Sherlock Holmes è tornato. Con un nuovo romanzo - la Repubblica

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Sherlock Holmes è tornato. Con un nuovo romanzo

Sherlock Holmes è tornato. Con un nuovo romanzo

Il celebre personaggio di Arthur Conan Doyle rinasce ancora una volta con “Holmes and Moriarty” del giallista Gareth Rubin

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LONDRA – A volte ritornano, altre volte non se ne sono mai andati. Quest’ultimo è il caso di Sherlock Holmes, “l’uomo che non visse mai e che non è mai morto”, secondo una nota definizione: dopo i quattro romanzi e i cinquantasei racconti scritti da Arthur Conan Doyle alla fine dell’Ottocento, infatti, il Guinness dei Primati gli assegna il titolo di personaggio letterario più raffigurato della storia grazie a migliaia di adattamenti teatrali, televisivi, cinematografici e alle rivisitazioni affidate a decine di autori, da Anthony Burgess a Stephen King, senza contare le storie che ha involontariamente ispirato, tra cui alcuni includono “Il nome della rosa” di Umberto Eco, il nome del cui protagonista, padre Guglielmo di Baskerville, era un chiaro riferimento ed omaggio a “Il mastino dei Baskerville”, uno dei romanzi sul celebre investigatore della Londra vittoriana con pipa ricurva, cappellino da cacciatore e mantella a scacchi. Un personaggio talmente popolare che molti pensano sia realmente esistito, andando a visitare lo Sherlock Holmes Museum, al 221 b di Baker Street, nella convinzione che fosse davvero la sua abitazione londinese. E da avere fatto diventare un motto proverbiale la frase “elementare, Watson”, sebbene in questa forma Holmes non l’abbia mai pronunciata, perlomeno nelle novelle di Conan Doyle che hanno dato il via alla saga.

Per l’ennesima volta, ora, i discendenti dello scrittore scozzese annunciano un nuovo libro sul padre di tutti i detective privati. Si intitola “Holmes and Moriarty”, è opera di Gareth Rubin, affermato giallista inglese, e in primo piano, accanto a Sherlock e al dottor Watson, sua immancabile spalla, mette il suo arcinemico, il professor James Moriarty, unendo l’abilità investigativa di Holmes a quella del suo più grande avversario, il criminale che dirige una rete di ladri, assassini e ricattatori, senza mai lasciare proprie tracce. “Vogliamo fare conoscere meglio gli altri personaggi creati da Conan Doyle”, dice Richard Pooley, uno dei tre pronipoti dello scrittore detentori dei diritti, all’Observer, il giornale domenicale che ha pubblicato la notizia. Accolta con entusiasmo dai tanti fans di Sherlock Holmes sparsi per il mondo: tradotte in tutte le lingue della Terra, le storie originali o riprodotte sull’inventore del metodo della deduzione sono best-seller garantiti.

Gli ultimi due romanzi autorizzati dagli eredi a essere definiti “sequel” erano usciti nel 2011 e 2014, firmati entrambi da Anthony Horowitz, un altro scrittore specializzato in thriller, poi ci sono stati soltanto film o serie tv: quindi c’è grande attesa per un ritorno del detective con la mantellina in forma di libro. Sherlock Holmes è il più noto, ma non l’unico personaggio letterario a cui i detentori dei diritti d’autore prolungano la vita come si farebbe con un brand commerciale di successo: basti pensare ai film su James Bond. E il fenomeno sembra in crescita.

Sherlock Holmes e la sua famosa spalla Watson
Sherlock Holmes e la sua famosa spalla Watson 

Poche settimane fa gli eredi di Roald Dahl hanno annunciato una nuova serie di romanzi sui più popolari personaggi dell’autore di “La fabbrica di cioccolato” e di tante altre storie per ragazzi, ciascuno assegnato a uno scrittore diverso. Allo stesso modo, i discendenti di Agatha Christie hanno affidato a una scrittrice di gialli, Sophie Hannah, il compito di fare rinascere Hercule Poirot sulle pagine di un libro, mentre sono in programma nuovi adattamenti cinematografici e televisivi tratti dai romanzi della regina del whodunit (chi è stato – sottintenso a commettere un delitto). Avendo scritto molto altro e coltivato vaste ambizioni, Conan Doyle era notoriamente deluso dall’idea che la propria fama mondiale venisse legata così strettamente ed esclusivamente a Sherlock Holmes. I suoi pronipoti, e i loro epigoni, non appaiono altrettanto contrariati.

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