Una settimana alla scoperta della Lettonia

Redazione Lonely Planet
7 minuti di lettura

Un arazzo fatto di mare, laghi e boschi: la Lettonia si potrebbe definire come un vasto parco incontaminato con una sola vera città, la sua capitale cosmopolita, Rīga. Per quanto piccolo, il paese offre ai suoi pochi abitanti spazi enormi, e avrete sempre la possibilità di trovare un angolino di natura intatta tutto per voi, che siate appassionati di trekking o bicicletta, o che preferiate sognare su una spiaggia di sabbia bianca tra dune ammantate di pini. Essendo stata invasa da tutte le potenze dell’area, la Lettonia presenta diversi substrati culturali e ha una popolazione meno omogenea rispetto alle nazioni confinanti. La sua gente si considera la meno pragmatica e la più dotata di vena artistica di tutti i popoli baltici, cosa che dimostra con una miriade di feste e un atteggiamento gaio e ironico (ovviamente nella sobria versione nordica). Seguendo questo itinerario, in una settimana avrete il tempo di esplorare la straordinaria capitale e molti dei tesori della nazione.

Lettonia una settimana
Monumento alla libertà, Riga ©Ksenija Toyechkina/Shutterstock
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Due giorni a Riga

Iniziate la vostra avventura nel cuore della città, fermandovi nella famosa Casa delle Teste Nere in Rātslaukums. Prendete qualche utile opuscolo nel suo centro informazioni e poi gironzolate per il resto della mattinata nelle tortuose stradine acciottolate che si snodano nella Città Vecchia medievale. Dopo un tranquillo pranzo, superate le antiche mura passando davanti al Monumento alla Libertà e puntate sui maestosi viali che s’irradiano dal centro storico. Visitate il quartiere art nouveau, dove potrete ammirare alcuni tra i più incantevoli edifici di Rīga realizzati in questo stile, e non perdetevi il Museo dell’Art Nouveau. 

Edifici nel quartiere Art Nouveau, Riga ©Yelo Jura/Shutterstock
Edifici nel quartiere Art Nouveau, Riga ©Yelo Jura/Shutterstock

Il secondo giorno affinate la vostra abilità nella contrattazione visitando il mercato centrale, dove troverete di tutto, dai frutti di bosco alle magliette taroccate. Fate una passeggiata nel piccolo quartiere Spīķeri e poi una rilassante gita in barca sul Daugava e i canali interni. Per pranzare (un po’ sul tardi) gironzolate nel quartiere art nouveau fino a Miera iela e godetevi la nuova cultura alternativa dei caffè situati nei pressi della fabbrica di cioccolato Laima, che emana un delizioso profumo. Di sera, se è stagione d’opera, concedetevi un concerto di musica classica tra i migliori d’Europa. 

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Gauja National Park, Lettonia ©imantsu/Getty Images
Gauja National Park, Lettonia ©imantsu/Getty Images

Il Parco Nazionale del Gauja

Tra castelli e sport a Sigulda 

Dopo aver visitato Rīga, esplorate le foreste punteggiate di castelli nei pressi
di Sigulda, un luogo incantevole e porta di accesso al parco del Gauja, che riserva deliziose sorprese praticamente dietro ogni albero. I suoi abitanti la definisco orgogliosamente ‘la Svizzera della Lettonia’, ma resterete delusi se vi aspettate cime incappucciate di neve, perché Sigulda offre piuttosto sentieri panoramici, sport estremi e castelli di otto secoli fa avvolti dalla leggenda. Sigulda si distende tra i suoi tre castelli, e la zona più vivace è la sponda orientale del fiume Gauja, vicino al Nuovo Castello di Sigulda. 

Se volete testare i vostri limiti con varie attività ad alto tasso di adrenalina, siete nel posto giusto. La pista di bob è adatta solo ai più audaci, ma chi preferisce attività più tranquille potrà andare a passeggio e in bicicletta tra le pinete del parco nazionale, o in canoa sul pigro fiume Gauja. 

Bunker a Līgatne

Nel cuore del Parco Nazionale del Gauja, la piccola Līgatne è caratterizzata da forti contrasti. I suoi mostruosi relitti industriali spuntano tra un ricamo di pittoresche pinete e torrenti blu, e anche le due principali attrattive turistiche sottolineano questo straordinario dualismo. 

Non perdetevi un bunker sovietico segretissimo, noto con il nome in codice di Pension. Quando la Lettonia faceva parte dell’Unione Sovietica, questo era uno dei più importanti nascondigli strategici in caso di minaccia nucleare. La collocazione del bunker era talmente protetta che la sua esistenza rimase segreta fino al 2003. Quasi tutti i 2000 mq della superficie del bunker si trovano ancora oggi nelle stesse condizioni di quando era in funzione. 

La fortezza di Cēsis

Con il suo magnifico castello medievale, le viuzze acciottolate, le verdi colline e i giardini curati, Cēsis è la cittadina più graziosa della Lettonia. Il castello è formato in realtà da due edifici. Le due cupe torri in pietra scura appartenevano all’antico castello di Wenden, fondato dai Cavalieri Portaspada nel 1214 e saccheggiato dallo zar Ivan il Terribile nel 1577, dopo che i suoi 300 difensori si erano fatti saltare con la polvere da sparo. L’altro castello è un’elegante residenza settecentesca in cui vissero i conti tedeschi Von Sievers, che ospita attualmente un museo con arredi dell’epoca. 

