Si dice che già nelle prime scene di un film sia presente il tema generale della storia: mai come nel caso de L’Inganno Perfetto quest’affermazione potrebbe essere più vera. Il regista newyorkese Bill Condon mette in chiaro fin dai titoli di testa del film che quei signori un po’ agé (Ian McKellen e Helen Mirren) che stanno flirtando come amabili piccioncini su un sito d’incontri sono dei bugiardi. Certo, non si inventano niente di clamoroso, solo piccoli aggiustamenti della realtà. E’ la prima regola del dating online: lui fuma e seleziona per il suo profilo la casella “non fumatore”; lei si versa un bicchiere di vino e siamo sicuri che spunterà la voce “astemia”.
Da qui è evidente che se si incontreranno nel mondo reale, si riconosceranno come anime affini e si piaceranno. Ma questa non è una storia d’amore. A questo punto c’è da essere sinceri, proprio come per certi thriller d’autore, come La Miglior Offerta di Giuseppe Tornatore o Shutter Island di Martin Scorsese, non dovreste leggere oltre se non siete disposti a rovinarvi i ben orchestrati turning point di questa pellicola.Fin da subito, non è un segreto che l’affascinante Roy Courtnay, dietro al suo aspetto charmant, sia un truffatore dai loschi giri, mentre la dolce Betty McLeish colpisce subito per la sua eleganza e la sua bontà un po’ naïf, con le quali seduce facilmente l’uomo e lo accoglie nella sua casa color pastello, più come amica premurosa che come possibile amante. Anche perché l’intimità risulta difficile vista la presenza costante di Steven (Russell Trovey), nipote di Betty, che non si fida dell’uomo conosciuto online e piombato a capofitto nella vita della nonna. Ma poco importa perché la relazione tra i due va avanti e ogni volta che si intravede una battuta d’arresto, Betty chiude un occhio e procede verso il passo successivo. La bravura degli attori è totale e incanta anche dove la trama inizia a stancare. Il regista dirige perfettamente lui, già attore in tanti suoi film, tra cui i ruoli in Demoni e dei e Mr. Holmes – Il mistero del caso irrisolto. Il talento della Mirren ci regala una magnifica danza di incertezze fino al terzo atto del film, fino alla risoluzione, e la coppia risulta aggraziata, si rispetta nei tempi e negli spazi.
Sembra un campo d’azione nuovo per il regista, più abituato a film con un pubblico di young-adult come La Bella e la Bestia e i primi due episodi della Twilight Saga, ma la messa in scena è perfettamente convincente e tutto risulta bilanciato, dalla colonna sonora, alla fotografia che privilegia nuance e mood pacati, con l’effetto che le scene cruente risultano ancora più disturbanti e marcate. E a proposito di violenza, non appare un caso il fatto che al primo appuntamento la coppia scelga di andare a vedere Bastardi senza Gloria di Tarantino: infatti questo e tanti altri piccoli dettagli fanno parte di un sottotesto che si comprende in un secondo momento e che lascia inquieti, ma soddisfatti. In un ottimo intreccio, l’unica pecca sta nel finale, forse fin troppo verboso e puntuale.
In ogni caso il consiglio è lasciarsi ingannare dall’inganno perfetto dall’inizio alla fine.
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