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Il Cavaliere Oscuro - Il Ritorno
2 Blu-ray
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Descrizione prodotto
Descrizione prodotto
Sono passati otto anni da quando Batman e' svanito nella notte, trasformandosi in quell'istante da eroe a fuggiasco. Prendendosi la colpa della morte del procuratore distrettuale Harvey Dent, il Cavaliere oscuro ha sacrificato tutto per cio' che lui e il Commissario Gordon speravano fosse un bene superiore. Per un po' di tempo la bugia ha funzionato, in quanto l'attivita' criminale a Gotham City e' stata schiacciata dal peso del Dent Act, una legge anti crimine. Ma tutto cambiera' con l'arrivo di una astuta ladra con uno strano piano in mente. Molto piu' pericoloso, comunque, e' l'arrivo di Bane, un terrorista mascherato i cui spietati piani per Gotham portano Bruce a uscire dal suo esilio auto-imposto. Ma anche se indossa nuovamente il mantello e il cappuccio, Batman potrebbe non essere abbastanza forte per fermare Bane.
Sinossi
Warner Bros
Dettagli prodotto
- Aspect Ratio : 16:9, 2.40:1
- Fuori produzione : No
- Lingua : Italiano, Spagnolo, Tedesco, Francese, Thai, Inglese
- Dimensioni prodotto : 17 x 13,4 x 1 cm; 837,74 grammi
- Regista : Christopher Nolan
- Formato supporto : Blu-ray
- Tempo di esecuzione : 2 ore e 44 minuti
- Data d'uscita : 4 dicembre 2012
- Attori : Anne Hathaway
- Sottotitoli: : Svedese, Francese, Spagnolo, Danese, Olandese, Finlandese, Norvegese, Indonesiano, Cantonese, Coreano, Thai, Islandese
- Lingua : Italiano (Dolby Digital 5.1), Tedesco (Dolby Digital 5.1), Inglese (Dolby Digital 2.0), Francese (Dolby Digital 5.1), Inglese (DTS-HD High Res Audio), Thai (Dolby Digital 5.1), Inglese (Dolby Digital 5.1), Spagnolo (Dolby Digital 5.1)
- Studio : Wb
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- ASIN : B009KR4UGE
- Paese di origine : Italia
- Numero di dischi : 2
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 7,052 in Film e TV (Visualizza i Top 100 nella categoria Film e TV)
- n. 1,030 in Thriller
- n. 1,599 in Azione e avventura (Film e TV)
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La riproduzone della maschera spezzata è elegante, impeccabile e piena di significato: un "must have" per chi voglia custodire un film indimenticable nella confezione esclusiva che merita. In poche parole, la bellezza dell'articolo conferma quanto già visto con la limited edition dedicata al Batpod del doppio DVD de "Il Cavaliere Oscuro": la base mantiene la stessa geometria, ma riporta il novo titolo (The Dark Knight Rises), mentre la maschera, pur essendo realizzata in plastica, mostra egregiamente ogni dettaglio (graffi e lesioni) sotto l'effetto della luce. Purtroppo, la stessa cosa non può dirsi per la custodia dei due Blu Ray. Seppure sia discutibile ma simpatica l'idea di estrarre la stessa dal retro della base suddetta, appare davvero frustrante il modo in cui i Blu Ray risultano inseriti all'interno: un disco è posto sopra l'altro, il che non soltanto provoca il rischio di graffiare i dischi a vicenda, ma fa decisamente rimpiangere la presenza di una custodia semplice, come nella versione normale del film, o al più come fatto nella limited edition de "Il Cavaliere Oscuro" nella quale ogni disco occupava una facciata della custodia. Se però si considera che tutto il resto è pregio e che con un po' di attenzione si evita che i dischi si graffino, è un prezzo che si può essere disposti a pagare di buon grado.
Riguardo al contenuto dei dischi, c'è tantissimo materiale: se il film, pietra miliare del cinema (comunque non ai livelli del predecessore) risulta magnifico non solo per la storia epica ma ance grazie agli oltre 70 min di riprese IMax, i contenuti speciali inseriti sono davvero tanti e non deludono neppure per qualità, tuttavia questi ultimi presentano una pecca: come al solito, sono presentati solo in lingua originale, ma seppur siano presenti i sottotitoli anche in italiano, spesso risultano illegibili quando lo sfondo sia molto chiaro (o peggio) bianco, col risultato che la loro lettura risulta spesso frammentaria e noiosa.
Infine, ma non per importanza, un 10 e lode a Amazon: confezione immacolata, pacco resistente e compatto, tempi di spedizione e arrivo talmente ineccepibili che, continuando su questa strada, sarà probabile che il pacco vi arrivi a casa qualche secondo dopo aver cliccato su "Acquista"!
Capisco la necessità di esternare le proprie impressioni personali sul film , ma farlo in seguito sarebbe stato più corretto, dico questo, sempre col massimo rispetto.
Il film l'ho visto al cinema, ma non me la sento di improvvisarmi critico cinematografico e l'unica cosa che posso dire è: se volete acquistarlo semplicemente per visionarlo e passare un paio di ore davanti allo schermo, cervello spento, e magari non siete fan di Batman o appassionati di edizioni limitate potete spendere molto meno ed acquistare il bluray singolo, in custodia amaray.
Queste edizioni, a mio avviso, sono puro esercizio di stile rivolto ai collezionisti.
Bando alle ciance veniamo all'oggetto d'interesse.
Sinceramente pensavo fosse più grande, non in scala 1:1 sarebbe stato pretendere troppo, solo un pò di più, sotto questo punto di vista le foto presenti non danno la possibilità di capire esattamente di che dimensioni stiamo parlando.