La fortezza di Cēsis ©Filip Fuxa/Shutterstock
La fortezza di Cēsis ©Filip Fuxa/Shutterstock
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La regione di laghi

Attraversate la regione di laghi della Latgale, dove potrete pernottare in una guesthouse o in un campeggio sulle sponde del Lago Rāzna, circondati della quieta bellezza della natura. Il Parco Nazionale di Rāzna che lo circonda protegge circa 600 kmq della regione lacustre di Latgale. I villaggi di pescatori della zona furono fondati dai Vecchi Credenti russi, dai quali derivano i toponimi slavi. Il centro informazioni del parco si trova a Lipuški, sulla sponda meridionale del lago. 

Ripartendo fate una breve sosta a Aglona che, appollaiata su un istmo tra due grandi e placidi laghi, è una delle cittadine più visitate della Lettonia grazie alla sua basilica, meta di pellegrinaggio.

Il Palazzo di Rundāle ©gorsh13/Getty Images
Il Palazzo di Rundāle ©gorsh13/Getty Images

Verso la costa

Lungo il tragitto la vostra attenzione sarà attratta dal Palazzo di Rundāle, un vero e proprio monumento all’ostentazione aristocratica del XVIII secolo, oltre che una perla dell’architettura della Lettonia rurale. Il castello è suddiviso in due parti uguali: l’ala est era riservata alle occasioni formali, mentre l’ala ovest fu la residenza privata della famiglia reale, mentre i giardini reali, ispirati a quelli di Versailles, erano anch’essi utilizzati per eventi pubblici. Le sale del palazzo erano riscaldate da 80 stufe di porcellana, anche se l’edificio era utilizzato quasi esclusivamente nei mesi estivi. Lasciatevi ammagliare dalle architetture e dalle leggende (sì, c’è anche un fantasma che vi aspetta).

Il triangolo Ventspils–Kuldīga–Liepāja 

Il tratto delimitato dalla costa e dai paesi di Ventspils–Kuldīga–Liepāja è un luogo particolare sotto molti aspetti. Roccaforte del cattolicesimo in quell’enclave luterana che è la Kurzeme, questa zona è abitata dai suiti, che parlano un proprio dialetto e sono legati alle loro tradizioni in modo più profondo della maggioranza dei lettoni. Si tratta infatti dell’ultimo luogo della Lettonia dove qualcuno si reca ancora alla messa domenicale con un abbigliamento che risale a secoli fa, tra cui uno scialle di tartan che le donne indossano sopra gli indumenti scarlatti. 

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Il mare sulla costa di Liepaja ©fotofjodor/Getty Images
Il mare sulla costa di Liepaja ©fotofjodor/Getty Images

Liepāja è una città portuale con spogli magazzini dall’atmosfera un po’ grezza, ma vanta una delle spiagge più belle del paese, e ha dato i natali a molti importanti musicisti lettoni. 

Trascorrete la giornata nell’incantevole e antica Kuldīga, che sarebbe una località imperdibile anche se non si trovasse nei pressi di una grande cascata dove saltano i salmoni, che i lettoni definiscono ‘la più selvaggia d’Europa’. Inoltre, grazie alla notevole distanza da Rīga, qui potrete immergervi nell’atmosfera dei tempi della cavalleria senza essere disturbati da folle di turisti. 

Per la sera dirigetevi a Ventspils, una delle città più dinamiche della Lettonia. L’aria è frizzante e pulita e gli edifici ben tenuti sono dipinti in un caleidoscopio di colori; persino gli imponenti impianti industriali ostentano tinte vivaci. Il porto più grande e trafficato della Lettonia, però, non è sempre stato un luogo tranquillo e idilliaco: la posizione strategica di Ventspils al riparo dai ghiacci fu cruciale per le attività navali e industriali dei villaggi dei curi nel XII secolo, dell’Ordine Livoniano nel XIII, della Lega Anseatica per tutto il Cinquecento e infine dell’Unione Sovietica in tempi recenti. Anche se la gente del posto, sorseggiando una Užavas, sostiene che qui non c’è molto da fare, nei fine settimana i turisti trovano il modo di divertirsi sulle splendide spiagge, nei musei interattivi e tra i vicoli tortuosi della Città Vecchia, pieni di intriganti boutique e caffetterie. 

Capo Kolka

Un’escursione a Capo Kolka (Kolkasrags), luogo desolato e di incantevole bellezza, sembra un viaggio ai confini del mondo. Durante il periodo sovietico tutta la penisola fu una base militare di massima sicurezza, dove l’accesso era severamente vietato ai civili. Di conseguenza, lo sviluppo della regione si arrestò completamente, al punto che ancora oggi nei villaggi che si susseguono lungo la costa si respira un’atmosfera anacronistica, come se fossero rimasti imprigionati in una sorta di capsula del tempo. 

Il Parco Nazionale di Slītere protegge gli ultimi 25 chilometri del promontorio, fino al punto in cui il Dižjūra (Grande Mare, ossia il Baltico) incontra il Mazjūra (Piccolo Mare, ovvero il Golfo di Rīga) con gran fragore di onde. Ricaricate qui le vostre energie prima di concludere l’itinerario, rienrando a Riga.

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Lettonia
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