organizzazione della lotteria clandestina e nel giro dei furti in appartamento

Un giorno porta a riparare un costoso orologio rubato, del quale era stata diffusa la descrizione: lo arrestano e perquisiscono il suo appartamento, dove viene trovata la refurtiva di diversi colpi. La cauzione è altissima: 10.000 dollari. Nel febbraio del 1946 viene condannato a 10 anni nonostante la pena per il reato di furto con scasso fosse di soli due anni. 

5Malcolm X: il risveglio e la consapevolezza

Malcolm X (il secondo da sinistra) incontra lo sceicco Abdel Rahman Tag (a destra), il futuro rettore di Al Azhar, l'unica università musulmana al mondo
Fonte: getty-images

Inizia la pena per Malcolm, con una dipendenza da cocaina che deve farsi passare con i mezzi che ha: fra i detenuti c’è lo scambio di scatole di fiammiferi piene di noce moscata, sciogliendola in un bicchiere di acqua fredda si riesce ad attenuare gli effetti della disintossicazione forzata.

Irascibile e verbalmente aggressivo, i compagni lo soprannominano Satana per le continue volgarità e bestemmie. Ma Malcolm è intelligente, gli viene fatto notare che dovrebbe sfruttare il tempo dietro le sbarre studiando: inizia così a seguire dei corsi per corrispondenza, in storia e letteratura.

Scrive e si confronta soprattutto a suo fratello Philbert, convertitosi all’Islam, che lo conforta e lo esorta a lasciare il cristianesimo, retaggio della schiavitù dei bianchi, e a interessarsi alla "religione naturale dei negri".

Prende coscienza delle proprie lacune culturali e politiche grazie all’Islam: smette di fumare e di mangiare carne di maiale e, grazie alla sorella Ella, viene trasferito nel carcere di Norfolk, contenente una grande biblioteca lasciata in eredità da un milionario; qui rinuncia al suo cognome, lascito del controllo dei bianchi, e diventa semplicemente X. 

Scrive a Elijah Muhammad, leader della Nation on Islam, che lo esorta a studiare più duramente; grazie alle varie corrispondenze si rende conto anche delle proprie lacune linguistiche e ricopia un intero dizionario, per ampliare il lessico e migliorare la grafia. 

6Sulle orme del padre

Wilfred X, fratello di Malcolm X e ministro della Moschea n. 1 dei musulmani neri a Detroit, parla a un convegno della Nation of Islam a Chicago
Fonte: getty-images

Nell’agosto 1952 ottiene la libertà provvisoria e va a vivere con la famiglia di suo fratello Wilfred, musulmano e devoto frequentatore del tempio numero uno di Detroit; Malcolm contribuisce con i lavori più disparati ma dedica il suo tempo libero a fare proselitismo nei bar e per le strade, per convincere le persone a partecipare alle funzioni.

Dato che è in corso la guerra di Corea lo obbligano a registrarsi all'ufficio di leva dove si dichiara musulmano e obiettore di coscienza.

È bravo e determinato: parla alle assemblee del tempio e in estate diventa assistente pastore. Per un breve periodo lavora alle catene di montaggio della Ford ma nel giugno del 1954 lascia tutto per diventare predicatore a tempo pieno.

Riceve un piccolo stipendio che gli permette di tornare a vivere da solo, gli vengono pagate le spese e gestisce piccole somme per gli imprevisti; nel 1956 gli viene assegnata una chevrolet per gli spostamenti: il suo compito adesso è far crescere i fedeli di un altro tempio, il numero sette, per il quale distribuisce volantini. 

7Betty X

Betty Sanders, la moglie di Malcolm X, 1965
Fonte: getty-images

La sua idea dei rapporti con le donne è improntata sulla costruzione della famiglia e sull’equilibrio della coppia, che per un uomo si traduce nel comando sulla moglie per essere da lei rispettato.

Nonostante un apparente distacco dal mondo femminile, che di fatto gli è costato più anni di galera di quanti non meritasse, si lega a una “sorella”.

Conosce a New York Betty Sanders, nativa di Detroit e muslim, una delle poche fedeli incontrate ad avere frequentato il college, che lavora come insegnante di igiene e medicina in una scuola per infermiere.