La custodia che contiene i dischi è perfettamente estraibile e non è fissata alla base,(leggevo un utente che lamentava questo particolare, dov'è l'avrà visto!? Mah, non si sà)anzi, all'interno c'è una sorta di meccanismo che fà scivolare delicatamente all'esterno la custodia, una sorta di molla, ovviamente non ho la minima intenzione di smontarlo per verificare come funziona. xD xD
E' molto bella anche la confezione, curata nei dettagli, in plastica trasparente con varie effigi di Batman e del supercriminale di turno.
Sono molto curioso di vedere la qualità del bluray per verificare il livello di dettaglio e sentire l'audio che, da quello che ho letto in giro, dovrebbe presentarsi piuttosto bene.
Sono soddisfatto del prodotto e del prezzo e se vi piace collezionare edizioni limitate siete capitati nel posto giusto.
Capisco la necessità di esternare le proprie impressioni personali sul film , ma farlo in seguito sarebbe stato più corretto, dico questo, sempre col massimo rispetto.
Il film l'ho visto al cinema, ma non me la sento di improvvisarmi critico cinematografico e l'unica cosa che posso dire è: se volete acquistarlo semplicemente per visionarlo e passare un paio di ore davanti allo schermo, cervello spento, e magari non siete fan di Batman o appassionati di edizioni limitate potete spendere molto meno ed acquistare il bluray singolo, in custodia amaray.
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Sinceramente pensavo fosse più grande, non in scala 1:1 sarebbe stato pretendere troppo, solo un pò di più, sotto questo punto di vista le foto presenti non danno la possibilità di capire esattamente di che dimensioni stiamo parlando.
La custodia che contiene i dischi è perfettamente estraibile e non è fissata alla base,(leggevo un utente che lamentava questo particolare, dov'è l'avrà visto!? Mah, non si sà)anzi, all'interno c'è una sorta di meccanismo che fà scivolare delicatamente all'esterno la custodia, una sorta di molla, ovviamente non ho la minima intenzione di smontarlo per verificare come funziona. xD xD
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Sono soddisfatto del prodotto e del prezzo e se vi piace collezionare edizioni limitate siete capitati nel posto giusto.
Le recensioni migliori da altri paesi
Dark Knight Rises se sitúa en un Gotham City sumido en el caos y amenazado por el enigmático villano Bane. La película presenta una narrativa intensa y emocionante que mantiene a los espectadores al borde de sus asientos durante todo el metraje. Las actuaciones de Christian Bale como Batman, junto con el talentoso elenco que incluye a Tom Hardy, Anne Hathaway y Joseph Gordon-Levitt, son simplemente excepcionales.
El Blu-Ray de Dark Knight Rises ofrece una calidad de imagen y sonido espectaculares, lo que permite disfrutar plenamente de la cinematografía impresionante y la partitura épica de Hans Zimmer. Además, esta edición incluye contenido adicional que sumerge aún más a los fanáticos en el universo de Batman, con escenas eliminadas, documentales detrás de escena y comentarios del director.
Dark Knight Rises es una obra maestra del cine de superhéroes y el Blu-Ray es el formato ideal para apreciar todos los detalles visuales y sonoros de esta épica historia. Es un must-have en la colección de cualquier aficionado al cine que desee sumergirse en el mundo oscuro y fascinante de Batman.
Alle etablierten Figuren wurden im Verlauf der ersten beiden Filme mit Ereignissen konfrontiert, in deren Kontext sie richtungsweisende Entscheidungen treffen mussten. Dieser dritte Teil, für dessen tieferes Verständnis die Kenntnis von Teil eins und zwei unverzichtbar ist, befasst sich mit den Konsequenzen.
The Dark Knight Rises (TDKR) ist ein Meisterwerk voller Zitate und Querverweise, gekleidet in eine grandiose Bildsprache, die oft an die expressionistischen Stummfilme der 1920er Jahre wie Fritz Langs "Metropolis"(1927) erinnert. Der Film ist noch düsterer und verstörender als seine Vorgänger. Vor allem ist er noch ambitionierter und komplexer, aber bestimmt keinen Deut schlechter!
Christopher Nolan erhebt Hollywood-Blockbusterkino zur Kunst und vollendet hier eine geniale Trilogie, die diesen Titel als eine der wenigen absolut zurecht trägt. Nolans Batman-Saga ist ein unglaublich dichtes, vielschichtiges Gesamtkunstwerk. Die drei Filme muss man mehrfach sehen, so zahlreich sind die Fäden, die sie miteinander verknüpfen.
Mal greift TDKR visuelle Komponenten der Vorgänger auf, die thematisch eingewoben werden, dann sind wiederum Dialogzeilen, die plötzlich in einem anderen Licht erscheinen.
Bei einer echten Trilogie müssen die drei Filme- Anfang, Mittelteil und Schluss- eine Einheit bilden, so dass man einen XXL-Kinofilm in drei Teilen sieht, und genau das ist hier der Fall. Alles andere wären nur lose Episoden wie bei einer TV-Serie, die man beliebig fortsetzen könnte.
Jeder Film hat ein übergeordnetes Thema: Batman Begins handelt von Furcht, The Dark Knight von Chaos und The Dark Knight Rises von Schmerz.
Eine vergleichbare Kohärenz haben eigentlich nur die drei Jason Bourne-Filme, die erste Star Wars-Trilogie, Der Pate und Der Herr der Ringe, wobei Peter Jacksons phantastische Tolkien-Verfilmung wie die Romanvorlage ein geschlossenes Mammutwerk ist.
