Ornella Vanoni: “Da giovane ero ansia e rabbia, prima di cantare bevevo un whisky e un caffè. Sono sola, ma il toy boy non mi interessa, meglio la mia cagnolina” - la Repubblica

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Ornella Vanoni: “Da giovane ero ansia e rabbia, prima di cantare bevevo un whisky e un caffè. Sono sola, ma il toy boy non mi interessa, meglio la mia cagnolina”

Ornella Vanoni: “Da giovane ero ansia e rabbia, prima di cantare bevevo un whisky e un caffè. Sono sola, ma il toy boy non mi interessa, meglio la mia cagnolina”

Un disco registrato con una band di sole donne, il ritorno in concerto, il dialogo con il pubblico, il divismo, la solitudine e la libertà. Incontro con una grande artista che non le ha mai mandate a dire

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Unica. Ornella Vanoni a 89 anni sorprende sempre. L’ultimo disco Calma rivoluzionaria live 2023, registrato con una band di sole donne, che comprende i suoi successi, da L’appuntamento a Una lunga storia d’amore, le canzoni di Vinicius De Moraes, Toquinho e Jobim, Vita di Mogol e Lavezzi, Anima di Pino Daniele, è un capolavoro. Ci sono gli inediti Calma rivoluzionaria che si ispira a Calma di Marisa Monte (riscritta da Samuele Bersani), e Camminando di Pietro Cantarelli. Torna in scena il 27 e il 28 aprile a Milano al Teatro Degli Arcimboldi, il 6 giugno si esibirà per la prima volta alle Terme di Caracalla a Roma. «Secondo me muoio sul palco». I suoi interventi a Che tempo che fa da Fabio Fazio, sul Nove, sono cult. «La mia domenica è cambiata esco alle nove di sera, torno alle undici e mezza. Dico quello che penso, mi diverto».

La cover dell'album 'Calma rivoluzionaria live 2023'
La cover dell'album 'Calma rivoluzionaria live 2023' 

Il dialogo con il pubblico è forte, la sua voce ha fatto parte di milioni di vite. Che le dicono?

«Tante cose, dalle più superficiali: “Sono pazza delle sue canzoni” a considerazioni più personali, “Lei mi dà la voglia di vivere” o “Quando soffrivo di depressione, pensavo: se ce l’ha fatta lei, ce la farò anch’io”. Mi emoziona molto e, in effetti, è anche una responsabilità».

Un verso di “Calma rivoluzionaria” recita: “La fretta porta al risultato di far vincere la rabbia”: le è successo?

«La rabbia ha prevalso spesso… Il fatto è che la mia rabbia, se prevale, si risolve in pianti. Mai stata paziente. Lo sono diventata con l’età, la pazienza si impara. Ci sono momenti in cui è più difficile esserlo. Quando inizia il concerto ho l’ansia, chiunque mi tocca mi dà fastidio. Ma mi piace stare sul palco e stare da Fazio».

Vanoni con Luciana Littizzetto e Fabio Fazio a 'Che tempo che fa', sul Nove, in cui l'artista è guest star
Vanoni con Luciana Littizzetto e Fabio Fazio a 'Che tempo che fa', sul Nove, in cui l'artista è guest star 

“L’appuntamento” per il pubblico è un’ossessione, si è chiesta perché?

«Non lo so. Forse è per la musica (inizia a intonarla, ndr), forse per quel verso: “Ho sbagliato tante volte ormai…”. Anche a vent’anni anni uno può pensare di aver sbagliato».

Ha cantato “Bisogna imparare ad amarsi”. Ci è riuscita?

«Non sono un’egocentrica, che sono brava me lo dicono gli altri, a volte non ci credo. Non ho una super valutazione di me, mi manca il divismo».

Ma è una diva.

«Non sto scherzando, non voglio fare l’umile, ho sempre tanti dubbi su di me. Quando ero più giovane ero una tragedia, prima di cantare avevo un’ansia; bevevo un whisky e un caffè, me l’aveva consigliato un medico, combinazione ottima».

Cosa non perdona agli altri?

