La settimana bianca by Emmanuel Carrère | Goodreads
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La settimana bianca

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«Ero solo, in una casetta in Bretagna, davanti al computer,» ha raccontato una volta Emmanuel Carrère «e a mano a mano che procedevo nella storia ero sempre più terrorizzato». All’inizio, infatti, il piccolo Nicolas ha tutta l’a­ria di un bambino normale. Anche se allo chalet in cui trascorrerà la settimana bianca ci arriva in macchina, portato dal padre, e non in pullman insieme ai compagni. E anche se, rispetto a loro, appare più chiuso, più fragile, più bisognoso di protezione. Ben presto, poi, scopriamo che le sue notti sono abitate da incubi, che di nascosto dai genitori legge un libro, dal quale è morbosamente attratto, intitolato Storie spaventose, e che, con una sorta di torbido compiacimento, insegue altre storie, partorite dalla sua fosca immaginazione: storie di assassini, di rapimenti, di orfanità. E sentiamo, con vaga ma crescente angoscia, che su di lui incombe un’oscura minaccia – quella che i suoi incubi possano, da un momento al­l’altro, assumere una forma reale, travolgendo ogni possibile difesa, condannandolo a vivere per sempre nell’in­ferno di quei mostri infantili. Questo perturbante, stringatissimo noir è da molti considerato il romanzo più perfetto di Emmanuel Carrère – l’ultimo da lui scritto prima di scegliere una strada diversa dalla narrativa di invenzione.

139 pages, Paperback

First published May 3, 1995

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About the author

Emmanuel Carrère

63 books2,404 followers
Emmanuel Carrère is a French author, screenwriter, and director. He is the son of Louis Carrère d'Encausse and French historian Hélène Carrère d'Encausse.

Carrère studied at the Institut d'Études Politiques de Paris (better known as Sciences Po). Much of his writing, both fiction and nonfiction, centers around the primary themes of the interrogation of identity, the development of illusion, and the direction of reality. Several of his books have been made into films; in 2005, he personally directed the film adaptation of his novel La Moustache. He was the president of the jury of the book Inter 2003.

(Wikipedia)

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1 star
104 (1%)
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December 8, 2022
CHE VITA POTRÀ MAI ESSERE LA SUA

description

All’inizio sembra di essere in zona Giamburrasca: non è un collegio, ma una classe di bambini delle elementari con i loro insegnanti e istruttori chiusi dentro uno chalet di montagna per trascorrere la settimana bianca del titolo.
Poi, man mano, la fantasia inarrestabile di Nicolas, il bambino protagonista, e il talento di Carrère, trasformano la fiaba in incubo, delirio, e infine horror: senza bisogno di colpi di scena, il mostro è arrivato tra noi.

Ma, a ben guardare, sin dall’inizio, nei giochi spensierati dei bambini, nell’allegria dell’insegnante di sci, nel bianco opprimente della neve, nella protezione accordata dal capetto del gruppo al timido e indifeso Nicolas, c’è il sentore di qualcos’altro, c’è traccia d’inquietudine.
Lo zaino di Nicolas dimenticato nella macchina del padre, il padre che non torna a riportarlo… la tensione cresce, in modo naturale, e inevitabile.



Fin dal principio Nicholas si distingue dagli altri bambini: è taciturno, ombroso, cagionevole, chiuso. Ogni pagina è un passo che scende a esplorare la personalità del bambino, i suoi inespressi sensi di colpa, i suoi presentimenti inconfessabili. L’interesse di Carrère è focalizzato sulla fragilità, anche morbosa, della sua personalità e i suoi lati oscuri.
C’è un senso d’ineluttabile, d’inesorabile, e inespiabile, una percezione lenta di contagio e distruzione che si costruisce via via più forte e si avverte subito che ricadrà sul più indifeso, che ricorda la tragedia greca.

description

Ha ragione Rosetta Loy nel suo commento in quarta di copertina, la scrittura è semplice, serrata, netta e chiara come lo sono certe giornate di gennaio, con l’aria secca che sembra crepitare.

La settimana bianca rimanda in qualche modo a L’avversario: è stato scritto durante una lunga pausa che ha interrotto la stesura di quell’altro libro, e stimolato dall’immagine di Jean-Claude Romand, l’assassino che lì è protagonista, che passeggia in una foresta coperta di neve.
In entrambi i casi l’indagine sulle ragioni del crimine, sulla sua insensatezza, sull’assenza di senso che lo circonda e determina, è al centro del racconto.
Ciò che cambia è il punto di vista: là entriamo nella testa di un carnefice, qui in quella di una vittima.
Una vittima molto particolare, ma mi fermo per rischio spoiler.

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Foto di gruppo per i protagonisti del film di Claude Miller, sceneggiato dallo stesso Carrère, che nel 1998 si aggiudicò il Premio della Giuria al Festival di Cannes. Emmanuel Carrère ha qualche ruga in meno.

