Emily Watson, 55 anni, oggi è un’attrice di fama mondiale. Con il film che segna il suo esordio viene nominata agli Oscar e ai Golden Globe e raggiunge il diciottesimo posto delle cento più grandi interpretazioni di tutti i tempi su Première Magazine; nel corso degli anni, riceve altre candidature per i premi più prestigiosi. Tuttavia, è una donna riservata, non usa i social network e, spesso, durante la sua carriera, per rimanere nella sua amata Londra, rifiuta il caotico mondo di Hollywood anche a costo di perdere importanti opportunità lavorative, quali, ad esempio, la parte da protagonista in Bridget Jones.

Oltre al talento nella recitazione, Emily ha la passione per il doppiaggio e presta la sua voce nei film d’animazione La sposa cadavere, di Tim Burton, e Monster Family.

Biografia e vita privata

Emily Margaret Watson nasce nel quartiere londinese di Islington il 14 gennaio 1967 da Richard Watson, professore di architettura e Katharine Venables, insegnante di inglese. Dopo aver frequentato alcune scuole di recitazione, tra cui il Drama Studio di Londra, Emily si laurea in letteratura inglese presso l’Università di Bristol e inizia una lunga e faticosa gavetta esibendosi a teatro insieme alla Royal Shakespeare Company, e nel frattempo, svolgendo umili lavori quali la cameriera o la segretaria.

Ed è proprio grazie alla suddetta compagnia teatrale che Emily incontra il collega Jack Waters. I due iniziano una storia e coronano il loro sogno d’amore, nel 1995, con il matrimonio, da cui nascono due figli: Juliet, nel 2005, e Dylan, nel 2009.

Filmografia

Emily Watson debutta al cinema, nel 1996, nel film Le Onde del Destino e, da quel momento, inizia la sua promettente carriera. L’anno successivo, infatti, recita, accanto a Christian Bale, interpretando sua moglie, in Metroland una commedia drammatica che racconta le vicissitudini di una coppia che, nonostante le difficoltà, rimane unita e, sempre nel 1997 è Maggie, amata dal protagonista (Daniel Day-Lewis) che, sebbene si sia rifatta una vita, la riconquista uscito di prigione, in The Boxer. Nel 1999, riceve la sua seconda candidatura al premio Oscar come miglior attrice protagonista del film Hilary and Jackie, vestendo i panni di quest’ultima, una star della musica affetta da sclerosi multipla. L’anno successivo, Emily Watson è Natalia Katkov, moglie del campione di scacchi detto Lužin (John Turturro) che continua a giocare la partita decisiva dopo il suo tragico suicidio nel drammatico La partita - La difesa di Lužin e, nel 2001, entra a far parte del cast, nelle vesti di una cameriera, del pluripremiato Gosford Park, di Robert Altman. Gli anni duemila regalano altri importanti successi all’attrice inglese; dopo la candidatura ai Golden Globe grazie all’interpretazione della moglie di Peter Seller, accanto a Geoffrey Rush e Charlize Theron, in Tu chiamami Peter (2004), nel 2006, è Millie, sorella di Norman Warne (Ewan McGregor), protagonista con Renée Zellweger nel ruolo di Beatrix Potter in Miss Potter e, nel 2011, è scelta dal grande Steven Spielberg per far parte dei protagonisti di War Horse. Infine, tra le più recenti pellicole cinematografiche a cui Emily Watson prende parte, si ricordano: Anna Karenina (2012), in cui è la Contessa Lydia, Storia di una ladra di libri (2013), dove recita accanto ad attori importanti, tra cui il tedesco Nico Liersch e The Happy Prince - L'ultimo ritratto di Oscar Wilde, con Rupert Everett e Colin Firth.

Sul piccolo schermo, Emily, recita in alcuni film e in numerose serie tv, da Genius a Piccole Donne sino alla recente The Third Day ma, senza dubbio, il più grande successo lo ottiene con Chernobyl.

Le onde del destino

Le onde del destino (1996) è il film che fa conoscere al grande pubblico il regista danese Lars Von Trier nonché l’allora giovane attrice inglese Emily Watson. In realtà il suo ruolo avrebbe dovuto ricoprirlo la, ben più nota, collega Helena Bonham Carter, la quale, per fortuna di Emily, lo rifiuta considerandolo eccessivamente duro e crudo. Emily, al suo esordio cinematografico, interpreta magistralmente, come riconosce la critica che le riserva solo lunghi applausi e come dimostrano le nomination ai premi più importanti, Bessie McNeill. Si tratta di una ragazza scozzese, problematica ma di buon cuore e talmente religiosa da credere che l’infortunio sul lavoro che ha paralizzato l’amato marito Jan dipenda dalla sua egoistica preghiera di farlo tornare da lei. Da quel momento, Bessie si trova in una situazione molto complicata che la porterà a decidere di sacrificarsi facendosi stuprare fino alla morte.

Chernobyl

La miniserie, del 2019, in cinque puntate, narra del disastro nucleare di Chernobyl attraverso le storie di coloro che si sono sacrificati, contribuendo ad arginare i danni dell’esplosione per salvare il Paese dalla tragedia, basate sui racconti degli abitanti del luogo che hanno vissuto personalmente la terribile vicenda del 26 aprile 1986. Emily Watson veste i panni della scienziata Ulana Jurivna Khomjuk, che investiga sul disastro quale membro dell'Accademia di scienze della RSS Bielorussa, che si occupa di energia nucleare. Il suo ruolo è fondamentale, in quanto, grazie alle testimonianze che ottiene con caparbietà da un ospedale di Mosca, necessarie per la corretta ricostruzione dell’accaduto, è di ausilio per Legasov (Jared Harris) a sventare la catastrofe.

Grazie a tale ruolo, Emily Watson ottiene la sua prima candidatura agli Emmy Awards e la terza ai Golden Globe, in questo caso come miglior attrice non protagonista in una miniserie televisiva.