Christopher Nolan schafft es, einen perfekten dritten Teil vorzulegen, da er die nötige innere Geschlossenheit seines Batman- Gesamtwerkes nie aus den Augen verliert. Anstatt den Fehler vieler anderer Kinoserien zu machen, die Vorgängerfilme unbedingt mit pausenloser Action auf Kosten der Logik toppen zu wollen, hat er erneut eine Geschichte mit psychologischer Tiefe und ausgefeilten Figuren entwickelt.
Nolan bietet natürlich spektakuläre Action und bahnbrechende Schauwerte. Alles Spektakel ist aber nie purer Selbstzweck. Krawallkino Marke "Transformers" ist seine Sache nicht. Er nimmt sein Publikum absolut ernst. Dieser "Batman" verlangt viel vom Zuschauer. Die erzählerische Finesse und die Tiefe der Charaktere machen die Dark Knight-Trilogie zu einer Ausnahmeerscheinung.
Grimmiger Realismus kennzeichnet Nolans epische Trilogie, die ein ganzes Genre auf eine neue Stufe gehoben hat und nun zu Recht als absolutes Referenzwerk gilt.
Neben "Metropolis"(1927) haben auch Klassiker des Tonfilms Christopher Nolans dritten Batman Film beeinflusst, darunter David Leans "Doktor Schiwago"(1965), Gillo Pontecorvos "Die Schlacht um Algier"(1969) und Sidney Lumets "Prince of the City"(1981).
Natürlich hat Nolan auch wieder Anspielungen an Star Wars eingebaut. Banes Maske, inklusive Atemgeräusch, lässt an Darth Vader denken, und Batmans halsbrecherischer Flug durch Gothams Häuserschluchten erinnert an Luke Skywalker beim Kampf um den Todesstern.
Acht Jahre sind seit den Ereignissen aus Teil zwei vergangen. Nach Harvey Dents Tod wurden dessen Reformen zur Bekämpfung organisierter Krimimalität konsequent umgesetzt. Gotham ist sicherer denn je, doch dieser Frieden basiert auf einer Lüge. Und alsbald zieht ein Sturm auf...
Nolan tut zu Beginn von TDKR etwas sehr Ungewöhnliches, indem er das Ende des Vorgängerfilmes praktisch unter dem Mikroskop betrachtet. Batman ist untergetaucht und wird anscheinend nicht mehr gebraucht.
Mehr denn je erscheint Bruce Wayne/Batman als normaler Sterblicher. Er hat seit Jahren das Haus nicht verlassen, wirkt wie in der Zeit eingefroren, was an den legendären Milliardär Howard Hughes erinnert.
Seine Erfahrungen als Batman haben ihn körperlich wie seelisch gezeichnet. Besonders den Tod seiner großen Liebe Rachel, für den er indirekt mitverantwortlich war, hat er nie verwunden, wollte er doch mit seiner Maske eigentlich diejenigen schützen, die ihm etwas bedeuten. Der treue Butler Alfred ist sein einziger Kontakt zur Außenwelt.
Christian Bale spielt Bruce Wayne großartig als geschundene, von Depressionen und Todessehnsucht geplagte Kreatur. Die musikalischen Akkorde, die bislang das Batman-Thema bildeten, erklingen zu Beginn ätherisch, fast geisterhaft.
Nicht nur er ist sinnbildlich angeschlagen. Seiner Firma droht die Insolvenz, da er ein Projekt für regenerative Energiegewinnung aus Angst vor feindlichem Missbrauch auf Eis gelegt hat: "Des Einen Werkzeug ist des Anderen Waffe..."
Durch mehrere Ereignisse und Personen, die anscheinend nichts miteinander zu tun haben, wird Bruce gezwungen, sein Exil aufzugeben. Er muss nicht nur seine Firma retten, sondern wird mit der Hilfe von Lucius Fox auch als Batman wieder aktiv, der immer noch als Harvey Dents Mörder gilt.
Alfred erkennt, dass Bruce in diesem Kampf unterlegen ist. Er liebt ihn wie einen Sohn. Bruce, getrieben von dem Impuls, Gotham vor weiterem Unheil zu bewahren, ignoriert sämtliche Warnungen...
Der Zeitsprung von acht Jahren ist bewusst gewählt und sinnvoll. In der Graphic Novel "The Dark Knight Returns" taucht Batman sogar erst nach zehn Jahren wieder auf. Der komplexe Plot, dessen Szenario an Charles Dickens Roman "Eine Geschichte von zwei Städten" angelehnt ist, bedingt die Länge des Filmes. Die Handlung erstreckt sich über mehrere Monate. Langeweile kommt aber nie auf.
"The Dark Knight Returns", der einen stark gealterten Bruce Wayne zeigt, "No Mans Land", in dem Gotham von der Außenwelt abgeschnitten ist, und die dreiteilige "Knightfall"-Saga, in der Batman sich ein folgenschweres Duell mit Bane liefert, sind die wichtigsten Inspirationen für diesen krönenden Schlussakkord.
Expositionen von Szenen auf das Wesentliche zu reduzieren, überflüssige Informationen wegzulassen und mit radikalen Schnitten Zeitsprünge zu vollziehen gehört fest zu Christopher Nolans stilistischem Repertoire. Seit "Memento" (2001) steht dieser Regisseur für ein Kino, das Konzentration fordert und zum festen Lehrmaterial jeder Filmhochschule gehören sollte.
Auch diesmal liefert Nolan nur das absolut Nötigste, um Zusammenhänge herzustellen. Seine Filme haben keine Logikfehler! Anstatt Handlungsabläufe minutiös zu schildern und haarklein zu erklären, woher Personen ihr Wissen haben, muss man genau hinsehen, hinhören und mitdenken.