PS
Peccato ci scappi un bel refuso grosso come la differenza tra 4 e 25 – ma in fondo è veniale, sempre di Renault si tratta.

description
Profile Image for Jim Fonseca.
1,122 reviews7,563 followers
December 22, 2018
This novel was a best seller in France when published in 1995. It won France’s Prix Femina, awarded annually since 1904 by an all-female panel of judges.

Through the first half of the novel, the author lulls us with humor. The main character is a young boy, 10 or 11 or so, going on a class field trip for a week at a ski resort. He's small, shy, socially awkward, friendless. We sympathize with him, but we smile too, as he worries about bullies, about fitting in, about wetting his bed. He thinks “…he’d been right about ski school all along: it was going to be a dreadful ordeal.”

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He starts off on the wrong foot before he even arrives. His over-protective father insists on driving him to the ski report for fear of a bus crash, so the boy feels singled out already as he’s the only one not arriving on the bus. Then he forgets his bag in his father’s car trunk and the teachers have to ask if any of the other boys have an extra pair of pajamas. Only the bully offers a pair and, since the bully is twice his size, he limps around in super-sized clothes. Of course he wets the bed and now worries about the bully finding out. He gets the flu. It goes on….

Back to the father. Not only is his father over-protective, but he instills fear in the boy about kidnappers and body snatchers looking for transplant organs from young kids. His father, who sells prostheses, tells him a horrible story of a boy who woke up from an operation blind, deaf, mute and paralyzed. We know from the boy’s thoughts that there is something broken in his parent’s relationship. His mother can’t confide in the boy and simply lies to him as if he were still five years old. For example, about why they had to hurriedly move away from their last home. He recalls an incident with his mother: “She had begun to cry, too, but since she wasn’t telling him the truth, they couldn’t even really cry together.”

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Sure enough, while at the ski school, a local boy goes missing, the police are out in force and the students go into “lock-down.” Now the tone of the novel switches and Stephen King takes over. (And in this author’s photo from the book jacket, he looks like a young Stephen King, do you think?) This is no longer a saga of a fun class trip with growing pains – this is full-blown horror. And we think back to the boy’s earliest thoughts with totally new meaning: “…he’d been right about ski school all along: it was going to be a dreadful ordeal.” His entire life changes.

A short book; a good read; it kept my attention all the way through.

Photo of French ski resort from world-villa.co.uk
Photo of the author from manigna.blogspot.com
Profile Image for Guille.
841 reviews2,195 followers
September 7, 2020
No me ha dicho gran cosa. Lo mejor que puedo decir de él es que se lee muy fácil, entretiene y es breve, aunque en mi opinión debería haberlo sido aún más y pasar a ser un relato corto.

El inicio promete, después la intriga se va diluyendo junto al atractivo de su personaje principal, al que su edad, por otro lado, no parece cuadrarle en absoluto, y mucho menos al terrible Hodkann.

El final de la historia está bien llevado, mantiene la tensión… aunque el suspense en mi caso no funcionó: me olí muy pronto el desenlace.
Profile Image for mark monday.
1,748 reviews5,552 followers
September 1, 2020
I thought this would be a chilly psychological murder mystery with a classic French Existentialism™ gloss. Instead I read a haunting character study of a child filled with angst and dread, trying and failing to make sense of the disorienting world around him, never understanding the true nature of his existence in this meaningless, absurd, and often deadly world. Which is basically French Existentialism in a nutshell. Beautifully written, mysterious and moving and humane, and so very sad.
Profile Image for Cosimo.
430 reviews
April 8, 2021
Adesso potete aprire gli occhi

”Per lui in quella vita non ci sarebbe stato perdono”.

Il protagonista è un bambino. Fa sogni spaventosi e trova rassicurazione nell'amico più forte; si addormenta, solo, al freddo glaciale e gli adulti premurosi si prendono cura di lui con calore e senso di sicurezza; non viene pensato in modo sufficiente ma l'universo della sua fantasia recupera la tensione emotiva perduta. Storia di suspense e di mostruosità, il romanzo breve che il lettore percorre con un unico brivido è letteratura dell'orrore e psicologia infantile, è oscurità morbosa e amicizia misteriosa. Così il terrore, o meglio il terribile, è la materia stessa della narrazione, in una esperienza di passaggio che è classica fine dell'innocenza e insieme trasformazione onirica della sfera morale, attraverso la quale l'individuo è liberato dalla trappola vittimaria di un mondo segnato dal male inevitabile e maniacale. A volte punire se stessi è un modo per sentirsi speciali ed essere trattati come tali. Tra le mani di uno scrittore, questo archetipo può costituire l'origine di una inorganica e irresponsabile violazione. Può accadere che il senso del crescere finisca a somigliare a una nera coscienza, a una malattia invisibile che si diffonde, silenziosa e persecutoria.

