Maria di Modena e le altre: dieci regine inglesi prima di Elisabetta II - la Repubblica

Ritratto di Maria di Modena, 680. L'italiana seconda moglie di James, Duke of York, poi re Giacomo II
Ritratto di Maria di Modena, 680. L'italiana seconda moglie di James, Duke of York, poi re Giacomo II 

Maria di Modena e le altre: dieci regine inglesi prima di Elisabetta II

Da Boudicca, la regina guerriera che sfidò i romani, alla grande Victoria, dieci regine spesso passate sottotraccia, messe in ombra dagli uomini che hanno "fatto la Storia" o cadute nell'oblìo: le loro storie in un libro che ricostruisce oltre mille anni con uno sguardo al femminile. Estratto della newsletter "Royality Show", ecco un brano dedicato a Maria di Modena, regina italiana che regnò (per poco) a fianco di Giacomo II Tudor

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Re e regine sono presenze assidue nella mia vita, poiché di reali mi occupo a vario titolo da diversi anni, eppure solo di recente mi è arrivato tra le mani il libro che in qualche modo... mancava. Ne sono protagoniste regine passate sottotraccia, messe in ombra dagli uomini che hanno "fatto la Storia" o cadute nell'oblio. Regine cui forse nemmeno i libri scolastici del Regno Unito danno il giusto rilievo: da Boudicca, la regina guerriera che sfidò i romani, alla grande Victoria, scopriamo le regine carismatiche del Medioevo Ethelfleda, Matilde ed Eleonora, la "regina dei nove giorni" Jane Grey, Maria "la Sanguinaria" e tante altre. Dieci, per la precisione, le cui biografie sono raccolte in un volume che non vuol essere accattivante né nel titolo né nella copertina, ma che con onestà ricostruisce oltre mille anni di storia per raccontare le vicende al femminile dall’epoca del dominio romano sulla Britannia all'epoca vittoriana: Le regine inglesi, di Raffaella Ranise, Marsilio editore.
Per non scadere nel compendio di biografie, l'autrice presenta le regine come donne che hanno cercato di svolgere il compito loro assegnato e di lasciare una traccia nel mondo; donne che in vita sono state bambine, spose spesso giovanissime, madri, ma soprattutto hanno governato, fatto scelte politiche, preso decisioni di pace o di guerra. Regine fiere di un popolo che rispetto ad altri ha dato loro la possibilità di esercitare il potere. Persa nelle pagine, mi sono imbattuta in Maria di Modena, regina a fianco di Giacomo II Tudor, e ho deciso di consegnarvi il suo racconto attraverso le parole dell'autrice.

Chi era Maria di Modena*: un brano estratto dal libro

... Giacomo II era stato sposato con Anna Hyde e dal matrimonio erano nate due bambine, Maria e Anna. Dopo la morte della prima moglie, Giacomo sposerà Maria Beatrice d’Este, nota come Maria di Modena, una giovane molto bella, affascinante, colta, di grande fede cattolica. Per questo non fu mai amata dagli inglesi, che la vedevano come la vera causa della conversione del re, come una pericolosa papista. Chi era Maria, per breve tempo regina consorte di Inghilterra? Noi ne siamo sicuramente affascinati, per la sua personalità, analizzata a fondo nelle fonti italiane e non nelle fredde e carenti descrizioni inglesi. Maria non voleva sposarsi, desiderava sinceramente prendere i voti, ma la proposta di matrimonio dell’erede al trono inglese fu giudicata di grande importanza dalle diplomazie, nella speranza di riportare la monarchia verso il cattolicesimo. Come abbiamo visto gli equilibri erano precari e l’anglicanesimo tutt’altro che scontato. Maria aveva solo quattordici anni ed era disperata all’idea di sposare un uomo molto più anziano di lei. Si racconta che andasse tutti i giorni a piangere dalle monache del convento della Visitazione e si convinse per ubbidienza e devozione, solo dopo aver ricevuto un messaggio del papa, nel quale le si chiedeva espressamente di accettare la proposta, perché destinata a un grande progetto. Si dice che la giovane pianse quando incontrò lo sposo, dal volto segnato dal vaiolo, ma con il passare del tempo il rapporto tra Giacomo e Maria si consolidò e la sposa rimase colpita dall’affetto che lui le riservava. Nel tempo il sentimento si trasformò in un amore sincero e appassionato.

