Loris Fiorotto: uno scudetto per tornare al futuro

Il neo-campione italiano di Paratrap della qualifica PT2 descrive il percorso che nel giro di dodici mesi dal primo risultato di rilievo lo ha condotto brillantemente alla conquista del titolo

(di Massimiliano Naldoni)

Riflessivo, cauto in ogni giudizio e così consapevole dell’importanza della gradualità da voler privilegiare il pragmatismo ai legittimi e spesso fulminei sogni che coltiva ogni atleta: la prima impressione che Loris Fiorotto trasmette è proprio questa e quegli atteggiamenti sono d’altronde esattamente gli strumenti con cui il trevigiano di Volpago del Montello ha saputo costruire nel giro di appena un anno una carriera già luminosa nel Paratrap. Nello sport niente inizia per caso e neppure di punto in bianco, tranne qualche ricostruzione spesso viziata però da forzature sensazionalistiche. E anche nel caso di Loris Fiorotto (ritratto nella foto di copertina durante la finale del Campionato italiano di Paratrap del 2023 a Racconigi) l’approccio al tiro a volo condotto dallo stesso paratleta veneto non è da annoverare tra le scoperte improvvise e casuali, ma in realtà è addirittura un ritorno. Semmai: un ritorno al futuro.

“La mia passione per il tiro a volo – spiega il cinquantaquattrenne di Volpago del Montello – è nata nel 1988 quando avevo diciotto anni. È proprio allora che ho scoperto questo sport e devo dire che mi ha subito attratto con grande forza.”

Loris Fiorotto al vertice del podio della qualifica PT2 davanti a Saverio Cuciti e Alessandro Spagnoli agli Assoluti del 2024 al Tav La Torre

Nel 1998, però, un grave infortunio sul lavoro che avrà pesanti conseguenze sulla vita di Loris Fiorotto impedirà al paratleta trevigiano di continuare a coltivare la sua passione sportiva. Il tiro a volo, nell’immediato e per lungo tempo, per ovvi motivi scompare letteralmente dallo schermo radar di Fiorotto che riesce a ritrovare pazientemente un equilibrio esistenziale anche grazie alla vicinanza della propria famiglia. È certamente nel corso di quei lunghi anni di riabilitazione che Loris Fiorotto esercita quell’abitudine alla gradualità che ancora oggi, anche di fronte a rapidi successi luminosi peraltro meritati, lo induce a non cedere ai facili entusiasmi.

“Ho riscoperto il tiro a volo nel 2018. – Spiega il paratleta trevigiano – Fino a quel momento l’attività sportiva era rimasta totalmente estranea alla mia vita: mi ero limitato a fare un po’ di palestra negli anni per rinforzare la muscolatura, ma non c’era stato nessun reale impegno sportivo. Ho continuato però a frequentare il mondo del tiro e un giorno a Santa Lucia di Piave ho incontrato un tiratore di Paratrap di PT1: mi ha fatto presente che avrei potuto fare anche io attività nel Paratrap e allora è tornato ad accendersi questo desiderio di fare anche agonismo. Il Campionato italiano di Laterina del 2019 è stata la mia prima gara: ho effettuato la classificazione l’anno precedente e mi sono deciso a tornare in pedana.”

“In quei primi mesi ho ripreso a sparare a Santa Lucia di Piave e al Vecio Piave – racconta Loris Fiorotto – che sono le realtà societarie più vicine al mio luogo di residenza. Per la precisione è a San Donà che ho sparato proprio il primo piattello di questa mia nuova stagione sportiva. Il primo impatto con il tiro a volo dopo la lunga sospensione è stata una bella esperienza: d’altronde in realtà avevo sempre conservato interesse per il tiro a volo e ho sempre pensato che prima o poi avrei voluto riprendere a sparare. Tornare a sentire il profumo delle cartucce quando le estrai dal fucile e anche vedere qualche piattello che si rompe all’orizzonte mi ha dato subito una bella impressione. Ho ripreso con molta gradualità e senza darmi traguardi troppo distanti: ci sono stati subito alti e bassi perché la mia condizione fisica dopo l’infortunio non era ovviamente più la stessa e quindi la stabilità in pedana era tutta da ritrovare e ogni movimento era tutto da collaudare. E neppure la preparazione generale era più la stessa perché avevo lasciato l’attività sportiva da troppo tempo.”

Loris Fiorotto d’argento sul podio di Racconigi 2023 con Cuciti e Spagnoli

Loris Fiorotto lavora però con costanza e l’occasione di mettersi in luce arriva al Campionato italiano di Paratrap del 2023: la sede è quella storica del Tav Racconigi che ha tenuto di fatto a battesimo l’attività paralimpica in Italia. Nonostante che sia una giornata di fine aprile, le condizioni meteo sono autunnali. Il paratleta trevigiano della PT2 totalizza 111/125: è un punteggio che lo promuove alla finale, ma naturalmente la rassegna piemontese ha permesso frattanto ad altri nomi illustri del Paratrap italiano di comporre punteggi più significativi.

