Marco Bellocchio, chi è, carriera e vita privata/ “Farò il film che Spielberg…”

- Giulia Bertollini

Marco Bellocchio è un famoso regista italiano. Di recente Bellocchio ha lavorato alla serie tv Esterno Notte che andrà in onda sulla Rai.

Marco Bellocchio 640x300 Marco Bellocchio (Foto: web)

Chi è Marco Bellocchio, gli esordi, carriera e vita privata

Marco Bellocchio è un famoso regista italiano. Nato nella provincia emiliana (9 novembre 1939, a Piacenza) da una madre insegnante e da un padre avvocato, perso però durante l’adolescenza, Marco riceve un’educazione d’impronta fortemente cattolica, frequentando le medie e le superiori presso istituti religiosi. La rottura con quest’educazione si lega fortemente con l’inizio della sua carriera di regista. Nel 1959 abbandona gli studi universitari di filosofia, presso l’Università Cattolica di Milano, per trasferirsi a Roma ed iscriversi ai corsi del “Centro Sperimentale di Cinematografia”. All’inizio degli anni ’60, dopo la realizzazione di alcuni cortometraggi in cui è evidente l’influenza di registi come Fellini ed Antonioni, decide di spostarsi a Londra, per frequentare i corsi della “Slade School of Fine Arts”. Gli studi si concludono con una dissertazione su Antonioni e Bresson.

L’esordio cinematografico di Bellocchio avviene nel 1965 ed è al centro di forti polemiche. Il suo primo lungometraggio, “I pugni in tasca” è una reprimenda dura e dai toni grotteschi di uno dei valori cardine della società borghese: la famiglia. Il protagonista, un giovane affetto da epilessia interpretato da Lou Castel dopo la rinuncia di Gianni Morandi, cerca di uccidere tutta la propria famiglia. La pellicola, rifiutata dalla selezione della “Mostra di Venezia”, viene insignita della “Vela d’Argento” al “Festival di Locarno” e di un “Nastro d’argento”. Marco Bellocchio ha una compagna Francesca Calvelli da cui ha auto una figlia.

Marco Bellocchio “sostituisce” Steven Spielberg in un film sul caso Egardo Mortara

Marco Bellocchio ha lavorato di recente alla serie tv Esterno Notte che racconta gli ultimi 55 giorni di prigionia di Aldo Moro. Il regista in conferenza stampa ha dichiarato: “Da parte nostra non c’è, e lo si sente, l’intento di fare i conti con qualcosa, dire “la cosa è andata così e voi siete colpevoli”, come in un tribunale. Non c’è nulla di tribunalizio. Il senso e il sentimento di questa serie sono altrove; in quella tragedia che ci fa ancora palpitare, con un coinvolgimento maggiore di prima”. Intanto dopo Esterno Notte, Marco Bellocchio girerà il film che doveva girare Steven Spielberg. E’ stato lui stesso ad annunciarlo in un’intervista a Repubblica. Il film sarà basato sul caso di Edgardo Mortara, il bambino ebreo strappato alla famiglia nel 1858 e convertito a forza al cattolicesimo dal Papa.

Steven Spielberg si era dedicato inizialmente a questo progetto a cui aveva dedicato parecchie energie nel corso degli ultimi cinque anni, spingendosi più volte in Italia soprattutto per il casting e le location. Marco Bellocchio ha spiegato: “Ho saputo che Spielberg aveva già questo progetto ed era venuto in Italia per i sopralluoghi visitando la scuola dei catecumeni a Bologna, certo la sua sarebbe stata una versione inglesizzata della storia. L’anno scorso, ero negli Stati Uniti con Pierfrancesco Favino e ho scoperto che Spielberg aveva rinunciato al progetto non trovando l’attore ragazzino”.





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