Die gesamte Trilogie zeigt zudem alle Varianten, wie man filmisch Zeit erzählen kann. Im dritten Teil tickt am Ende schließlich gnadenlos die Uhr.
Diese Ästhetik wirkt im heutigen Hollywood-Mainstreamkino absolut brachial, schließlich ist der Zuschauer doch daran gewöhnt, alles doppelt erklärt zu bekommen und sich von stupiden Action-Orgien berieseln zu lassen.
Bane, dessen Name "Fluch" oder "Verderben" bedeutet, ist ein würdiger Gegenspieler und unterscheidet sich absichtlich vom Joker, der sich bei der Fangemeinde, nicht zuletzt seit Heath Ledgers grandioser Performance, besonderer Beliebtheit erfreut.
Vergleiche zwischen Bane und dem Joker verbieten sich. Ras al Ghul und Scarecrow waren die perfekten Schurken für Batman Begins, der Joker war wie geschaffen für The Dark Knight und Bane passt wunderbar in das Szenario von The Dark Knight Rises.
Bane will vollenden, was sein Ausbilder Ras al Ghul nicht schaffte. Gotham, für ihn ein Symbol kapitalistischer Dekadenz und Korruption, soll um jeden Preis zerstört werden. Sein Fanatismus wird durch das wuchtige musikalische Motiv noch unterstrichen. Für Batman findet Hans Zimmer Akkorde, die an ein Requiem erinnern.
Über das Schicksal des Jokers wird im gesamten Film kein Wort verloren, auch aus Respekt gegenüber dem verstorbenen Heath Ledger.
Den Joker mit einem anderen Schauspieler zu besetzen, um ihn in TDKR wieder auftreten zu lassen war ohnehin keine Option. Denn dies hätte nicht nur diesen Film ruiniert, sondern auch der Reputation des betreffenden Darstellers durch die ständigen Vergleiche mit Ledger massiv geschadet. Eine Neubesetzung hätte zudem das Vermächtnis eines großartigen Künstlers zu einer cineastischen Fußnote degradiert.
Der Joker war aufgrund seiner Unberechenbarkeit schon immer der beliebteste Schurke im Batman-Universum. Selbst die ebenfalls kultisch verehrte, ambivalente Catwoman kam an die Popularität des Jokers nie ganz heran. Eine extreme Hypothek für den Muskelmann Bane, der erst seit 1993 in den Comics auftritt.
Nolans Bane ist ein Söldner. Dass er in Gefangenschaft aufwuchs und über ungeheuere körperliche Kraft verfügt, entspricht den Comicvorlagen. In TDKR atmet Bane durch eine Spezialmaske ein Gas, das seine chronischen Schmerzen lindert. Er ist hochintelligent und geht militärisch präzise vor.
Catwoman, seit 1940 in den Comics präsent als Batmans Widersacherin, zeitweise Verbündete und gelegentliche Geliebte, wird übrigens im gesamten Film nie so genannt. Lediglich einmal nennt Bruce Wayne Selina Kyle "Cat Burglar", womit er ihre kriminellen Aktivitäten meint.
Tom Hardy leistet Aussergewöhnliches, muss er doch wegen der Bane-Maske mimisch praktisch alles über seine Augen und seine Körpersprache ausdrücken.
Anne Hathaway glänzt besonders in den intimeren, leiseren Szenen. Die Ambivalenz der Figur scheint ihr ebensowenig Probleme zu bereiten wie der lange Schatten Michelle Pfeiffers, deren Catwoman seinerzeit zur Kino-Ikone wurde. Mit ihrer famosen Darbietung dürfte sie ihr Prinzessinnen-Image endgültig abgestreift haben.
Selina Kyle ist in TDKR eine junge, attraktive, bereits vom Leben hart geprüfte Frau, die gelernt hat, sich durchzuschlagen. Sie begeht Einbrüche und stiehlt Gothams High Society vorzugsweise teueren Schmuck. Eines ihrer Opfer, gleich zu Beginn, ist ausgerechnet Bruce Wayne, auf dessen Grundstück die Feierlichkeiten zum alljährlichen Harvey-Dent-Day stattfinden.
Die Meisterdiebin trägt Züge einer klassischen Femme Fatale. Sie ist, getreu den Comics, keine reine Schurkin, sondern eine Soziopathin mit eigenem Moralkodex, aber noch mehr eine Getriebene, deren sehnlichster Wunsch es ist, noch einmal neu anzufangen, was den Zuschauer schnell auf ihre Seite zieht.
Wenn sie in Bedrängnis gerät, kommen ihre dunklen Charakterzüge besonders zur Geltung. Batmans Kodex "Keine Schusswaffen, keine Toten" kontert Catwoman mit "Wo bleibt dabei der Spaß?"
Eine kleine Szene zeigt die Facetten ihres Charakters besonders kompakt. Sie steht exemplarisch dafür, wie genial das Drehbuch Themen und Charakterzeichnung kombiniert:
Selina hilft einem Jungen, der vor Hunger einen Apfel gestohlen hat. Da sie selbst nur zu gut weiß, was es heißt, Not zu leiden, schaltet sie die Verfolger aus, gibt dem Jungen den Apfel zurück und lässt ihn laufen, nicht ohne vorher ein Stück abzubeißen.
Anne Hathaway und Tom Hardy porträtieren ihre Charaktere absolut faszinierend und glaubhaft. Die Figuren funktionieren in dem realistisch dargestellten Gotham City hervorragend und lassen keinen Vergleich mehr mit den Inszenierungen der 1990er Jahre zu.
