Kingdom Come – Recensione: Ain’t Crying For The Moon

Kingdom Come – Recensione: Ain’t Crying For The Moon

Ritornano i Kingdom Come di Lenny Wolf, e lo fanno come sempre con un certo stile: fin dalle cadenze ipnotiche di ‘Two Legged Sheep’ è evidente come la voce di Wolf non abbia perso un’oncia della propria unicità, e già questo basterebbe a caldeggiare l’acquisto di quest’album. Eppure ‘Ain’t Crying For The Moon’ non è certo esente da difetti, primo fra tutti la mancanza di una certa incisività, l’impressione che Wolf abbia quasi paura di quelle sfiode vocali coraggiose che ne hanno sempre caratterizzato le performance. Paradossalmente, l’esempio più evidente di questo atteggiamento è la splendida title track, sontuosa quanto convenzionale ballad, emozionante sì, ma tecnicamente non particolramente originale.

Se c’è, però, una cosa che continua a non mancare ai Kingdom Come è quella classe regale – e in questo caso il nome della band non è il caso -, anch’essa elemento caratterizzante, insieme alla voce di Wolf, di una proposta musicale con pochi termini di paragone. La liquidità di ‘This Is My Life’ è esemplificativa, in questo senso, con una scioltezza ed una sicurezza che i Kingdom Come posseggono nel loro DNA. Benissimo anche ‘Friends In Spirit’, mentre per il resto, come già detto, la band esegue il proprio compito senza però strafare.

Un album molto gradevole, che fallisce nel piazzare delle perle di valore assoluto ma che rimane pur sempre in linea con quanto i Kingdom Come hanno sempre proposto. A modo loro, una certezza.

Voto recensore
6
Etichetta: Frontiers

Anno: 2006

Tracklist: 01. Two Legged Sheep
02. Not Here To Be Your Friend
03. Same Old Stars
04. Ain't Crying For The Moon
05. Perfect Citizen
06. This Is My Life
07. Bon Scott
08. Removed The Sting
09. Friends In Spirit
10. Darkroom
11. Look At You
12. Across The Universe

giovanni.barbo

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Appassionato di cinema americano indipendente e narrativa americana postmoderna, tra un film dei fratelli Coen e un libro di D.F.Wallace ama perdersi nelle melodie zuccherose di AOR, pomp rock, WestCoast e dintorni. Con qualche gustosa divagazione.

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