I serpenti a sonagli modulano il suono per ingannarci  | National Geographic

I serpenti a sonagli modulano il suono per ingannarci 

Cambiando la frequenza del suono prodotto dalle vibrazioni della coda, questi serpenti velenosi ci avvisano quando siamo troppo vicini. 

da JASON BITTEL

pubblicato 23-06-2023

I serpenti a sonagli modulano il suono per ingannarci 

Un crotalo adamantino occidentale in posizione di attacco. Una ricerca ha scoperto che i serpenti a sonagli modulano la velocità del proprio suono quando una potenziale minaccia si avvicina.

FOTOGRAFIA DI KARINE AIGNER

Il caratteristico suono di avvertimento del serpente a sonagli è uno dei rumori più terrificanti in natura: se arrivi a sentirlo, significa che sei già troppo vicino.

Ma secondo uno studio pubblicato nel 2021 sulla rivista Current Biology, questo tipo di comunicazione è più complessa di quanto si pensasse.

Analizzando le vibrazioni di avvertimento del crotalo adamantino occidentale (Crotalus atrox), gli scienziati hanno scoperto che questi serpenti producono un suono a frequenza più bassa, fino a 40 Hz, cioè scuotono più lentamente il loro sonaglio, quando il pericolo è lontano. Ma quando l’intruso si avvicina troppo – la distanza “limite” varia da serpente a serpente – le vibrazioni aumentano di velocità e anche la frequenza del suono aumenta, tra i 60 e i 100 Hz.

Durante un esperimento condotto in un ambiente virtuale, è stato chiesto ai soggetti partecipanti di ascoltare i suoni di un serpente a sonagli e stimarne la distanza: la posizione del serpente a sonagli virtuale è stata individuata in modo abbastanza accurato quando il suono era più basso, cioè a una frequenza minore; mentre quando il sonaglio (o crepitacolo) ha iniziato a vibrare più velocemente, i partecipanti sono stati indotti a pensare che il serpente fosse più vicino di quanto non fosse in realtà.

Ogni volta che questo animale fa vibrare la coda lentamente, l’orecchio umano riesce a percepire ogni singola vibrazione, ma a frequenze più elevate, i singoli suoni si fondono in un segnale acustico continuo che viene percepito “in modo completamente diverso dal nostro orecchio”, afferma Boris Chagnaud, neuroscienziato presso l’Università di Graz in Austria e autore senior dello studio.

Inoltre, per via di uno strano effetto percettivo, i suoni a più alta frequenza ci sembrano più forti, anche se l’ampiezza, ovvero il volume, è praticamente la stessa.

“È possibile che il suono del sonaglio abbia un’altra funzione, quella di confondere i predatori”, afferma Bree Putman, erpetologa presso la California State University di San Bernardino, che non è stata coinvolta nello studio.

I serpenti a sonagli modulano il suono per ingannarci 

Un crotalo adamantino occidentale pronto ad attaccare.

FOTOGRAFIA DI JOEL SARTORE

Il linguaggio segreto del sonaglio

Nel continente americano, dal Canada meridionale fino all’Argentina, vivono più di 35 specie di serpenti a sonagli. Se si sentono minacciati, scuotono rapidamente la punta della coda, formata da sezioni cave a incastro fatte di cheratina, la stessa sostanza di cui sono fatti capelli e unghie, che producono il suono come se fossero una sorta di “nacchere biologiche”.

Mentre l’uomo sta iniziando ora a studiare la complessità della comunicazione del serpente a sonagli, altre specie ascoltano queste vibrazioni da molto più tempo.

Lo scoiattolo di terra, ad esempio, dalla frequenza del sonaglio è in grado di capire quanto sia pericoloso il serpente.

Questo è possibile perché questi rettili sono animali ectotermici, ovvero a sangue freddo. “Le loro prestazioni dipendono dalla temperatura”, afferma Putman, “un serpente più caldo è più pericoloso e la velocità con cui suona il suo sonaglio è maggiore”.

Questi, inoltre, modulano il suono che producono anche per altre ragioni. Durante la gestazione o subito dopo la nascita dei piccoli, tendono a essere più aggressivi; invece quando si sentono al sicuro sotto una roccia o vicino a una cavità sono meno inclini ad attivare il sonaglio. Alcune specie preferiscono non usarlo e affidarsi principalmente alla mimetizzazione per evitare i pericoli.

Putman non è stata sorpresa dalla capacità dei serpenti di trasmettere informazioni relative alla distanza nel modo in cui vibrano il crepitacolo, ma ha trovato invece curioso il fatto che l’uomo spesso valutasse in modo errato la distanza del serpente.

Non per l’orecchio umano

I serpenti a sonagli esistono da milioni di anni prima del presunto arrivo dell’uomo nelle Americhe, per questo gli scienziati credono che il sonaglio di questi rettili si sia evoluto come protezione da altre minacce. Alcuni pensano che originariamente le vibrazioni del sonaglio potessero essere un modo per evitare che i bisonti calpestassero i serpenti mimetizzati.

“L’aspetto più interessante per un biologo come me è che spesso sentiamo altri animali comunicare, ma non sappiamo decodificare la maggior parte delle cose che si dicono”, afferma Chagnaud.

Forse anche i predatori sentono queste comunicazioni. Si potrebbe essere portati a pensare che, dotati come sono di un potente veleno in grado di distruggere le cellule della pelle e del sangue, i serpenti a sonagli non abbiano predatori, ma niente è più lontano dalla verità.

Scott Boback, ecologo evoluzionista presso il Dickinson College in Pennsylvania, utilizza videocamere nascoste per studiarli nell’ambito del progetto sperimentale Project RattleCam e afferma di essere rimasto sorpreso nel vedere quanti animali – dalla poiana della Giamaica alla gazza, al procione, alla moffetta – rischiano la vita per predare questi serpenti.

“Devono fare i conti con molti animali diversi”, afferma Boback parlando delle sfide per la sopravvivenza che i serpenti a sonagli devono affrontare.

Se così tanti predatori amano cibarsi di loro, è piuttosto probabile che per alcuni di questi animali il suono del sonaglio non serva da avvertimento per stare alla larga, bensì da richiamo per un possibile pasto.

“Mi chiedo se i serpenti a sonagli usino i loro suoni a più alta frequenza, che confondono i predatori in merito alla loro distanza, come ultima spiaggia per scappare”, sostiene ancora Boback.

Cosa fare se si vede un serpente a sonagli

Anche per chi è abituato a vedere questi animali in natura, il suono del sonaglio rimane un segnale inquietante.

“In quel momento ti sembra che ti si fermi il cuore” afferma Asia Murphy, ecologa presso l’Università della California a Santa Cruz. “Sono contenta quando li trovo, anche se quel suono mi spaventa”.

Murphy incontra spesso serpenti a sonagli mentre studia le loro interazioni con altri predatori come la lince rossa, la volpe e il coyote e dice che ci sono poche e semplici regole per evitare situazioni rischiose.

“Fare sempre attenzione a dove ci si siede e a dove si mettono mani e piedi” spiega Murphy. “Non cercare mai di toccarli, nemmeno con un bastone od oggetto simile. E ovviamente non cercare di prenderli”.

Mantenere una distanza di almeno due metri ed evitare di spostare rami o altri elementi per scattare una bella foto.

Tutti gli animali velenosi fanno paura per ovvi motivi, ma i serpenti a sonagli meritano anche rispetto.

“In realtà sono animali estremamente educati”, afferma Murphy, visto che “hanno l’accortezza di avvisarti della loro presenza”.

Questo articolo è stato pubblicato originariamente in lingua inglese su nationalgeographic.com.