Tim Burton hat immerhin den Weg für die angemessen düstere Grundathmosphäre geebnet und die Tragik der Hauptfigur als Erster herausgearbeitet. Bei ihm lag der Fokus in der Umsetzung der Vorlagen allerdings auf den Comic-Elementen.
Das Problem der Batman-Version dieses eigentlich absolut genialen Regisseurs besteht darin, dass er Motive und Versatzstücke aus dem Genre des Film Noir eingebaut hat, die mit Burtons barocker Comicwelt, all ihrer durchaus gewollten Künstlichkeit und den oft bis ins Groteske überzeichneten Figuren nicht recht zusammenpassen.
Joel Schumacher machte daraus dann leider eine quietschbunte Pop-Oper. Anstatt auf Tim Burtons wegweisender Pionierarbeit, die auch die exzellente Batman-Zeichentrickserie der 1990er Jahre ermöglichte, aufzubauen und die Figur weiterzuentwickeln, bedeuteten "Batman Forever" und "Batman und Robin" einen Rückschritt.
Burtons Batman trägt nicht nur bereits Ansätze dessen in sich, was später Christopher Nolans Filme auszeichnen wird, er atmet auch den Geist jener frühen Comics, bevor Robin Batmans Gefährte wurde.
Schumacher hat, wohl auch auf Druck der Studiobosse, eine verspieltere, massentauglichere Version geschaffen. Seine Filme erinnern stark an die Comics der 1960er Jahre als die Verkaufszahlen einbrachen. Batmans Welt wurde immer kindgerechter und familientauglicher. Damit verprellten die Schreiber und Zeichner bald auch die treuesten Fans.
Christopher Nolan gelingt in seiner Interpretation der Welt des Dunklen Ritters perfekt die Fusion der Comics mit den Elementen des Film Noir, indem er als Basismaterial konsequent nur Geschichten verwendet, die dem Batman-Universum seit den 1980er Jahren wieder realistischere Züge verliehen haben.
In der Tradition der Schwarzen Serie, deren Quintessenz darin besteht, dass es keine strahlenden Helden gibt, erscheint Batman in der Dark Knight-Trilogie nun auch im Kino als tragischer Anti-Held mit stimmigem psychologischem Profil. Diese Aura umweht auch seine treuesten Verbündeten.
Gary Oldman, Michael Caine und Morgan Freeman sind in diesen kleinen, aber feinen Nebenrollen eine sichere Bank.
Besonders Oldmans Darstellung des stets konfliktbeladenen James Gordon verdient mehr Anerkennung. In TDKR scheint Gordon sein Wissen um die Wahrheit innerlich zu verzehren. Seine Frau hat ihn verlassen und die Kinder mitgenommen, die Politik sägt an seinem Stuhl.
Gary Oldmans Porträt des desillusionierten aber aufrechten und loyalen Gordon in den drei Filmen fasziniert immer wieder, um so mehr, da man diesen Ausnahmeschauspieler zuvor hauptsächlich als Bösewicht kannte (Leon, der Profi, etc.)
Michael Caine, wie immer grandios, hat als Alfred wenige, aber besonders eindringliche Szenen, die wirklich zu Tränen rühren.
Morgan Freeman spielt Lucius Fox auch diesmal wieder herrlich lässig mit sanfter Ironie und heimlichem Stolz eines genialen Tüftlers.
Joseph-Gordon Levitt spielt den jungen, idealistischen Polizisten John Blake. Er ist sich sicher, dass Batman kein Mörder ist und glaubt zu wissen, wer der Dunkle Ritter wirklich ist, behält dies aber für sich, da er keine Beweise hat. Blake wuchs in einem Waisenhaus auf und hat Bruce Wayne als Kind einmal flüchtig kennengelernt. Er ist, bedenkt man das Ende, der eigentliche Star in diesem Ensemble.
Blake steht, wie der Waisenjunge Mark, dessen Bruder tot in einem Abwasserkanal gefunden wird, stellvertretend für ein Motiv, das sich durch alle drei Filme zieht: Kinder, für die Batman ein Held ist und immer bleiben wird.
Marion Cotillard ist als schöne Philantropin Miranda Tate ein weiterer Neuzugang mit einer Schlüsselrolle.
Als Sahnehäubchen bietet dieser dritte Teil noch ein paar Kurzauftritte alter Bekannter, die es wirklich in sich haben.
Batman ist der einzige Superheld ohne Superkräfte, auch seine Gegner in dieser Trilogie wirken stets wie Menschen aus Fleisch und Blut. Selbst der Joker, der als absolute Größe ohne konkrete Vergangenheit daherkam, verströmte noch die Aura eines menschlichen Wesens. Für den Zuschauer bleibt so stets, nachvollziehbar, wodurch Batmans Feinde zu dem wurden, was sie sind.
In der Dark Knight Trilogie treten die Feinde Batmans auf, die den Dunklen Ritter im Laufe all der Comic-Generationen am meisten herausgefordert haben. In den drei Filmen wird Batman so konsequent an einen Punkt gebracht, an dem er sein eigenes Tun in Frage stellt.
Bruce Waynes Entscheidung, zu Batman zu werden, geht auf die psychologischen Modelle Carl Gustav Jungs zurück. Er erschafft ein Symbol, das seine innersten Ängste abbildet. Als Kreatur der Nacht überwindet er sein Kindheitstrauma. Allerdings kann er ohne sein Alter Ego bald nicht mehr existieren. Sein Doppelleben wird für ihn zu einer Sucht, was zu weiteren Tragödien in seinem Leben beiträgt.
