Nel 1988 si spezza l'incantesimo: l'Olanda di Van Basten batte l'Urss e alza la Coppa - Luccaindiretta

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Nel 1988 si spezza l’incantesimo: l’Olanda di Van Basten batte l’Urss e alza la Coppa

Rijkaard, Van Basten e Gullit spingono i tulipani all'unico suo successo internazionale della storia. Italia eliminata in semifinale dai sovietici

Alla fine l’incantesimo si è spezzato: è successo il 25 giugno del 1988 a Monaco di Baviera, con il primo successo in una competizione importante per l’Olanda, che aveva fallito due finali mondiali e un’altra ne avrebbe persa, sempre ai mondiali, nel 2010 in Sudafrica.

La formula è ormai consolidata. Fase ad eliminazione con 32 squadre divise in sette gironi che qualificano le prime classificate assieme alla nazione organizzatrice alla fase finale. Un barrage che, inevitabilmente, regala delle esclusioni eccellenti.

L’Italia è guidata da Azeglio Vicini, che ha preso il timone dalle mani di Enzo Bearzot, dopo esserne stato stretto collaboratore, al termine della spedizione messicana finita agli ottavi di finale contro la Francia. Una squadra solida e con classe, che ha nel mirino già i mondiali di casa del 1990. Il girone di qualificazione scivola via senza intoppi (e a suon di reti di Altobelli e Vialli) fino alla gara con la Svezia che vale la prima sconfitta. Gli azzurri, però, si riprendono e chiudono in vetta vincendo le altre gare (compreso il ritorno con gli svedesi per 2-1) e pareggiando in Svizzera. Tutto semplice, invece, con Portogallo e Malta.

La Spagna ha la meglio nel suo raggruppamento dopo un duello con la Romania; nel gruppo 3 è invece debacle per la Francia campione in carica, mai in lizza per la qualificazione che, alla fine, premia l’Unione Sovietica sulla Germania dell’Est. I transalpini arrivano a pari punti con l’Islanda, penultimi davanti alla Norvegia. Il gruppo 4 è dell’Inghilterra, senza sconfitte con Jugoslavia, Irlanda del Nord e Turchia. È dominio per l’Olanda che vince tutte le partite in trasferta e si divide la posta in casa solo con Grecia e Polonia. L’unico intoppo è la gara inizialmente data come sconfitta a tavolino contro Cipro, vinta sul campo 8-0, per una bomba carta lanciata dai tifosi. Gli ultimi due gruppi sono fra i più equilibrati: la Danimarca vince la resistenza di Cecoslovacchia e Galles, con la Finlandia che fa un piacere ai ‘cugini’ superando i casa i cecoslovacchi. Nel gruppo 7 è l’Eire che mette in fila Bulgaria, Belgio e Scozia (tutte nello spazio di due punti, tanto quanto valeva all’epoca la vittoria) e il Lussemburgo fanalino di coda.

A giugno si va in Germania dove le gare si giocano in otto stadi. Ad aprire è una sfida sempre dalle grandi suggestioni come Germania Ovest – Italia. A Dusseldorf la apre Roberto Mancini, in una delle sue poche apparizioni decisive in azzurro. Tre minuti dopo la pareggia Brehme e finisce così. C’è da stare attenti alla Spagna, che ha regolato 3-2 la Danimarca alla ‘prima’. A Francoforte decide un gol di Vialli mentre i tedeschi mettono la testa avanti, per differenza reti, con il 2-0 alla Danimarca. Finirà così il girone, con i tedeschi che regolano 2-0 la Spagna (doppietta di Voeller) e gli azzurro che con Altobelli e De Agostini fanno identico risultato con la Danimarca.

E non è andata nemmeno troppo male alla nazionale di vicini, visto che nell’altro girone è l’Unione Sovietica ad avere la meglio sui Paesi Bassi grazie al gol di Rats nella prima giornata di sfide. Si illude l’Irlanda, che vince con l’Inghilterra, impatta con l’Urss ma perde nel finale la sfida decisiva con i tulipani, mentre l’Unione Sovietica chiude in carrozza lasciando l’Inghilterra a zero punti. I britannici si consolano con la presenza numero 100 in nazionale di una colonna come Peter Shilton, maturata nella seconda sfida del girone, il 3-1 dell’Olanda firmato da una tripletta di Marco Van Basten.

In semifinale si illude la Germania Ovest che passa con un calcio di rigore di Matthaeus dopo dieci minuti da inizio ripresa. Ma un altro calcio di rigore di Ronald Koeman e il ‘solito’ Van Basten a due minuti dalla fine ribaltano le sorti della partita ed eliminano i padroni di casa di Franz Beckenbauer. L’Italia, invece, dura solo un tempo contro l’Urss di Lobanovskiy: nell’arco di quattro minuti Litovchenko e Protasov spengono le speranze azzurre di disputare nuovamente una finale vent’anni dopo il titolo conquistato a Roma.

La finalissima vedrebbe come favoriti i sovietici, che però hanno perso per squalifica il difensore centrale Kuznetsov. L’undici sovietico aveva infatti fatto sua la gara di qualificazione. Ma l’Olanda ha un’arma in più per questa sfida: un inarrestabile Marco Van Basten che prima serve di testa l’assist per il vantaggio di Ruud Gullit nella ripresa e poi realizza uno dei gol che entra di diritto nella storia degli europei infilando nel sette al volo un cross di Mühren dalla sinistra, lasciando di sasso il portiere del momento, Rinat Dasaev. L’Urss potrebbe rientrare in corsa con un calcio di rigore per fallo di Van Breukelen su Gotsmanov ma Igor Belanov si fa ipnotizzare dal numero uno olandese, che riscatta così la sua ingenuità.

È trionfo olandese, il primo della storia, a poche settimane dalla vittoria in Coppa dei Campioni del Psv Eindhoven di Guus Hiddink sul Benfica. Sulla panchina della nazionale, quella del trio olandese che ha fatto grande il Milan di Sacchi (Gullit, Van Basten e Rijkaard), un altro profeta del calcio totale, Rinus Michels. L’Urss, l’ultima Unione Sovietica ‘europea’ della storia, saluta con la terza sconfitta in una finale continentale.

Il tabellino della finale

Urss – Olanda 0-2
URSS: Dasaev, Rats, Khidiyatullin, Aleynikov, Demyanenko, Gotsmanov (23’st Baltacha), Mykhaylychenko, Zavarov, Lytovchenko; Belanov, Protasov (26’st Pasulko). A disp.: Sukristovas, Sulakvelidze, Chanov. All.: Lobanovskyi
OLANDA: Van Breukelen, Van Tiggelen, Koeman R., Rijkaard, Van Aerle, Koeman E., Mühren, Wouters, Vanenburg, Van Basten, Gullit. A disp.: Bosman, Van’t Schip, Kieft, Hiele, Suvrijn. All.: Michels
ARBITRO: Vautrot (Francia)
RETI: 32’pt Gullit, 9’st Van Basten
NOTE: Ammoniti Demianenko, Litovchenko, Wouters, Khidiyatullin, Van Aerle.

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