Chi sono gli “Sfigati”, vigilantes disarmati di Cinecittà: “Niente violenza, mettiamo timore ai ladri” - la Repubblica

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Chi sono gli “Sfigati”, vigilantes disarmati di Cinecittà: “Niente violenza, mettiamo timore ai ladri”

Chi sono gli “Sfigati”, vigilantes disarmati di Cinecittà: “Niente violenza, mettiamo timore ai ladri”

Si tratta di una community di cittadini, uomini e donne, che “non vuole sostituirsi alla polizia”. Ma sui social cerca nuovi affiliati

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Dal suo balcone al sesto piano di via Eudo Giulioli il signor Giuseppe gode di una visione strategica su Cinecittà est. La notte sorveglia il suo quadrante dall’alto e appena avvista ladri e delinquenti avverte i suoi: una community di vigilantes non armati pronti a scendere in strada per ristabilire l’ordine. Si fanno chiamare “gli sfigati” e cercano nuovi membri.

“Non ci vogliamo sostituire alla polizia ma creare unione nel quartiere, una solidarietà che metta in fuga i delinquenti, come l’altra sera alla scuola elementare”. Ieri altri due membri sono entrati nel gruppo.“Siamo il gruppo degli sfigati e il nome lo abbiamo scelto noi” -racconta Giuseppe Chemi, 67 anni, residente a Cinecittà est, membro del gruppo di ascolto del quartiere nato da poco che insieme a lui conta una decina di membri ma è sempre in crescita. Donne e uomini tra i 40 e i 70 anni attivi nella lotta al crimine, proprio l’altro ieri hanno messo in fuga una banda di ladri entrati nella scuola elementare Ic Stabilini, a via Meattini, davanti casa di Giuseppe.

L’ultima performance

La chiamata al numero unico e subito dopo il messaggio sul gruppo allarma i vigilanti che tempestivamente intervengono in strada per mettere in fuga i ladri. Poi il post su Facebook per riscuotere i meriti e “assoldare” nuovi membri. Questo è un intervento tipo degli sfigati, l’ accaduto risale ieri sera intorno alle 9 e a dare l’allarme è stato proprio il signor Giuseppe che del gruppo è uno dei membri più attivi: “Abbiamo messo in fuga i ladri che erano entrati nella scuola elementare: dal mio balcone ho visto la spia dell’allarme accendersi e ho cercato di capire cosa stesse succedendo poi ho allarmato il gruppo” – e continua -, “Marco stava buttando la spazzatura e ha iniziato a girare intorno al perimetro dell’edificio, ci siamo coordinati e in pochi minuti abbiamo circondato la scuola. Eravamo 4 o 5, li abbiamo costretti ad uscire da dove erano entrati”. “Poi gli agenti, quasi tutti giovani hanno scavalcato e fatto il loro dovere” – tiene a specificare Giuseppe – “non vogliamo sostituirci alle forze dell’ordine ma dare supporto a chi ne ha bisogno in quel momento. Siamo uno sguardo in più sulla città, ma non solo. Portiamo vicinanza ai residenti del quartiere. Hanno anche sventato qualche occupazione facendo da “scudo”, proprio in un’abitazione a via Giulioli, la via del signor Giuseppe. Anche in quell’occasione lui era in prima linea.

“Quartiere solidale per mettere timore ai malviventi”

“Questi fatti accadono tutti i giorni” lamenta Giuseppe. “Siamo invasi da balordi e malviventi, molti di loro sono peruviani. Questo quartiere non è un posto sereno ma può migliorare grazie all’attività dei cittadini”. L’obiettivo del gruppo, che si coordina sempre con il comitato di vigilanza del quartiere, è quello di fare “rumore”- spiega - “vogliamo creare un quartiere solidale che metta timore ai malviventi”, sempre nei limiti del consentito: “Scendendo in strada, chiamando la polizia e anche parlando con i giornali, se ogni quartiere facesse lo stesso secondo me ci sarebbe meno delinquenza”, sostiene “dovremmo essere tutti un po’ più sfigati”.Nei commenti sotto il post del signor Giuseppe tra i complimenti e qualche critica si fanno avanti altri due aspiranti vigilanti, “Saremo lieti di accoglierla nel gruppo degli sfigati, mi mandi il suo numero in privato”.

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