”Aveva deciso di non parlare più, mai più. Ormai era l'unica forma di protezione che riuscisse a immaginare. Neanche una parola, da lui non avrebbero cavato più niente. Sarebbe diventato un blocco compatto di silenzio, una superficie liscia e scivolosa contro cui la sventura sarebbe rimbalzata senza trovare un accesso. Se avessero voluto, se avessero osato, gli altri gli avrebbero parlato, ma lui non avrebbe risposto. Non li avrebbe neanche sentiti. Non avrebbe sentito quel che gli avrebbe detto sua madre, verità o menzogna, senz'altro menzogna. Gli avrebbe raccontato che suo padre aveva avuto un incidente durante una trasferta, e che per una ragione o per l'altra non potevano andare a trovarlo all'ospedale. Oppure che era morto, e non sarebbero andati neanche al suo funerale, né a raccogliersi sulla sua tomba. Avrebbero di nuovo cambiato città, forse anche nome, nella speranza di lasciarsi alle spalle quel silenzio e quella vergogna che li avrebbero accompagnati ovunque, ma la cosa non l'avrebbe più riguardato, lui avrebbe taciuto, taciuto per sempre”.
Profile Image for Come Musica.
1,758 reviews483 followers
September 25, 2016
Una settimana bianca in uno chalet con altri ragazzi.
Uno zaino dimenticato nella macchina del padre.
La scomparsa di un bambino e il ritrovamento qualche giorno dopo, morto.
Una R5 grigia.
E nella vita di Nicholas precipita in un incubo da cui non potrà più uscire.

Grande Carrère nel descrivere con precisione chirurgica gli stati d'animo dei protagonisti.
Profile Image for ☆LaurA☆.
337 reviews131 followers
June 21, 2023
Abbiamo avuto tutti uno di quei braccialetti brasiliani che, immancabilmente, ti regalavano appena mettevi piedi in spiaggia no?
Dovevi esprimere un desiderio e, quando il nastrino si fosse rotto, il desiderio sarebbe diventato realtà!
Mai successo.....anche perché non ho mai ricordato cosa avessi espresso o solo perché non si rompevano mai quei dannati braccialetti.

Nicolas non è da meno, non ricorda nemmeno lui quale desiderio avesse espresso per quel braccialetto. Donatogli da Patrick all'arrivo della sua prima settimana bianca, come segno di benvenuto

Disturbante, angosciante e non vi nego che ho provato una profonda tristezza per quel bambino sempre alla ricerca di attenzioni, di uno sguardo, una parola amica e, per far fronte a queste mancanze, Nicolas si immagina scenari inquietanti, dove succedono cose orribile a chi lo circonda.
Ma tesoro, il vero orrore sta accanto a noi, sta lì dove nemmeno immaginiamo.
Non posso e non voglio pensare a tutto ciò che un adulto fa di sbagliato,quel tutto che si riversa inesorabilmente sui figli.
Capire come sarebbe finito non era così impensabile....c'erano tutte le avvisaglie, le cose dette e non dette,ma è stato davvero un colpo al cuore ♡
Nicolas, forse è meglio che non ricordi, a volte è più bello desiderare quel qualcosa/qualcuno ...fidati
Profile Image for Blair.
1,865 reviews5,304 followers
February 4, 2018
The intense and visceral horror of adolescence. The wild power of a child's imagination. Poisonous idolatry. The call coming from inside the house. In Class Trip, Emmanuel Carrère does such a painfully good job of evoking an age when desire is both exhilarating and terrifying, when being cocooned in the throes of illness can seem more joyful, childish comfort than hindrance, when any number of outlandish scenarios seem perfectly plausible. For our young protagonist, trapped between awakening instincts and the desire to remain a little boy, ordinary events become unknowable terrors – yet reality proves far worse than the nightmare.

10-year-old Nicolas is embarrassed that his father insists on driving him to the school ski trip instead of allowing him to take the bus with the other boys. Matters are made worse when he forgets to take his backpack out of the car, and later wanders outside in the middle of the sub-zero night and catches a fever. The revelation that a local boy disappeared that same night presents a dilemma. Nicolas may have seen something important during his excursion, but to avoid trouble, he's allowed his teachers to believe he was sleepwalking. Should he speak up?

Nicolas is an introspective child, prone to fantasies, some of which are delirious daydreams – being the confidant of the most popular boy in the class; forming a special bond with charismatic ski instructor Patrick. Others are more sinister, and he has a particular fixation on a story of his father's about gangs kidnapping children to harvest their organs. In the end, it's Nicolas's fantasising that damns him, invented boasts leading somewhat ironically to the horrible truth. Class Trip is often categorised or described as horror, and though I wouldn't do so myself I can completely see why people feel compelled to brand it as such. That compulsion perhaps points to a fear of the events depicted within, an aversion to the idea that these things (and far worse) happen in reality.