“Non mi aspettavo davvero di conquistare l’argento a Racconigi – dice Fiorotto – perché ero consapevole che in corsa per il titolo e per il podio c’erano tiratori forti come Spagnoli, Cuciti o Talamo e in più non avevo fatto un punteggio altrettanto brillante per qualificarmi alla finale. Sono entrato tra i finalisti in quinta posizione con una situazione meteo che non si presentava neppure davvero favorevole. Eppure, forse proprio tutto questo ha rappresentato una sfida che ho saputo raccogliere.”

A dispetto delle previsioni la prova di Loris Fiorotto è infatti un exploit: il paratleta veneto supera i vari step e, dopo che Alessandro Spagnoli si è fermato al bronzo a quota 29/40, si attesta a 35/50: lo stesso punteggio totalizzato frattanto da Saverio Cuciti. In shoot-off l’esperto paratleta di Forte dei Marmi svetta velocemente per 1 a 0, ma Loris Fiorotto, ottimo secondo, è già nel mirino del Commissario tecnico Benedetto Barberini.

“Dopo gli Assoluti di Racconigi – dice ancora Fiorotto – mi ha contattato il Ct Barberini per propormi la trasferta al Gran Premio di Brno e io ho accolto molto volentieri la proposta. Era una bellissima occasione per vestire i colori dell’Italia. Incredibilmente è stata la prima volta in azzurro e ho avuto l’opportunità di salire di nuovo sul podio: è arrivata infatti la medaglia di bronzo. Anche l’esperienza dell’altra gara internazionale a cui ho partecipato ad Al Ain alla fine del 2023 è stata molto interessante: sono entrato in finale con 101/125 e ho concluso al quarto posto con 24/35.”

Loris Fiorotto sul terzo gradino del podio del Grand Prix di Brno del 2023

Ma evidentemente, sebbene la trasferta negli Emirati non avesse premiato Loris Fiorotto con un’altra medaglia, l’impresa era alle porte e per il paratleta trevigiano l’occasione di dar prova del proprio talento si è presentata di nuovo al Campionato italiano del 2024 al Tav La Torre.

“Il mio problema consiste nel fatto che le gare le sento molto a livello emotivo: non riesco mai a stare tranquillo. Le prime serie sono addirittura le più difficili: entro in pedana molto teso e l’impatto con l’evento-gara è sempre un po’ complicato. Anche al Tav La Torre alle prime due serie ho fatto due 20 che non sono certamente il mio risultato standard perché da tempo ormai mi aggiro sulla media del 22 e del 23. Ero proprio scomposto: partiva un destro e svirgolavo il movimento a sinistra. Ne ho parlato allora subito con Riccardo Rossi: lui mi ha suggerito di ritrovare la tranquillità, di crearmi una bolla in cui gareggiare senza subire l’effetto di tutto quello che avveniva intorno a me. Credo di esserci riuscito. Poi infatti alla terza serie ho fatto 24 andando a sbagliare l’ultimo piattello. Poi ho fatto ancora 22 e 24 nella seconda giornata che mi hanno permesso di entrare in finale.”

Il campione italiano di PT2 Loris Fiorotto con lo scudetto degli Assoluti 2024

“In finale, a un colpo solo, – spiega Fiorotto – ho sparato bene: sono riuscito a comporre un 20/25 al primo step della finale e 22 negli step successivi. Io fra l’altro non faccio mai allenamento a un colpo solo: invece per ottenere i migliori risultati a un colpo solo l’allenamento diventa importantissimo. Anzi, in generale non è che faccia mai un grande allenamento: riesco a partecipare appena a qualche gara nel fine settimana ma non ho la possibilità di allenarmi intensamente. Un allenamento più frequente di certo mi darebbe invece più sicurezza nelle prime serie di gara e poi anche in finale.”

“Certamente, – conclude Loris Fiorotto – la conquista del titolo italiano di quest’anno incornicia tutta la mia attività recente e ha moltiplicato il mio entusiasmo e la fiducia nei miei mezzi. Ho già ricevuto la convocazione per la Green Cup a Umbriaverde e poi nella prima settimana di giugno sarò al Campionato del Mondo a Granada: spero di poter ripagare la fiducia che è stata riposta in me dalla Federazione e dal Ct Barberini. Ma il mio criterio di lavoro resta quello di compiere un passo alla volta e affronterò ancora in quel modo anche questi nuovi bellissimi impegni.”