Bari, 16enne morto colpito da un fulmine, il dolore del padre “Voleva diventare un campione”

La vita di Giuseppe Cacciapaglia, 16 anni, era divisa tra la scuola ad Altamura, il lavoro nell’azienda agricola di famiglia e la sua grande passione per il calcio. È morto ieri folgorato da un fulmine, lasciando una comunità in lutto.

Giuseppe Cacciapaglia, una vita tra scuola, lavoro e calcio

Giuseppe Cacciapaglia era un ragazzo di 16 anni la cui vita era divisa tra il lavoro nell’azienda agricola di famiglia, la scuola ad Altamura e la sua passione per il calcio.

Fin da quando aveva sei anni, il calcio rappresentava una delle sue più grandi passioni, dedicando ogni momento libero a questo sport.

Nonostante i numerosi impegni, riusciva a gestire con determinazione e responsabilità le sue attività, dimostrando un impegno ammirevole sia nello studio che nel lavoro. La sua tragica morte, avvenuta ieri a causa di un fulmine, ha lasciato un vuoto incolmabile nei cuori dei suoi familiari e amici.

La tragedia nel campo: un fulmine fatale

Il dramma si è consumato ieri mentre Giuseppe stava lavorando nell’azienda agricola di famiglia. Aveva appena dato il cambio alla madre, intirizzita dalla pioggia, per prendersi cura degli animali. Poco dopo, una scarica elettrica lo ha colpito. Il padre, che si trovava a pochi metri di distanza, è corso immediatamente verso di lui, trovandolo esanime a terra. Accanto a Giuseppe, c’era l’ombrello con i segni evidenti del fulmine. Nonostante i disperati tentativi di rianimarlo con il massaggio cardiaco, il ragazzo non ha mostrato segni di vita. Il personale del 118, arrivato poco dopo, ha potuto solo constatarne il decesso per arresto cardiocircolatorio causato dalla folgorazione.

Il commovente omaggio della Santeramo calcio

La comunità è rimasta sconvolta dalla notizia della morte di Giuseppe Cacciapaglia. In particolare, la squadra della Santeramo calcio, di cui Giuseppe faceva parte, ha voluto rendere omaggio al loro amico e compagno. Oggi, in un commosso tributo, i suoi compagni di squadra hanno portato una maglietta con le firme di tutti, ricordando il giovane come un ragazzo silenzioso ma sempre sorridente. La perdita di Giuseppe ha lasciato un vuoto non solo nella sua famiglia, ma anche in tutti coloro che lo conoscevano e lo apprezzavano per il suo spirito gentile e la sua dedizione.