I suoi genitori adottivi l’avevano costretta a scegliere tra l'essere mantenuta agli studi e frequentare i muslim, ma lei sceglie di mantenere la nuova fede rendendosi indipendente economicamente

Il 14 gennaio 1958 si sposano in Indiana presso un giudice di pace e testimoni d’ufficio, tutti quanti bianchi, perché qui è sufficiente un solo giorno per organizzare la cerimonia; la prima figlia nasce nel novembre dello stesso anno, dopo si trasferiscono nel Queens, a New York, dove Malcolm ottiene l’autorizzazione per continuare a predicare, con enorme successo, soprattutto tra i ragazzi e gli immigrati

8Il pensiero di Malcolm X: no alla pace

Il breve e unico incontro tra Malcolm X (1925-1965) e Martin Luther King (1929-1968) nelle sale del Campidoglio degli Stati Uniti, 1964
Fonte: getty-images

Il suo ruolo nella Nation of Islam è ormai quello di braccio destro di Elijah Muhammad, che gli affida compiti e decisioni via via più importanti, favorendo invidie e critiche da parte degli altri esponenti.  

Alla fine del 1959 un giornalista ottiene il permesso dal leader di fare un servizio sulla loro organizzazione, ma il programma viene mandato in onda con il titolo L'odio che ha prodotto l'odio, dove viene sottolineato come il loro sia un razzismo a rovescio, per via della separazione completa dai bianchi.

Malcolm reagisce intensificando gli interventi pubblici: viene invitato a diversi dibattiti, ai raduni muslim dove è vietato l'ingresso ai bianchi, si pensa che i telefoni dei templi della Nation of Islam (e delle case dei suoi predicatori) siano sotto sorveglianza.

Nel 1962 viene gradualmente ridotto il suo spazio su Muhammad Speaks, il giornale della Nazione dell'Islam, come ritorsione da parte di altri esponenti del movimento ma la sua linea di condotta si fa sempre più intransigente e la sua posizione nei confronti del movimento diventa sempre più critica.

Dichiara apertamente di non condividere il pacifismo di Martin Luther King e del suo movimento, i cui esponenti sono secondo lui troppo moderati e lassisti: rinnega le strategie non violente come la disobbedienza civile e il boicottaggio, inneggia all'autodifesa armata e rifiuta l'integrazione, ritenuta prova di servilismo.

9La visione di Malcolm X

Malcolm X solleva un numero del quotidiano "Muhammad Speaks" durante una manifestazione a New York, 27 luglio 1963
Fonte: getty-images

Critica aspramente la marcia su Washington, dove la Casa Bianca invita gli esponenti dei Movimenti dei diritti civili a parlare in maniera congiunta e nel 1963 si arriva alla rottura definitiva con Elijah Muhammad, denunciato da due ex segretarie come padre di 4 figli: Malcolm non perdona la condotta immorale del suo leader e si rifiuta di ignorare l’accaduto, uscendo dal movimento.

Si allontana anche fisicamente, intraprendendo una serie di viaggi in tutto il mondo per costruire una sovrastruttura nera che superasse la divisione data da nazionalità ed etnia.

Il primo è nel 1964 quando intraprende il pellegrinaggio alla Mecca grazie a un contributo della sorella Ella; si avvicina all'islamismo sunnita e si sottopone al giudizio del tribunale del comitato per lo Hajj, dove viene ritenuto sincero e il suo nome trascritto nel Sacro Registro dei veri musulmani come el-Hajj Malik el-Shabazz. 

Funerale di Malcolm X, 27 febbraio 1965 a New York
Fonte: getty-images

In Africa rimane profondamente colpito dal totale disinteresse per il colore della pelle (ma non dalla segregazione femminile) e rivede la propria posizione sul separatismo; tornato negli Stati Uniti fonda un suo movimento religioso, il Muslim Mosque Inc. e un’altra organizzazione politica, la Organization of Afro-American Unity.

La sua indipendenza politica gli costa svariate minacce di morte: il primo attentato non va a buon fine solo perché l'incaricato, suo ammiratore, glielo confessa; successivamente subisce un tentativo di avvelenamento e un attentato esplosivo ai danni suoi e della sua famiglia da cui si salva per miracolo.

Il 21 febbraio 1965 si trova all'Audubon Hall a New York per tenere un discorso; tre uomini in prima fila lo freddano con 16 proiettili, sono tutti membri della Nation of Islam.