Laura Antonelli causa morte. Nata il il 28 novembre 1941 a Pola, Laura Antonelli (pseudonimo di Laura Antonaz) è stata un’attrice italiana.

Laura Antonelli causa morte

La Antonelli morì per un infarto nella sua abitazione di Ladispoli la mattina del 22 giugno 2015, a 73 anni. La sua tomba si trova nel cimitero cittadino.

Marito, figli

A 24 anni Laura Antonelli si sposò con l’antiquario Enrico Piacentini, ma il matrimonio ebbe breve durata e fu senza figli. Dopo una relazione con l’umorista Mario Marenco, collega di Renzo Arbore nella trasmissione radiofonica Alto gradimento, visse un’intensa storia d’amore, durata otto anni (dal 1972 al 1980), con il divo francese, nipote di nonni italiani, Jean-Paul Belmondo. Il 27 aprile 1991, durante un’irruzione della polizia nell’abitazione di Antonelli, fu trovata della cocaina. In seguito è stata condannata per possesso e spaccio e agli arresti domiciliari. Nel 2006, la Corte d’Appello italiana ha dato ragione alla Antonelli e ha condannato il Ministero della Giustizia a pagare all’attrice 108.000 euro.

Biografia

Figlia di Mario Antonaz e Gioconda Bresciani, profuga durante l’esodo istriano dopo la sconfitta italiana nella seconda guerra mondiale e la conseguente perdita dell’Istria, la Antonelli e la famiglia si trasferiscono a Napoli. La giovane Laura si diploma presso l’istituto Vincenzo Cuoco. Va quindi a vivere a Roma dove lavora come insegnante di educazione fisica al liceo artistico di via di Ripetta.

Prima insegnante di educazione fisica, poi attrice di fotoromanzi e del “Carosello”, all’età di venticinque anni approda al cinema con il suo carico di straripante bellezza. Diventa un’icona dell”erotismo all’italiana’ debuttando con “Le sedicenni”(1966) di Luigi Petrini, passando per “Il merlo maschio”(1971) di Pasquale Festa Campanile.

È un altro film cult, Malizia, a consacrare la Antonelli, che interpreta una cameriera sexy, fa girare la testa a Turi Ferro ed Alessandro Momo e si aggiudica il Nastro d’Argento. È il momento migliore della carriera di Laura Antonelli. Sessomatto di Dino Risi e Divina creatura di Giuseppe Patroni Griffi sono i titoli più importanti di questi anni. Inoltre Laura Antonelli è L’innocente, film di Luchino Visconti in cui si conferma regina della seduzione e dell’erotismo patinato.

Non solo commedie sexy, però, per Laura Antonelli. Film come Passione d’amore e La venexiana, nei primi anni 80, dimostrano che può cimentarsi con successo anche in pellicole più impegnative. Anche se sono i titoli comici e leggeri quelli che il pubblico ricorda maggiormente, come Grandi magazzini o Rimini Rimini.

La Antonelli nel 1991 recitò in Malizia 2mila, seguito della pellicola che l’aveva resa celebre, sempre diretto da Salvatore Samperi e prodotto da Silvio Clementelli. Durante le riprese, la Antonelli si sottopose alle cure di un chirurgo estetico per nascondere alcuni inestetismi dell’età. In concomitanza del trattamento la stessa manifestò reazioni avverse, a detta dell’attrice riconducibili alla cura estetica praticata. La vicenda finì in tribunale, dove l’attrice chiese un risarcimento miliardario. Il processo che ne seguì si concluse dopo tredici anni con il rigetto delle pretese risarcitorie della Antonelli poiché i presunti effetti delle cure estetiche furono riconosciuti come dovuti a una malattia chiamata edema di Quincke e non ai trattamenti estetici. A seguito della vicenda, la Antonelli affondò in una notevole depressione che ne determinò il ricovero presso il centro d’igiene mentale di Civitavecchia in più di un’occasione.

Da quando l’attrice si è ritirata a vita privata, amici dello spettacolo si sono mobilitati appellandosi alla legge Bacchelli per ottenere un sostegno in suo favore, da lei sempre rifiutato, fino al giorno della sua morte.