From the beginning, we are primed to expect a loss – the first line of the book is: 'For a long time afterward – even now – Nicolas tried to remember the last words his father spoke to him'. Body parts, prosthetics and organs are employed as motifs, giving the story a faint but undeniable streak of grotesquerie. The result is an atmosphere of tense anticipation that keeps your attention locked to the book until a conclusion that's somehow both revealing and disturbingly vague.

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Profile Image for Evi *.
369 reviews268 followers
August 28, 2018
Preferisco Carrere come mi ha abituata con i suoi affondi nella cronaca o nella ricostruzione storica (se pur senza pretesa scientifica) come ne Il regno, per esempio, e mi sono mancati i suoi rigurgiti egocentrici, la presenza ingombrante del suo io narciso che infila abbondantemente tra le righe non in maniera occulta ma sfacciata.

Il genere fiction nelle sue mani risulta noioso, sciapo come questo noir.
Oltretutto un bambino di nove, otto anni che si misura la temperatura per via rettale da solo è decisamente improbabile, ma le ascelle no?
O non ha figli o non si è mai provato la febbre.
Profile Image for Ingrid.
81 reviews28 followers
November 9, 2015
Secondo romanzo che leggo di Carrère, dopo il meraviglioso Limonov che, ovviamente, non ha niente a che vedere con questo romanzo.
"La settimana bianca" è, come vuole il titolo, un romanzo di un viaggio verso quella che voleva e doveva essere una tranquilla e spensierata gita scolastica sulla neve. Ma già dalle prime pagine si capisce che non c'è affatto niente di normale e spensierato: Nicolas arriva in macchina col padre e non col pulmino proprio perché i suoi genitori non si fidano del conducente ed è subito chiaro in che ambiente iperprotettivo, ansiogeno e pieno di paure è inserito.
Da quel momento in poi è un excursus di tensione, fantasmi che affiorano e incubi notturni e diurni per il povero bambino: tragedie delle cronache quotidiane, fantasie nere come rapimenti e traffici di organi, il tutto condito da una sua già ovvia personalità fragile e asociale, che portano il bambino a stare isolato e a preferire il calore di una febbre alle piste da sci con i compagni.
Un romanzo che è un gioiellino, sottile nella sua analisi psicologica, lascia tanto di oscuro alla fantasia del lettore, in un gioco di tensione e angoscia fino all'epilogo finale.
Profile Image for Momčilo Žunić.
219 reviews87 followers
February 11, 2023
U najboljem od svih mogućih čitalačkih svetova - tačnije u onome kako zamišljam moj najbolji čitalački svet - ovo bi bila obavezna osnovnoškolska lektira.

Za promenu: (fiziološki zavodljivo) pričanje priče, atmosfera i vožnja u romanu-u-jednom-sedu kroz frustracije i nelagode u tome šta (mi) se dešava i šta (li) će (mi) se desiti. Iskrenije, elementarnije i pratljivije napisano od, recimo, "Spasonosne razdaljine", a dovoljno "ublaženo", prevashodno narativnim odmacima, da bi preraslo u drastičnost "Velike sveske". Izazovno da uvuče u sebe mlađahnog čitaoca, da mu ne dozvoli da pobegne glavom bez obzira a da ga istovremeno drži u stanju da mu se sviđa da mu ne bude prijatno. Da se češe ne pogađajući tačku. [Je l' ja to opet o najboljem od svih mogućih čitalačkih svetova?]

Slutnja i atmosfera (neverice i konačnog prihvatanja), za Nikolasa, lepljivije su od "hudanita". Naposletku, nije važno ni kako ni zašto, nego šta mi to čini sa životom - od toga to nisam ja, to je moja trauma, do toga to sam ja, moja trauma.

Biti dete koje štrči i kome istodobno nije dobro u sopstvenoj koži, svrbi. Češem. Češem, krvari. Češem, krvari, svrbi i dalje.
Profile Image for Ermocolle.
414 reviews34 followers
November 17, 2021
" Nicolas non aveva mai sentito niente di più bello, partecipava alla canzone con l'intero corpo, e avrebbe voluto che tutta la sua vita fosse così, viaggiare sempre sul sedile davanti ascoltando quel genere di musica, e in futuro assomigliare a Patrick: guidare bene come lui, con la stessa disinvoltura, la stessa sovrana libertà nei movimenti."

Nicolas, il protagonista di questo noir, è un bambino di quasi 9 anni che fatica ad integrarsi.
Suo padre, despota e iperprotettivo, lo limita nelle sue scelte di voler fare delle esperienze collettive che lo facciano sentire al pari dei suoi coetanei.
Sua madre, d'altro canto, sembra asservita completamente alla volontà del marito e appare fragile, spaventata, incapace di trasmettere sicurezze.

