137 presenze, tra 2103 e gennaio 2017, e ancora 2019-2023 fino all’approdo al Milan da guardiaspalle di Mike Maignan, mica si possono dimenticare. Anche se dall’approdo di Gian Piero Gasperini il festeggiato nerazzurro di oggi, 10 maggio, Marco Sportiello, che dice trentadue, trafila nel vivaio dopo le prime parate a casa sua nello Zibido San Giacomo, la parola “titolare” deve recuperarla dal vocabolario alla bisogna, come un idraulico a pronta chiamata.

Sportiello, i 32 del secondo del Gasp

Vita dura, sotto le Mura, per l’ex prestito a Seregno, Poggibonsi e Carpi, nato a Desio da famiglia siciliana, fisico da grande atleta e piedi migliori anche di Marco Carnesecchi. Forse soltanto da backup facenti funzioni del francese in rossonero è stata riassorbita la perdita parziale di fiducia, datata un Trofeo Bortolotti dopo il quale, a fronte delle critiche del Vate sul presunto desiderio dell’interessato di andare al Napoli (“Se pensa di fare il secondo a Reina, allora non è pronto a fare il titolare qui”, l’ipse dixit contro l’Eintracht, 2-2 e poi ko ai rigori, 7 agosto 2016), Etrit Berisha gli fece le scarpe da ultimo arrivato e buonanotte. In seguito, posto recuperato di tanto in tanto a Pierluigi Gollini, al rientro dagli ulteriori parcheggi alla Fiorentina e al Frosinone, e spiccioli al posto di Juan Musso, un altro che avrebbe perso il posto. Tanti auguri, bene o male con Stefano Colantuono ed Edy Reja il salvatore della patria era lui insieme a pochi altri, tipo Maxi Moralez e German Denis.