«Non perdono il fatto di non essere capaci di starmi vicino capendo che ho esigenze di vita diverse. Uso la mia sensibilità per darla al pubblico anche se c’è chi dice che bisogna cantare per sé. In un certo senso è vero, ma devi scendere dal palco».

Chi le piace tra le giovani artiste?

«Emma ha una bella vocalità, riconoscibile, Elodie sta crescendo ma deve trovare una bella canzone; allora farebbe veramente un salto. È talmente bella, grande presenza».

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In “Senza fine” di Elisa Fuksas viene fuori il suo amore per la libertà. È sempre stata libera?

«Non sono stata libera per anni. Mi hanno mandato in collegio, tornavo solo in estate. Ero ubbidente, mai pensato di scappare dalla finestra, mai tentato la fuga. Poi ho incontrato Strehler e mi sono liberata della borghesia ma ero comunque — diciamo così — gestita da un uomo che mi amava e era un genio. Ho imparato di più assistendo alle sue prove che studiando».

Pensa che la libertà si paghi?

«La libertà ha un prezzo altissimo, oggi mi piacerebbe avere qualcuno. Ma avrei accanto un vecchio scamuffo, allora no, e a me il toy boy non interessa. Restiamo sole io e la cagnolina Ondina».

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Compirà 90 anni a settembre. Esistono i privilegi dell’età o la vecchiaia è una rottura di scatole?

«È solo una rottura: se non hai una magagna qua, ne sbuca un’altra là. Dire che la vecchiaia è bella è un’eresia, però può essere vissuta bene, se riesci a fare delle cose. Da Fazio mi diverto».

Era ironica anche da giovane?

«Più malinconica. Ma l’ironia evidentemente era dentro di me. Sono la prima a ironizzare su me stessa, è bello ridere un po’».

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Guarda la tv?

«Poco, faccio fatica. In tv tutti cantano e saltellano ma cos’è sto saltellio? Perché? Per scacciare le catastrofi? È una cosa stupida».

Segue le serie?

«Le trovo sempre meno belle, ho visto qualcosa con Jodie Foster, attrice stupenda».

Ha sentito le donne dalla sua parte?

«Ero considerata seducente, piacevo agli uomini, non avevo il pubblico femminile dalla mia parte. Le donne sono arrivate dopo».

Elly Schlein e Giorgia Meloni sono donne leader: come le vede?

«In questo momento non mi pare che la sinistra abbia delle idee, è come se si dovesse riprendere dal coma. E la destra ne approfitta. La sinistra ce l’ha messa tutta perché vincesse la destra, si sono applicati. Poi hanno tirato fuori una ragazza, la Schlein: siamo sicuri che fosse quella giusta? Meloni ha saputo imporsi. Purtroppo la rovina il contorno».

Se lo sarà scelto, no?

«Forse è stata costretta, non credo che abbia potuto scegliere lei. È la mia impressione ma non mi interesso tanto di politica. La cosa che davvero mi angoscia è se vince Trump. Trovo ignobile quello che ha fatto, l’attacco al Senato. Quell’uomo mi fa paura».

Se non avesse fatto la cantante, che avrebbe voluto fare?

«Tornata a Milano avrei voluto fare l’estetista, ma non per il trucco, estetista curativa della pelle, avevo l’acne. Soffrivo e sapevo che tante ragazze soffrivano come me. Mio papà uno studio non me l’avrebbe aperto e non avrei saputo condurlo dal punto di vista pratico, anche se sapevo lavorare con l’ago elettrico, Lo ripeto: non strizzate i brufoli che vi rovinate. Poi, per caso, sono inciampata nella scuola del Piccolo».

Vanoni con Giorgio Strehler
Vanoni con Giorgio Strehler 

Destino?

«Strehler lo conoscevo già, ero una ragazzina, mi seguiva e poi è nato l’amore, Sono diventata un’altra persona. Poi contro tutto e contro tutti, siamo stati insieme, uno scandalo terribile. Però stare sul palcoscenico è bello, avrei ancora voglia di recitare».

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