Nicolas vive spesso nell'imbarazzo e vorrebbe che le sue giornate fossero diverse. Per questo si affida alla sua immaginazione creando storie e situazioni fittizie, che possano fornirgli un' ancora di salvezza dalla tensione creata dalle storie che legge in un libro di racconti dell'orrore, o peggio, dalla paura degli aneddoti brutti della vita reale, che il padre gli propina con il tatto di un sadico, al fine di piegare la volontà di Nicolas ai suoi dettami.

Nelle "sue" storie immaginarie, per quanto truci e sanguinose, Nicolas si inventa come un protagonista coraggioso e affidabile, un punto fermo nella vita degli altri, rispettato e accolto: un vincente.

Ma Nicolas non è un bambino come gli altri: arriva alla gita con l'auto del padre e non, come i suoi compagni di classe e la maestra, con il pullman.
Nicolas convive con l'ansia, si sente sempre inadeguato, è perennemente in tensione, come se avvertisse che qualcosa di brutto incombe su di lui.

E questa ansia, grazie alla scrittura di Carrère, la avverte anche il lettore, che procede nella lettura, in un crescendo di situazioni e angoscia, con il presentimento che qualcosa stia per accadere e che tutto possa precipitare inesorabilmente in un orrore destabilizzante.
Profile Image for Dagio_maya .
981 reviews297 followers
February 6, 2021
Uno chalet in montagna, rifugio per una vacanza scolastica sulla neve.
Nicholas, però, non è un bambino come gli altri o, per lo meno, i suoi genitori non glielo permettono. Già a scuola non ha mai pranzato alla mensa ed è sempre in disparte soffocato da un’ansia genitoriale paranoica.
Mentre tutto il resto della classe è già arrivato il giorno prima, viaggiando in pullman, Nicholas, accompagnato dal padre, arriva dopo e ancora una volta sente il disagio di sentirsi un estraneo.
Unico rifugio è la sua immaginazione.
Una fantasia che però è torbida ed occupata da immagini cupe e truci...

Una storia non tanto misteriosa quanto oscura che ci parla di come tra le pagine di cronaca si nascondano altri dolori.
Ogni atto efferato non ha mai una sola vittima...
Profile Image for Jen.
247 reviews154 followers
March 6, 2009
This book was very unsettling. Creepy. Moody. Eerie. Bleak. And amazingly well written. The slow and creeping dread was almost unbearable. To top it all off, at the end you can't quite be sure what horrible thing has occurred, but you think you might know, and the thinking and guessing is worse than if the author had just come right out and written it. Basically, it is the difference between a "Yo,come here so I can stab you" or a wide smiling "Come here, my pretty."

I am not usually fond of the horror/suspense genre, but I am always fond of anything well-written, and this qualifies big time.


Profile Image for Martina ⭐.
65 reviews24 followers
November 29, 2022
Thriller psicologico che riesce a tenere il lettore incollato alle pagine. Domande su domande in un'atmosfera cupa e piena di suspance che lascia in chi legge un senso di inquietudine e scomodità.
Profile Image for Mark Bailey.
204 reviews32 followers
July 1, 2022
Having recently finished Carrère's bizarre, unsettling novel 'The Moustache', it made such an impression to delve further into his work.

Carrère's writing has an air of simplicity, a clarity that makes it accessible - yet it is doused with an overbearing morbidity and stark horror. Tense and terse, pacey, and at times pitch-black dark.

Class Trip is the story of a group of young secondary pupils on an skiing trip. Told in third person narration from the viewpoint of little Nicolas, a young boy full of anxiety and dread and prone to vivid and nightmarish thoughts, with a dark, extravagant imagination.

His ghastly premonitions of kidnappings and theft of organs, along with exaggerated musings of bleak adventure overflow when a local child disappears.

Carrère is a master of grim narrative, another dismal masterpiece from the French author, screenwriter and director.
Profile Image for Miss Ravi.
Author 1 book1,103 followers
December 18, 2016
امتیاز واقعی: 3.5

ترس‌هایی هستند که وجود ندارند اما همیشه توی ذهن‌مان با آن‌ها کلنجار می‌رویم. گاهی بدترین احتمال‌ها را ممکن می‌دانیم و آن‌وقت تخیّل تا می‌تواند جولان می‌دهد. خاصه اگر هنوز پا به دنیای بزرگسالان نگذاشته باشیم. راوی کتاب پسربچه‌ی خیالبافی است با ذهنی که انبار داستان‌هایی با تصویرهای زد و خورد و کشتار و خون‌ریزی است. او مدام در ترس‌ها و تشویش‌هایش داستان‌هایی می‌سازد که هرچند با واقعیت اطراف همخوانی ندارند اما تاروپودی می‌شوند برای بافتن پایانه‌ای که همه‌ی تنش‌های پسربچه را توجیه می‌کند.