Dal matrimonio nacquero diversi figli, tutti morti molto piccoli, talvolta in circostanze sospette. Qualcuno ipotizzò l’idea dell’avvelenamento, per il timore di un erede cattolico, anche se nulla fu mai provato. La questione si aggravò con la nascita di un erede maschio, Giacomo Francesco Edoardo, avvenuta a Londra nel 1688. Maria di Modena aveva partorito un bimbo bello e sano, ma le circostanze della nascita avevano sempre alimentato dei sospetti, perché da più fonti si sosteneva che il piccolo fosse nato morto e sostituito con un neonato introdotto nella stanza della madre dentro uno scaldaletto. Data l’attenzione che si creava attorno al parto di una regina è un’ipotesi quasi impossibile, ma una parte della corte era pronta a tutto pur di gettare discredito sulla coppia di sovrani. Se la decisione del sovrano di scegliere la religione cattolica aveva sollevato molta preoccupazione e impopolarità, la nascita di un figlio maschio aveva dato origine a una vera e propria rivolta, nota come la «Gloriosa rivoluzione», in seguito alla quale il re, contestato e poco amato, fu costretto all’esilio, accolto in Francia da Luigi XIV. Ancora una volta al centro della questione dinastica si poneva lo scontro tra cattolici e protestanti. Si prese allora la risoluzione di richiamare in patria la figlia di Giacomo, Maria Stuart e il potente marito Guglielmo d’Orange, suo cugino primo, in quanto la madre, Maria Enrichetta Stuart, era la sorella del re Giacomo.
Maria e Guglielmo vivevano in Olanda, erano protestanti convinti e rappresentavano la soluzione “indolore” al possibile ritorno dei cattolici. Interessante la riflessione di Trevelyan che scrive: In realtà fu tutt’altro che gloriosa quell’esigenza di ricorrere a una flotta e a un esercito stranieri, anche se amici e ben accetti, per mettere in grado gli Inglesi di riacquistare la libertà che avevano perduto nelle convulse lotte di fazione.

Quando le navi olandesi con a bordo Guglielmo d’Orange e Maria Stuart si diressero verso le coste inglesi, Maria di Modena partì in incognito per mettere in salvo il figlio, vestita poveramente, diretta in Francia, alla clemenza del Re Sole, che la accoglierà nel castello di Saint-Germain-en-Laye, con i massimi onori. Maria, anche in esilio, continuerà a tenere rapporti diplomatici, firmando i documenti come MR, ossia Maria Regina. Una particolarità italiana che è rimasta in uso fino alla regina Elisabetta II.
I sovrani deposti trascorreranno in Francia gli ultimi anni, dove moriranno. Maria di Modena si spegnerà il 7 maggio 1718 e i suoi resti, insieme a quelli del marito, saranno profanati e dispersi nel corso della Rivoluzione francese. Un gesto impietoso, ma non raro, perché la furia rivoluzionaria non rispetterà neppure la morte.

Il figlio, ricordato come «Old Pretender», si avvarrà sempre dell’appoggio dei cattolici nella speranza di salire sul trono d’Inghilterra, ma ogni tentativo sarà vano. Gli scozzesi, invece, non accettarono mai l’allontanamento del loro re, uno Stuart, e per lungo tempo caldeggiarono la sua ascesa al trono, finché in effetti riuscì a regnare almeno in Scozia, anche se per poco tempo, con il nome di Giacomo VIII. Non era però il tempo di divisioni: infatti, dopo Maria II e Guglielmo d’Orange, regnerà la regina Anna, che unirà finalmente i due Parlamenti di Inghilterra e Scozia: per questo è ricordata come Anna di Gran Bretagna. 

* Il testo è tratto dal libro Le regine inglesi, di Raffaella Ranise, Marsilio editore.

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