Alle Feinde Batmans enthalten Aspekte seiner eigenen Persönlichkeit. Im Grunde sind seine Gegner verzerrte Spiegelbilder seiner selbst. Während Bruce Wayne andere Menschen vor dem Leid bewahren will, das ihm geschah, sind Batmans Feinde Psychopathen und Fanatiker geworden, die wollen, dass die Welt leidet, wie sie leiden mussten. Wie Bruce existieren sie vor allem durch ihre Masken.
Um sich nicht völlig in der von ihm geschaffenen Kreatur zu verlieren, ist Bruce Wayne auf einen moralischen Kompass angewiesen, repräsentiert durch Verbündete wie Alfred, Lucius Fox und Commissioner Gordon.
Helden werden immer auch durch die schillernde Galerie ihrer Feinde definiert. Der Dunkle Ritter und seine Gegner gewähren Einblicke in die finstersten Winkel der menschlichen Psyche.
Während Superman für ein Amerika steht, das sich als strahlende Supermacht begreift, die überall auf der Welt für Recht und Ordnung sorgt, ist Batman eher ein Sinnbild dafür, wie die USA vom Rest der Welt wahrgenommen werden.
Zu diesem Kern ist auch der Brite Christopher Nolan in seinen Filmen vorgedrungen. Ein amerikanischer Filmemacher wäre mit einer US-Ikone wie Batman wohl kaum so weit gegangen.
Bruce Wayne wurde weder von Göttern gezeugt, noch von genmanipulierten Spinnen gebissen. Nolans Gotham City ist nicht mehr der in sich geschlossene Mikrokosmos früherer Verfilmungen, sondern eine weltoffene amerikanische Metropole. Die Drehorte wie Chicago, Pittsburgh oder New York sind absichtlich klar erkennbar.
Nolan nutzt dies für seine Inszenierungen, erdet die Figuren und ihre Konflikte und erschafft bei aller Bombastik eine in der modernen (amerikanischen) Realität verankerte Welt, wobei er thematisch den Finger immer am Puls der Zeit behält und, getragen von tollen Schauspielern mit vielschichtigen, dialogstarken Drehbüchern voller unerwarteter Wendungen die Psyche seiner Charaktere auslotet.
In diesem Gotham braucht der Held, will er seinen Gegnern auf Augenhöhe begegnen, neben unglaublich viel Selbstdisziplin und körperlicher Fitness vor allem Intelligenz, Technik auf der Höhe der Zeit und: Jede Menge Geld!
Die beiden Vorgänger sind in allen diesen Punkten nicht minder meisterhaft, aber jedes große Drama braucht einen dritten Akt, und das Ganze kann nur funktionieren, wenn dieser dritte Akt auf den beiden ersten aufbaut, genau wie The Dark Knight ohne Batman Begins nicht richtig funktioniert hätte.
Was die vielen negativen Rezensionen zur Dark-Knight-Trilogie angeht: Man muss Christopher Nolans Umsetzungen nicht mögen. Sowohl Tim Burtons als auch Joel Schumachers Filme haben genau wie die Fernsehserien eine treue Fangemeinde. Das ist absolut in Ordnung.
Welche Verfilmung man selbst bevorzugt hängt sicherlich auch damit zusammen, mit welcher Phase der Comics man groß geworden ist und wann man überhaupt zum ersten Mal Batmans Welt kennengelernt hat.
Aber diejenigen, die Batman Begins und The Dark Knight mochten und The Dark Knight Rises nun abwertend beurteilen, sollten ihn sich erst recht mehrmals anschauen, oder besser gleich alle drei Filme am Stück. Bei einigen negativen Rezensionen muss man sich ernsthaft fragen, ob die Verfasser den Film überhaupt richtig angesehen, geschweige denn ihn verstanden haben.
Vielfach wurde bemängelt, der Film habe einen holperigen Plot mit zu vielen neuen Figuren, biete zu wenig Humor und Batman trete zu selten auf.
Über den Plot habe ich schon das Notwendige gesagt. Und ganz im Ernst: Es geht doch nicht darum, dem Titelhelden möglichst viel Leinwandzeit im Kostüm zu verschaffen! Bruce Wayne ist Batman und umgekehrt. Basta!
Und eine Prise Humor streut Nolan gelegentlich ein. Natürlich in angemessen sparsamer Dosis. Die dem Superhelden-Genre eigene Selbstironie kommt in der Dark Knight Trilogie leise und unaufdringlich daher. Man muss sie nur erkennen und verstehen. Beispielhaft sei in TDKR der Wohltätigkeitsball erwähnt, auf dem Bruce mit Selina tanzt. Alle Gäste haben sich auf diesem gesellschaftlichen Event maskiert. Nur einer nicht: Bruce Wayne!
Und die Szene in Selinas Wohnung, als Bruce sie wegen Bane aufsucht, gehört zu den schönsten Momenten des Films. Sie zeigt zwei geschundene Seelen.
Bruce Wayne und Selina Kyle haben mehr gemeinsam als beiden zu diesem Zeitpunkt bewusst ist. Beide sind auf ihre Art Soziopathen. Beide wurden in unterschiedlicher Weise durch schlimme Erlebnisse geprägt und gewissermaßen ihrer Kindheit beraubt. Während Bruce dennoch behütet und in finanzieller Sicherheit aufwuchs, stammt Selina aus ärmlichen, zerrütteten Verhältnissen und landete bereits als Jugendliche im Erziehungsheim.
Besonders in den USA wurde über die politische Ebene des Films viel diskutiert. Negative Rezensionen entsprangen sicherlich oft der Tatsache, dass die USA seit 2001 schwer traumatisiert sind. Mit den in der Trilogie gezeigten Szenarien legt Nolan den Finger in kaum verheilte Wunden. Teil drei treibt dies auf die Spitze.
