COSTANTINO II imperatore in "Enciclopedia Italiana" - Treccani - Treccani

COSTANTINO II imperatore

Enciclopedia Italiana (1931)

COSTANTINO II (Flavius Claudius Constantinus) imperatore

Alberto Olivetti

Il maggiore dei figli nati dal matrimonio di Costantino il Grande e di Fausta (il primogenito di Costantino, Crispo, era figlio di una concubina). Nacque ad Arelate (Arles) nel febbraio 317 e a pochi giorni di età, cioè il 10 marzo dello stesso anno, fu nominato Cesare insieme col fratellastro Crispo e con Liciniano, figlio illegittimo di Licinio. Ancora fanciullo, fu ben quattro volte insignito del consolato, nel 320, 321, 324 e 329, e celebrò nel 321 i suoi quinquennali: nel 326 i decennali. Tra il 326 e il 331 molto probabilmente comandò, almeno di nome, una spedizione militare contro gli Alamanni, in seguito alla quale gli fu attribuito il titolo di Alamannicus. Nel 332 Costantino il Grande accolse la richiesta di aiuto dei sarmati contro i Goti e affidò anche questa campagna al figlio, che conseguì una decisiva vittoria presso il Danubio il 20 aprile 332. In secondo tempo vinse anche gli stessi Sarmati che si erano ribellati. Negli ultimi anni della vita del padre risiedette in Gallia. In occasione della divisione dell'impero fatta da Costantino (335) ebbe la prefettura della Gallia. Dopo la morte di Costantino il Grande (22 maggio 337) e il massacro di molti congiunti della famiglia imperiale (v. costanzo 11), si rese necessaria una nuova ripartizione dell'impero. Sembra accertato che, in un primo tempo, C. avrebbe aggiunto ai territorî assegnatigli dal padre anche la Tracia con la capitale Costantinopoli. Nella divisione del 338 (v. costante) a C., che nel 337 era stato nominato augusto insieme coi fratelli, fu semplicemente riconfermato il possesso della Gallia, mentre Costanzo II e Costante ebbero territorî molto più estesi. Peraltro a Costantino II, quale primogenito, fu probabilmente attribuita una larga ingerenza nel dominio del fratello Costante, che aveva allora 15 o, al massimo, 18 anni. Dopo questa riunione, C. ritornò in Gallia. Ma nella primavera del 340 valicò le Alpi e invase improvvisamente il territorio del fratello Costante mentre questi si trovava a Naisso (Niš) in Dacia. Le ragioni di questa spedizione probabilmente vanno ricercate nel desiderio, da parte di Costantino, di riaffermare quella supremazia sul fratello minore, alla quale questi cercava di sottrarsi; ma, giunto presso Aquileia, C. sorpreso in un'imboscata dagli ufficiali di Costante, fu ucciso e il suo corpo fu gettato nel fiumicello Alsa. Aveva soltanto 23 anni.

Bibl.: H. Schiller, Geschichte der römischen Kaiserzeit, II, Gotha 1887, p. 234 segg.; O. Seeck, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., IV, coll. 1026-28; id., Geschichte des Untergangs der antiken Welt, IV, Berlino 1911, pp. 3-70. Per la genealogia (contro l'ipotesi sostenuta dal Mommsen, dal Ferrero e dal Seeck che anche Costantino, come Crispo, fosse figlio illegittimo), vedi: A. Olivetti, I figli dell'imperatrice Fausta, in Atti della R. Accademia delle scienze di Torino, XLIX (1914), p. 1242 segg.

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