Durante la celebrazione di S. Andrea, il patrono dei pescatori, รจ avvenuto lโincontro con alcuni pescatori del Trasimeno, dove si sono raccontati con aneddoti e ricordi. Gente โtostaโ, che continua questโantica arte millenaria con grande sacrificio e passione. I pescatori sono di poche parole ma quando parlano sono concreti. Durante lโincontro hanno presentato diverse problematiche del loro mestiere, tra cui quella inerente al trasferimento del loro sapere alle generazioni future, che sono esigue e difficili da reperire rispetto alle possibilitร che questo lavoro offre.
Andrea era un discepolo di Gesรน e faceva il pescatore sul lago di Tiberiade. I pani e i pesci del miracolo della moltiplicazione furono indicati da Andrea a Gesรน, come si racconta nella descrizione riportata nel Vangelo di Giovanni. Il 30 novembre รจ la sua ricorrenza religiosa e molte comunitร di pescatori, non solo italiane, festeggiano il loro SantโAndrea.
Sul lago Trasimeno, i pescatori della costa Ovest, come quelli incontrati a Castiglione del Lago, riconoscono in SantโAndrea il loro Santo, mentre quelli della costa Est riconoscono i loro protettori in San Spiridione e San Feliciano.
Il Trasimeno รจ speciale anche per questo. Il raduno in occasione della ricorrenza patronale รจ stato voluto fortemente da Guido Materazzi, pescatore/ristoratore nonchรฉ presidente dellโARBIT (Associazione Recupero Barche Interne Tradizionali) che recentemente ha varato una tipica barca in legno da pesca del Trasimeno, datata nella seconda metร del secolo scorso. La barca รจ stata ripristinata con un lavoro certosino di Guido Materazzi stesso e di Andrea Sedini e, per lโoccasione, i due restauratori lโhanno denominata La Dotta. Complimenti allโARBIT, per la missione onorevole che svolge.
Dopo la celebrazione del Patrono ci si รจ ritrovati in un momento conviviale, proprio presso il ristorante La Capannina di Guido, dove molti pescatori hanno sottolineato alcune questioni sia complesse sia preoccupanti, ma hanno anche espresso dei suggerimenti per affrontare e superare i costanti momenti difficili del loro nobile lavoro.
Presenti, tra gli altri, oltre a un nutrito e ben rappresentato gruppo di pescatori, il sindaco di Castiglione del Lago, Matteo Burico, il presidente della Cooperativa Pescatori del Trasimeno di San Feliciano, Aurelio Cocchini, il presidente dellโaltra Cooperativa del Trasimeno Stella del Lago con sede a Panicarola, Ivo Bianconi, e poi Niccolรฒ Bacoccola di Confagricoltura.
Si รจ ribadito piรน volte, durante lโincontro, che il basso livello idrometrico del lago mette in evidenza moltissime difficoltร e necessitร . Come lโannoso problema dellโadduzione dellโacqua al bacino lacustre, lโeccessiva differenza rispetto allo zero idrometrico, lโaccesso difficoltoso nei varchi portuali dovuto allโinterramento e relativo innalzamento del fondale, il clima sempre piรน caldo e la scarsa piovositร , i dragaggi mancati da anni, lโarretramento e la scarsitร del canneto, il mancato supporto economico o finanziamento verso chi vorrebbe principiare a fare questo mestiere, il sostegno per una formazione istituzionale iniziale e continua per gli operatori del settore; manca la tutela economica della coppia di pescatori che stanno sempre insieme in barca se uno dei due dovesse assentarsi per malattia o infortunio, il riconoscimento previdenziale ancora lontano da essere tale come lavoro usurante.
Stiamo parlando dellโimportanza antropologica della pesca al Trasimeno, in particolare dei suoi pescatori e delle loro famiglie che, con il loro lavoro, il loro sapere e le tradizioni, per secoli hanno dettato i tempi delle comunitร lacustri e continuano ad armonizzarsi con i periodi attuali, imperterriti nella cattura e lavorazione del pesce. Unโattivitร di sacrifici quella del pescatore, che viene tuttora perpetrata con metodi ancestrali che giungono immutati da epoche remote e che attualmente, purtroppo, non viene ancora sufficientemente valorizzata e tutelata.
Intorno al mondo della pesca ruotano tutta una serie di attivitร connesse che vanno da chi fa le reti alla riparazione dei motori, dalla trasformazione al commercio del pesce e molto altro. Ormai, da qualche tempo, alcuni pescatori hanno preso vie innovative per lโintegrazione reddituale, come la Cooperativa Pescatori di San Feliciano e alcuni singoli altri, rappresentate dallโittiturismo e dal pescaturismo.
I pescatori sono i veri guardiani del lago, conoscono bene i suoi umori, solcandolo tutti i giorni con i loro barchini, e percepiscono le energie che esso sprigiona. A volte il lago ti accoglie e a volte ti respinge e come dice saggiamente Guido Materazzi: ยซร facile amare il Trasimeno ma รจ molto difficile farsi amare da luiยป.
Si conosce poco del mondo dei pescatori, che รจ ricco di storia, natura, tradizioni e culturaโฆ ma di certo essi sono un fondamentale simbolo del Trasimeno. Lโinvito รจ quello di conoscerli meglio, nel loro silenzioso e incessante lavoro fatto da mani che strigano, tirano, arsettano, gettano, remano, vanno a muscolare, pescano, paitellano, scanellano, vanno a puntone, giacchiano.
Va salvaguardato il pescatore professionista che ogni giorno se la deve vedere con un gran numero di problemi, a partire dai cambiamenti indesiderati dellโambiente lacustre, anche perchรฉ rappresenta lโultimo custode indefesso delle radici lacustri con storie, segreti, tradizioni e aneddoti da preservare e raccontare.
Marco Pareti
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