*بله! طرح جلد هم واقعاً افتضاح است.
Profile Image for Simona.
936 reviews212 followers
August 2, 2021
"Ero solo, in una casetta in Bretagna, davanti al computer e a mano a mano che procedevo nella storia ero sempre più terrorizzato".

Sono le parole di Emmanuel Carrère quando decide di mettere nero su bianco la storia di questo romanzo. Il terrore e l'ansia che vive lo scrittore sono gli stessi stati d'animo che prova anche il lettore durante la lettura. "La settimana bianca" del titolo dovrebbe essere un momento di svago e divertimento, ma purtroppo per Nicolas non è così. Nicolas è un po' un outsider, timido, introverso, con delle difficoltà a interagire con gli altri e che ama rifugiarsi nei libri di "Storie spaventose" ricchi di incubi, terrore che rischiano di tramutarsi anche nella realtà. Sin da subito, dalle prime righe, si avverte che su questo bambino comincia a palesarsi una terribile minaccia.
Lo scrittore è molto abile a raccontare il noir, il male che si insinua nel bambino e intorno a lui. Il lettore entra nella testa di questo bambino, con i suoi turbamenti, le sue paure e malesseri. Un thriller psicologico dal quale è impossibile staccarsi e che è in grado di catturare chiunque nella propria morsa.
Profile Image for erigibbi.
981 reviews692 followers
June 25, 2023
All’inizio ho arrancato un po’ perché di base mi stavo annoiando. Poi, superata la metà, ho ingranato e ora della fine mi è piaciuto, ma non così tanto. Penso possa essere uno di quei libri di cui mi dimenticherò facilmente.
Non è facile legare col bambino protagonista; mi sento un po’ come la maestra che all’inizio gli va dietro, si preoccupa, lo cura e poi a una certa non ne può più. Un bambino che sembra il tipico sfigato perché i genitori non lo fanno mangiare con gli altri, e non gli lasciano prendere l’autobus con gli altri e allora tu te la prendi con loro perché vuoi non vedere che così lo escludete? Ma fosse quello il problema!
Il problema di questa creatura è che inconsciamente sa. Ed esorcizza con fantasie macabre, con terrori notturni, con paure innominabili, con letture horror. Poi quel sapere inconscio diventa piena consapevolezza. L’orrore diventa reale. E se già finora ha avuto un’infanzia piuttosto triste, come potrà mai essere la sua vita per il resto dei suoi giorni? Lo possiamo solo immaginare, Carrère lascia spazio alla nostra immaginazione, e di sicuro, quello che immaginiamo per Nicolas, non sarà un futuro roseo, proprio no.
Profile Image for Roberto.
627 reviews1 follower
August 8, 2017

Il male visto con gli occhi di un bambino

Un romanzo molto breve, questo di Carrère, ma molto incisivo. Mentre ne "L’avversario" lo scrittore ha tentato di descrivere i pensieri di un assassino, qui si concentra sui pensieri di una vittima.

Carrère è bravissimo a generare un'atmosfera di ansia scegliendo di "non" descrivere esplicitamente. Una attesa angosciosa di una tragedia che è solo nell'aria.
Il protagonista è un bambino, fragile, solo, taciturno, con le sue insicurezze e le sue fantasie che vive con estremo disagio la settimana bianca tra le risa spensierate dei suoi compagni di scuola. È un bambino che ha timore di tutto, dei suoi sogni, dei suoi coetanei, degli adulti.

Un libro di presentimenti, di sensi di colpa, dove pagina dopo pagina iniziamo a immaginare ciò che di terribile deve succedere.

Quello che si verrà a scoprire, senza nemmeno che sia esplicitato e senza che nessuna violenza sia descritta, ci colpisce soprattutto per le conseguenze sulla psicologia del bambino, che probabilmente rimarrà turbato e segnato a vita da fatti di cui non ha né colpa né responsabilità.

Qual è il senso di questo noir? La narrazione indaga sull'insensatezza del crimine, sulle sue cause e sul senso di vuoto che lo anticipa e lo determina. Vuole scuotere le coscienze, vuole metterci dei dubbi, vuole farci ragionare su fatti terribili e costringerci a pensare alle conseguenze di certi atti sulle persone più indifese.

Efficace, con tempi giusti, misurato, non eccessivo, non volgare, non truce, senza commissari e senza carneficine. Una delle prime prove di Carrère, direi molto ben riuscita!
Profile Image for Sara Mazzoni.
431 reviews145 followers
November 24, 2014
Ecco la storia di Nicolas, bambino oppresso da una famiglia troppo protettiva e imbevuto del disagio degli adulti che lo circondano. La settimana bianca è il romanzo breve delle giornate più importanti e spaventose della sua vita. Con una mano tanto lieve quanto implacabile Carrère descrive l’aumentare del panico nella quotidianità fanciullesca e la crescita della consapevolezza che qualcosa di terribile non solo sta per accadere, ma è addirittura già successo, è sempre stato lì.

