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Corteo pro Palestina a Milano, gli studenti si accampano con le tende davanti al Politecnico
Corteo pro Palestina a Milano, gli studenti si accampano con le tende davanti al Politecnico
La protesta degli studenti arriva davanti al Politecnico per chiedere il "boicottaggio accademico" e di interrompere i progetti di ricerca con le università israeliane
Gli studenti milanesi sabato 11 maggio sono scesi in corteo per la trentesima volta per le strade di Milano in solidarietà con la popolazione palestinese.
Corteo pro Palestina a Milano
MILANO - E' partito da via Padova poco dopo le 15 il corteo delle associazioni che, come quasi ogni sabato manifestano in solidarietà al popolo palestinese. Con loro anche gli studenti del collettivo Cambiare Rotta.
L'accampamento delle tende al Politecnico
Il corteo si è diretto in piazza Leonardo Da Vinci, davanti al Politecnico dove era già annunciato un presidio con tende, come già da venerdì 10 maggio alla Università Statale, dove i Giovani Palestinesi hanno occupato il cortile centrale per chiedere il 'boicottaggio accademico'. Alla testa del corteo c'è un grande striscione bianco che annuncia con una scritta rossa "Polimi student Intifada".
I manifestanti, molti con il capo avvolto dalla kefiah, hanno portato in corteo anche una grande tenda azzurra, diventata simbolo della protesta. Alcune centinaia le persone presenti, tra cui anche Mohammad Hannoun, presidente Associazione Palestinesi In ltalia e Khader Tamimi, presidente della comunità palestinese della Lombardia. Tra le diverse bandiere palestinesi svetta anche la bandiera azzurra delle Nazioni Unite.
Montate le tende in piazza Leonardo per chiedere il "boicottaggio accademico"
Una ventina di tende sono state montate in piazza Leonardo, davanti al Politecnico, da manifestanti e studenti pro Palestina, per chiedere il"boicottaggio accademico" e interrompere i progetti di ricerca con le università israeliane.
I manifestanti e i comitati degli studenti, dopo aver sfilato nel corteo partito da via Padova, sono arrivati all'ingresso del Politecnico e hanno appeso una bandiera palestinese su una delle cancellate di ingresso dell'Università.
"Siamo disposti a rimanere finché non otterremo risultati e finché non saremo ricevuti dalla rettrice" ha affermato Samuele Oltolini, uno dei rappresentanti del movimento studentesco 'Tende in piazza'.
La voce dei rappresentanti degli studenti
"Ieri sono state piazzate alla Statale, oggi al Politecnico che rappresenta qui a Milano l'università che è maggiormente coinvolta nella produzione e nella complicità con l'industria bellica, con le università israeliane e con industrie israeliane di armi", ha denunciato Samuele Oltolini, tra gli organizzatori dell'iniziativa.
Sul coinvolgimento del Politecnico ha evidenziato:
"Denunciamo gli accordi che questa università intrattiene con Leonardo o con le università israeliane che sono schierate apertamente al fianco della politica genocidiaria dello Stato di Israele e noi come studenti questo non lo possiamo accettare. Queste sono le tende contro la complicità delle nostre università e del governo con il genocidio e con le guerre. In queste ultime settimane vediamo un innalzamento della mobilitazione anche a livello internazionale. Le tende ci sono dagli Usa, dall'Australia, dall'America Latina all'Europa. Se oggi le nostre università hanno questa linea è proprio perché il governo italiano, in linea con i governi precedenti, ha deciso che il nostro Paese è complice e supporta il genocidio in Palestina e le politiche guerrafondaie".
Su quanto durerà la protesta, Oltolini ha risposto:
"Siamo disposti a rimanere finché sarà necessario. Non siamo stati ricevuti ancora dalla rettrice, abbiamo chiesto di fare un incontro pubblico ma non siamo stati ricevuti".
Il presidente Associazione Palestinesi In ltalia
Il boicottaggio accademico è stato sostenuto anche da Mohammad Hannoun, presidente Associazione Palestinesi In ltalia:
"Il boicottaggio accademico è un'arma funzionante - ha affermato a margine del corteo - Ha funzionato nel passato contro l'ideologia apartheid in Sudafrica e deve funzionare contro il sistema apartheid israeliano in Palestina. Noi possiamo boicottare Israele con il movimento studentesco che ha lanciato questa iniziativa per chiedere la fine degli investimenti delle università europee e italiane con quelle israeliane. Noi attraverso questa arma valida ed efficace possiamo fare pressione su Israele per far sì che rispetti i diritti dei palestinesi e per il raggiungimento del cessate il fuoco immediato a Gaza". Alla domanda se come associazione appoggeranno anche altre proteste nelle università italiane, ha risposto: "Appoggiamo il movimento studentesco ovunque perché noi da studenti abbiamo lottato per i diritti del popolo palestinese e sosteniamo i nostri figli che sono studenti anche loro".
Le Nazioni Unite in favore dell'adesione della Palestina
Infine, sull'applicazione della risoluzione votata ieri dall'assemblea generale delle Nazioni Unite, che ha riconosciuto la Palestina come candidata a entrare a far parte dell'ONU, ha commentato:
"È un messaggio fortissimo, significa che il mondo è dalla parte del riconoscimento dello stato palestinese, tranne le lobby sioniste e pochi Stati che hanno votato contro o si sono astenuti. Visto che siamo nella ricorrenza dei 77 anni nella Nakba del popolo palestinese, è l'ora che finisca questo disastro".
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La protesta con le tende in piazza Leonardo (Foto Mianews)