Der Film ist aber niemals reaktionär, sondern thematisch aktuell und brisant, und er bezieht klar Stellung!
Der Kapitalismus, in dem die Schere zwischen Armen und Reichen immer weiter auseinanderklafft, und der bei immer größer werdender sozialer Ungerechtigkeit fast zwangsläufig eine Revolution heraufbeschwört, wird ebenso thematisiert wie der fatale Irrglaube, man könnte die Probleme einer Gesellschaft im Handumdrehen lösen, indem man das etablierte System einfach zu Fall bringt.
Wohin solch blinder, linksradikaler Aktionismus führen kann, wird höchst anschaulich dargestellt. Er zeigt die tiefe Sehnsucht einer Gesellschaft nach Sicherheit und Frieden und wie brüchig ein Frieden ist, der nur unter größtmöglichen persönlichen Opfern erkauft werden kann.
Die Mobilisierung der Massen zur grundlegenden Veränderung des gesellschaftlichen Status quo auf radikalste Weise kann nur eine Konsequenz haben: Das Versinken einer Gesellschaft in Terror und Anarchie!
Und jemand wie Batman kann weder als alleiniger Verantwortlicher für grundlegende Probleme gelten, noch als deren Patentlösung taugen. Die Hoffnung auf eine bessere Zukunft und der Mut, diese zu gestalten, können nicht auf den Schultern des Einzelnen ruhen. Vielmehr ist die Gesellschaft als Ganzes gefordert.
"It is an unfriendly masterpiece", schrieb ein Kritiker. Besser kann man diesen Film, wie die gesamte Trilogie, kaum in einem Satz zusammenfassen. Und Amerika, augerechnet in der Nacht der Kinopremiere wieder von einem bewaffneten Amoklauf erschüttert, wird auf unabsehbare Zeit vor allem eines bleiben: ein Land in Angst.
Ein anderer Kritiker urteilte: "This is a beast of a film", womit nicht nur seine Länge von 165 Minuten gemeint ist. Das komplexe Konsrukt mit den zahlreichen, nicht leicht zu durchschauenden Handlungssträngen, gereicht einer griechischen Tragödie zur Ehre.
Schon der spektakuläre Prolog, in dem Bane vorgestellt wird, sorgt für erhöhtes Adrenalin. Des weiteren wird das Publikum durch eine straffe Inszenierung gefesselt, in der nichts dem Zufall überlassen wurde. Alles hat seinen Platz in dieser Geschichte.
Christopher Nolans "Batman" hat sich soweit wie möglich von seinen Comic-Ursprüngen entfernt. Seine Inszenierungen sind Charakterstudie, Krimidrama und Action-Blockbuster in einem und liegen mit ihrem weitgehend ungeschönten Blick auf eine von Korruption und Elend gebeutelte Gesellschaft weit näher am Genre des Politthrillers oder des Katastrophenfilms als an der Fantasy.
Entscheidend ist, dass Nolan nie Verrat an den Figuren begeht, die Bob Kane, Bill Finger, Jerry Robinson und Co. vor vielen Jahrzehnten erschaffen haben. Gerade seine realitätsbezogene Inszenierung erlaubt es ihm, diesen ursprünglichen Charakteren treu zu bleiben.
Nolan, der seine Drehbücher selbst schreibt und meist mit seinem Bruder Jonathan zusammenarbeitet, legt größten Wert auf Authentizität und verzichtet wenn möglich auf digitale Computereffekte. Er setzt aus Überzeugung auf ursprüngliches Filmmaterial, handgemachte Action im IMAX-Format und erteilt 3D eine klare Absage.
Wenn er eine Straßenschlacht mit tausenden Beteiligten zeigt, sind wirklich Tausende zu sehen, nicht nur ein paar Dutzend, die durch CGI-Tricks vervielfältigt wurden.
Somit bilden seine Batman-Filme innerhalb des Genres auch eine Art Gegenentwurf zu Werken wie "The Avengers", bei denen ein Computereffekt den nächsten jagt und die vor allem eines sind: Laut!
Stattdessen arbeitet Nolan immer wieder mit Stille, wenn man eigentlich das Gegenteil erwartet: Wie einst Stanley Kubrick oder Akira Kurosawa lenkt Nolan inmitten des größten Spektakels die Aufmerksamkeit des Zuschauers gezielt auf die Bewegung auf der Leinwand und verbeugt sich so vor den Ursprüngen der Filmkunst.
Dass der Abschluss dieser Trilogie im tiefsten Winter spielt, gehört zu den vielen visuellen Stilmitteln. Die verschneite Millionenstadt erinnert an die kältesten Regionen der ehemaligen Sowjetunion. Bane trägt als Anführer des revolutionären Umsturzes klare stalinistische Züge.
Christopher Nolan versteht es meisterhaft, nicht einfach nur spektakuläre Bilder zu liefern. Vielmehr nutzt er die Kamera als das, was sie im Kino sein sollte: ein erzählerisches Instrument. Der virtuose Schnitt, der Einsatz oder das Weglassen von Ton und Musik und die detaillierte Ausstattung sorgen ebenfalls für Momente, die haften bleiben.
So kommt der mit archaischer Wucht inszenierte Faustkampf zwischen Bane und Batman unter Tage ganz ohne Musik aus. Nolan läßt diese Sequenz wie einen Film im Film wirken. Die Gewalt wird so für das Publikum spürbar.
Die eigentliche Stärke der Dark Knight Trilogie liegt aber darin, dass der Zuschauer nie die emotionale Bindung zu den Figuren verliert. Speziell Bruce Wayne bleibt stets der Fokus der Geschichte. Das Publikum leidet mit diesem Mann, der etwas Hochgefährliches und Illegales tut, um Gutes zu bewirken.