La discesa in questi inferi infantili è affabulata dall’autore con una sensibilità perfettamente calibrata su Nicolas, che vede le proprie paure irrazionali prendere forma e diventare realtà concrete, mentre nella sua testa si affastellano ricordi di fiabe terrorizzanti e leggende metropolitane a turbare le sue prime pulsioni (omo)sessuali.

Uno dei grandi pregi di Emmanuel Carrère è quello di riuscire a lavorare su temi delicatissimi senza mai sbagliare la misura. Curiosità: nel successivo L’avversario (già recensito qui su Tendenziosamente) affermerà di aver partorito questo romanzo in conseguenza all’interesse maturato verso il caso del pluriomicida Jean Claude Romand.
Profile Image for Takoneando entre libros.
738 reviews110 followers
January 21, 2024
Veamos, voy a quedar como una reseñista bipolar aquí, ya veréis jaja. Ya había leído otro libro de este autor, "El bigote", sin ir más lejos. Y aunque reconozco que es una absoluta pasada de historia, me dejó tan mal cuerpo que no me dieron ganas de repetir con el autor.
Pero hete aquí (¿se dice "hete?) que va y me toca en el reto. Pensé que al menos tenía suerte ya que que, en mi opinión, escribe muy muy bien y podría ser una oportunidad de ver si el resto de su obra era igual a" El bigote "... Y ya puedo decir que sí, sí me gusta mucho como escribe, sí me engancha. Peeeeero, pero es tan bueno intentando perturbar al lector, que conmigo lo consigue de pleno y leo debatiendome entre el morbo, la fascinación, la molestia, el desagrado...en fin, que me gusta, pero me molesta.
¿Recomendaría este libro? Pues sí, a pesar de todo lo que haya podido parecer en mis anteriores líneas. Un autor que consigue despertar tantas cosas con una historia tan sencilla como esta (no confundir sencilla con ligera) se merece recibir el apelativo de "genio".
¿Volveré a leer a este hombre? ¿Quién sabe?
Profile Image for Dolceluna ♡.
1,151 reviews66 followers
September 19, 2021
Nicolas si appresta a trascorrere una settimana bianca in montagna, con i compagni di classe. Ma mentre gli altri partono insieme, lui arriva il giorno dopo insieme al padre, che si è impuntato per accompagnarlo. Quando il padre se ne va, Nicolas si accorge di aver dimenticato nel bagagliaio dell’auto il borsone con i suoi effetti personali, e il padre stranamente resterà irreperibile per tutta la settimana.
Inizia così, con un fatto banale, questo giallo ipnotico e inquietante di Carrère, forse non tra le sue migliori opere a detta di chi lo conosce bene, eppure a me non ha lasciata indifferente. L’autore ha confessato che, mentre lo scriveva, nella sua casetta in Bretagna, era sempre più terrorizzato. E così anche Nicolas, un bambino altamente suggestionabile e dotato di fervida immaginazione, che comincia a fare degli incubi e ad immaginare situazioni terribili e paurose. E così anche il lettore, tanto più che, man mano che le pagine vanno avanti, un coetaneo di Nicolas, improvvisamente scompare. Non siamo nel terreno dell’horror, come ho letto da qualche parte. Siamo nel terreno del giallo, quello degli orchi della vita di tutti i giorni e della paura che può prenderci alla gola sempre e ovunque.
La storia è tutta giocata sul non esplicitamente detto, col tentativo di allontanare ciò che, ai nostri occhi, è fin troppo evidente. E Carrère è fenomenale nel farci entrare nella mente di Nicolas e a vivere, con lui e per lui, le sue angosce, le sue paure, fino all’amarezza per quel futuro che gli si prospetta così doloroso, dopo che avrà compreso tutto da solo, senza grosse rivelazioni.
In definitiva si “dice” poco, ma si vive sulla propria pelle il disagio e la paura del protagonista, destinato a perdere l’innocenza in maniera così brutale, come una terribile doccia fresca.
Felicissima del mio approccio a Carrère….mi chiedo tuttavia, fra i suoi altri lavori e considerati i miei gusti, con quale proseguire.
Profile Image for Nerea Knopfler.
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January 29, 2024
Libro corto y muy adictivo. El desasosiego y la ansiedad que he sentido leyéndolo es increíble.

Tendré que leer más libros del autor.
Profile Image for Teresa.
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October 8, 2019
Emmanuel Carrère, conceituado e premiado escritor francês, nasceu em Paris em 1957. Além de escritor está ligado ao cinema como argumentista e realizador.

