La Battaglia di Lissa (20 luglio 1866) - Marina Militare La Battaglia di Lissa (20 luglio 1866) - Marina Militare

Tali problemi sono evidenziati da quanto avviene durante la Terza Guerra d'Indipendenza (1866) contro l'Austria. Presidente del consiglio è il barone Bettino Ricasoli, ministro della Marina Agostino Depretis.

Comandante della flotta, l'ammiraglio conte Carlo Pellion di Persano, che riceve l' ordine di "sbarazzare l'Adriatico dalle forze nemiche". Il 15 luglio, Depretis elabora un piano di guerra: Persano deve bombardare l'isola di Lissa, base navale austriaca, e sbarcarvi un corpo di occupazione.

Il 16 luglio, Persano lascia Ancona con trentatré navi (11 corazzate, 7 navi in legno, 3 cannoniere, 7 piroscafi, 4 carboniere) divise in tre squadre. Isola di LissaDa un momento all'altro si attende l'arrivo della nave più potente, l'Affondatore, una corazzata con torri mobili e uno sperone di otto metri di lunghezza costruito in Inghilterra, in navigazione per raggiungere la flotta.

Persano manda il suo capo di Stato maggiore D'Amico, a effettuare una ricognizione intorno a Lissa. Si decide di attaccare con tre gruppi di navi i principali ancoraggi: Porto Comica, Porto Manego e Porto San Giorgio. A Nord e Sud dell'isola, con funzione di vedetta, sono dislocate l' Esploratore e la Stella d'Italia.

Le operazioni iniziano all'alba del 18 luglio. Il giorno dopo arriva l'Affondatore", con due pirofregate e una corvetta, a bordo delle quali vi sono centoventicinque fanti di marina. Nel frattempo la flotta austriaca agli ordini dell'ammiraglio Wilhelm von Tegetthoff, parte da Pola per contrastare l'azione della flotta italiana. Tegetthoff ha sette corazzate di ferro, più vecchie e meno veloci di quelle italiane anche se ben armate.

In tutto dispone di ventisette navi e di 178 cannoni a canna liscia, contro i 252 cannoni italiani a canna rigata. L'ammiraglio austriaco divide le sue forze in tre squadre, prende il comando della prima e affida le altre due al capitano di vascello Petz e al capitano di fregata Eberle. Egli, imbarcato sulla corazzata ammiraglia Ferdinand Max, dirige verso Lissa.

pirocorvetta "Formidabile"Alle 7.50 del 20 luglio, l'Esploratore avvista la flotta austriaca. Alle 8.10 Persano ordina ad Albini di sospendere le operazioni di sbarco e raduna in fretta le sue navi disperse per contrastare gli austriaci che stanno procedendo in triplice formazione a cuneo. Persano ordina, a sua volta, le navi in tre gruppi: in testa, Principe di Carignano, Castelfidardo e Ancona; al centro Re d'Italia, Palestro e San Martino; infine Re di Portogallo, Terribile, Varese e Maria Pia.

Lo scontro, per una concomitanza di circostante, incomprensioni e errori commessi, si rivela sfortunato per la flotta italiana che perde due navi, le corazzate Re d'Italia e Palestro, e seicentoquaranta uomini.
Si distinguono:

  • il capitano di vascello Emilio Faa' di Bruno, comandante del regio legno Re d'Italia, caduto in combattimento dopo lo speronamento e successivo affondamento della sua nave a opera del Ferdinando Max.
  • il capitano di fregata di 1a classe Simone Pacoret di Saint-Bon , comandante della pirocorvetta Formidabile
  • il capitano di fregata Alfredo Cappellini, comandante della pirocorvetta Palestro.

decorati con la Medaglia d'Oro al Valore Militare. Gli austriaci contarono 38 morti e 138 feriti.

 

L'ammiraglio Wilhelm von Tegetthoff

 

L'ammiraglio conte Carlo Pellion di Persano

Simone di Saint-Bon, comandante della "Formidabile"

 

"Isola di Lissa" difesa di porto San Giorgio  

 "Battaglia di Lissa" Situazione all'apertura del fuoco

 "Battaglia di Lissa" Situazione tattica finale