In ihm vereinen sich drei Persönlichkeiten: der zurückgezogene, sich nach einem normalen Leben sehnende Einzelgänger, der arrogante Playboy und der Gerechtigkeitsfanatiker im Fledermauskostüm. Ist der Playboy nur eine Maske für sein öffentliches Leben, so ist der Dunkle Ritter sein wahres Ich, durch das er seine Wut und seine Schuldgefühle am Tod seiner Eltern kanalisiert.
Nur ein Ausnahmeschauspieler wie Christian Bale konnte diese Figur angemessen darstellen.
Stellvertretend für Bruce Wayne im Zentrum der Trilogie steht in TDKR die Szene im Footballstadion von Gotham. Ein Junge, kaum älter als Bruce beim Tode seiner Eltern und ihm äußerlich nicht unähnlich, intoniert mitten auf dem Spielfeld die amerikanische Nationalhymne. Wenig später ist das Stadion zerstört. Die Überlebenden, auch der Junge, werden Zeugen einer öffentlichen Exekution.
Bane übernimmt, nachdem er die Brücken gesprengt, die inhaftierten Kriminellen befreit und den größten Teil der Polizei in den Kanalisationsschächten festgesetzt hat, vor den Augen der Welt die Kontrolle über Gotham. Bruce Wayne muss weit entfernt gefangen per TV mit ansehen, wie seine Stadt im Chaos versinkt. Während Gordon und Blake versuchen, die Lage von innen in den Griff zu bekommen, operiert an ihrer Seite unerkannt ein Saboteur...
In Gotham herrschen bald bürgerkriegsähnliche Zustände. Bane hat sich zum Warlord erhoben und die Wahrheit über Harvey Dent enthüllt. Von Batman keine Spur. Und Bruce Wayne gilt als vermisst...
Die Szene im Stadion schlägt sowohl die Brücke hin zum Ende der Trilogie, als Bruce/Batman hinaus aufs Meer fliegt und jene Kinderstimme in Hans Zimmers Musik erklingt, als auch zurück zu der Szene in Batman Begins, als der kleine Bruce völlig verängstigt und allein neben seinen toten Eltern kniet.
Bruce Waynes Reise in dieser Filmtrilogie wird in emotionaler Hinsicht durch das Motiv der Angst und inneren Wut des Helden besonders deutlich. Dieser Mann, der innerlich eigentlich immer jener kleine Junge blieb, muss sich am Ende entscheiden, ob er leben oder sterben will. Bruce muss lernen, sich nicht länger von Wut und Schmerz beherrschen zu lassen, der Angst Raum zu geben, die zum Menschsein dazugehört, und Gotham und Batman für immer hinter sich zu lassen.
Der Dunkle Ritter erhebt sich ein letztes Mal...
Nolan lässt diesen sensationellen Showdown in Echtzeit ablaufen. Dabei versäumt er es nicht, die Trilogie mit einer zutiefst menschlichen Note enden zu lassen. Ein ganz besonderer Moment, wohl der emotional befriedigendste aller drei Filme, wird Commissioner Gordon zuteil. Batman gibt ihm zu verstehen: "Darum tue ich, was ich tue!"
Zum ersten und einzigen Mal in der Trilogie agiert Batman hier bei Tageslicht. Eine spezielle Note erhält die Sequenz durch die Art der Bildmontage. Das Ende ist typisch für Nolan, der virtuos die Sehgewohnheiten des Zuschauers unterläuft.
Der geniale Epilog rundet Bruce Waynes Geschichte ab. Nolan gesteht dem Zuschauer eine eigene Interpretation dieses Epilogs zu und bringt gleichzeitig noch einmal das Wesentliche der Hauptfigur auf den Punkt: Batman ist ein Symbol und ein Symbol kann niemals wirklich sterben!
Außerdem werden einige Zeilen aus dem bereits erwähnten Dickens-Roman eingeflochten. Der Held hat seine Mission erfüllt: "Ich sehe eine wunderschöne Stadt und ein prächtiges Volk aus diesem Abgrunde sich erheben..."
Wer mit all der Düsternis nichts anfangen kann und lieber auf reines Popcorn-Kino abfährt, sollte den Marvel-Helden treu bleiben oder sich frühere Batman-Verfilmungen anschauen. Und wer auf echten Trash mit Satire-Potenzial steht, ist bei der Fernsehserie oder dem Kinofilm "Batman hält die Welt in Atem" aus den 1960er Jahren bestens aufgehoben.
Kritisieren muss man die viel zu niedrige Altersfreigabe ab 12 Jahren. Aufgrund der verstörenden Bilder ist TDKR absolut nichts für Kinder!
Nachtrag: Bild und Ton der Bluray sind exzellent. Extras: Making-of, Featurettes über die Figuren, die Musik, etc, Interviews, Storyboards, sowie eine Doku, die Bruces Reise beleuchtet und auf die gesamte Trilogie zuückblickt. Die englische Originalfassung des Hauptfilmes ist der deutschen Synchro klar vorzuziehen!
TDKR ist ein Paradebeispiel für einen perfekten Blockbuster. Der Film bietet nicht nur erstklassige Unterhaltung und furios choreographierte Action, sondern auch eine Menge Tiefgang, der zum Nachdenken anregt. Leider hat das in der Oscar-Akademie wieder mal niemand realisiert.
Keine Neuinterpretation der Batman-Reihe wird je die Klasse der Nolan-Filme erreichen, egal wer sie inszeniert.
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