Em 1993, obcecado com o crime cometido por Jean-Claude Romand, escreveu-lhe "a carta mais difícil que redigiu na vida" solicitando-lhe ajuda para tentar perceber o que o levou a matar toda a sua família e autorização para o publicar em livro. Não obtendo resposta, desistiu e escreveu o romance Pesadelo na Neve.
Em 1995, Romand respondeu a Carrère dizendo que tinha lido e gostado de Pesadelo na Neve, e oferecendo a sua colaboração para o livro O Adversário.

A acção do romance Pesadelo na Neve decorre durante umas férias na neve com um grupo de alunos acompanhado por professores. Uma das crianças é Nicolas, um menino tímido, solitário e muito protegido pelo pai.

"O Adversário e Pesadelo na Neve são livros gémeos, compostos de vazio, silêncio, lágrimas que não podem ser ignoradas. Foram difíceis de escrever e também são, penso eu, difíceis de ler"
[Emmanuel Carrère, em entrevista à Paris Review]
Profile Image for Masih Reyhani.
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March 27, 2024
نوشتن از «اردوی زمستانی» کار سختی است؛ نخستین بار با نویسنده به‌واسطه‌ی کتاب «سبیل» آشنا شدم اما تا به امروز فرصت مطالعه‌ی کتاب را به دست نیاوردم؛ تا این‌که «خصم» از راه رسید و به قفسه‌ی کتاب‌هایی که می‌خواهم بخوانم اضافه شد اما شوربختانه فرصت مطالعه‌ی آن هم دست نداد؛ پس از آن «اردوی زمستانی» از راه رسید و نظر نویسنده در رابطه با این کتاب مجابم کرد که پیش از «خصم» به مطالعه‌ی این اثر بپردازم. امانوئل کارر می‌گوید:
«بین این کتاب و خصم رابطه‌ی بسیار نزدیکی وجود دارد. من اردوی زمستانی را زمانی نوشتم که برای اولین‌بار ماجرای ژان کلود رومان را کنار گذاشتم. تصویری اساسی را در این کتاب گنجاندم که شخصیت رومان آن را پد��د آورده است. اما بعد رومان به من گفت که احساس کرده اردوی زمستانی داستانی از روزگار کودکی خودش بوده است.»

کتاب قصه‌ی پسرکی است به نام «نیکلا» که در خانواده‌ای کنترل‌گر زندگی می‌کند. پدر و مادرش تقریبا تمامی اعمال او را کنترل می‌کنند. در طول قصه نویسنده اجازه می‌دهد که با پدر نیکلا بیشتر آشنا شویم؛ از این‌رو با قاطعیت می‌توانم بگویم که پدر نیکلا، هیولایی به معنای دقیق کلمه است!
«نیکلا» قرار است همراه هم‌کلاسی‌هایش دو هفته را در اردوی زمستانی بگذرانند؛ اما خانواده‌ی کنترل‌گرش اجازه نمی‌دهد که او همراه دوستانش و با اتوبوس راهی اردو زمستانی خود شود، بلکه پدر تصمیم می‌گیرد شخصا «نیکلا» را به محل اردوی زمستانی برساند.
همین جدا نگاه داشتن نیکلا از دوستانش که در بخش‌های مختلف قصه هم به آن اشاره می‌شود، باعث می‌شود که «نیکلا» مانند هم‌سن و سالانش نباشد.

به باور من؛ نویسنده شخصیت‌ها را به خوبی پرداخته است. طوری که خواننده به خوبی می‌تواند «نیکلا» را بفهمد، شخصیت پدرش را درک کند و متوجه شود که «هودکان» چه پسر اعصاب‌خردکنی است.

قصه کوتاه است، اما عمیقا اثرگذار... صحبت کردن در مورد آن سخت است، اما حتما خواندنش را به همه‌ی علاقمندان به ادبیات توصیه می‌کنم. من بیش از آن‌که حس کنم کتاب را خوانده‌ام، تصور می‌کنم که کتاب را زیسته‌ام/حس کرده‌ام.

من کتاب را با ترجمه‌ی روان، شیوا و بی‌نقص ابوالفصل الله‌دادی خوانده‌ام. تجربه‌ی دنبال کردن کارهای ایشان در سال‌های اخیر مرا به این باور رسانده که حکما ایشان یکی از کاردرست‌ترین مترجمان معاصر ایرانی است و قطعا شاهد درخشش بیش از پیش‌شان خواهیم بود.
Profile Image for Alberto.
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April 22, 2021
L'infanzia di tutti i bambini dovrebbe essere felice e spensierata.
L'approfondimento psicologico che si fa sulla personalità del protagonista ci farà entrare in uno stato d'ansia e brividi in cui traspare chiaramente il profondo disagio di un adolescente, i cui sonni sono popolati da incubi e pensieri fuori dal comune, facendo trasparire lati oscuri che in un bambino non dovrebbero esistere.

- Sperava solo che suo padre non tornasse, che la settimana bianca continuasse cosi, che tutti i giorni fossero come quello, e che la febbre non scendesse.
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