Il Lunedì del Cinema, ogni settimana un grande film in streaming da vedere insieme. Ecco i prossimi appuntamenti - la Repubblica

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Il Lunedì del Cinema, ogni settimana un grande film in streaming da vedere insieme. Ecco i prossimi appuntamenti

Il Lunedì del Cinema, ogni settimana un grande film in streaming da vedere insieme. Ecco i prossimi appuntamenti

Ogni lunedì sera dalle 20.00 a mezzanotte un nuovo film da vedere insieme su MYmovies ONE. Il prossimo appuntamento, in collaborazione con BiM: La vita è una danza di Cédric Klapisch.

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Film d’autore, cult intramontabili, gli autori emergenti e grandi titoli premiati nei maggiori festival internazionali. Tutti i lunedì sera dalle 20:00 a mezzanotte, MYmovies e Repubblica propongono un’imperdibile iniziativa all’insegna del cinema di qualità.

Una sala cinematografica virtuale con una selezione ricercata di film in arrivo direttamente dall’offerta streaming di MYmovies ONE. Grandi storie di vita e racconti d’attualità da fruire tutti insieme, per una magica esperienza condivisa.



I PROSSIMI APPUNTAMENTI

Lunedì 27 maggio 2024, ore 20.00

LA VITA È UNA DANZA

Regia di Cédric Klapisch – Commedia, Drammatico - Francia, Belgio, 2022, 117' - In collaborazione con BiM

Élise è un'étoile, ha ventisei anni, una fede salda nella danza e un fidanzato volubile. Turbata dal tradimento del suo compagno cade in palcoscenico, rovinosamente. Il referto medico è crudele e mette in pausa la sua carriera. Riposo forzato per due anni. Tradita dal suo corpo e da chi ama, è pronta a rinunciare e a seguire un'amica e il suo compagno, cuochi itineranti, in Bretagna. Insieme preparano i pasti per una maison di artisti che ospita per una stagione un coreografo israeliano (Hofesh Shechter!) e la sua compagnia. Tra legamenti e (nuovi) legami, per la ragazza si delinea un nuovo orizzonte. Un nuovo ritmo, elettrico e tribale, ancorato alla terra e al territorio.

Alternando momenti leggeri e momenti gravi, scene collettive e intervalli intimi, La vita è una danza cattura i movimenti coreografici (ed esistenziali) con una vivacità formidabile, complice un cast ispirato.

Il tema della caduta e della risalita non è nuovo ma Klapisch lo assume con candore, trasmettendo allo spettatore una concezione diversa del virtuosismo, basato sulla frangibilità e lontano dal corpo glorioso e altamente performante in cui i ballerini sullo schermo sono ancora imbrigliati.


Lunedì 3 giugno 2024, ore 20.00

IL VIAGGIO DI YAO

Regia di Philippe Godeau – Commedia - Francia, 2018, 103'

Seydou Tall, nato in Francia da famiglia senegalese, è una star del cinema. Separato da una moglie ostile e padre di un bambino di pochi anni, decide di andare in Senegal sull'onda di un'autobiografia di successo. Ad accoglierlo con entusiamo nel paese d'origine c'è soprattutto Yao, un ragazzino di tredici anni venuto da lontano a reclamare il suo autografo. I quattrocento chilometri coperti da Yao per raggiungerlo colpiscono l'attore che abbandona il tour promozionale per riaccompagnarlo a casa. Il loro viaggio deraglierà progressivamente, stravolgendo qualsiasi storia scritta prima.

Da Samba a Mister Chocolat, Omar Sy ha già lavorato intorno al tema dello sradicamento. Appena mascherato sotto il personaggio di un attore celebre, con Il viaggio di Yao va alla radice (e alle radici) della questione, recitando e co-producendo un film girato in Senegal e costellato di referenze autobiografiche.

Vestito da viaggio iniziatico, il road movie umanista di Philippe Godeau è una meditazione esistenziale sui rischi di un sogno senza radici, che minaccia un attore sovraesposto e impiegato principalmente nel mainstream francese e timidamente nelle produzioni hollywoodiane.


Lunedì 10 giugno 2024, ore 20.00

GLI STATI UNITI CONTRO BILLIE HOLIDAY

Regia di Lee Daniels – Biografico - USA, 2021, 130'

Risale al 1937 la prima proposta di legge presentata al Senato statunitense che chiedeva l'abolizione del linciaggio degli afroamericani, e fu respinta. Lo ricorda una didascalia iniziale, una foto che mostra un gruppo di bianchi spettatori di un linciaggio, e un'altra didascalia che spiega che la cantante Billie Holiday divenne famosa anche per la sua canzone Strange Fruit (scritta da Abel Meeropol e registrata dalla Holiday nel 1939). Una visione di corpi straziati, pendenti dagli alberi, lasciati lì come preda di uccelli, al vento, al sole. La rappresentazione netta e inequivocabile degli effetti di cosa resta dopo un linciaggio.

Con questo prologo, e la cornice di un'intervista di fine carriera accordata a un personaggio immaginario, la regia introduce lo spettatore al momento in cui Eleanora Fagan, nata a Philadelphia nel 1915 e più nota col nome di scena di Billie Holiday, ha già conquistato un ampio pubblico, senza differenze di classe né di colore, come al Café Society di New York, dove neri e bianchi siedono vicini.

Lady Day è tenuta sotto stretta osservazione da Harry Anslinger (Garrett Hedlund), capo del Federal Bureau of Narcotics sotto cinque presidenti (da Hoover a Kennedy), che vede nella canzone, scritta da un comunista di origini russe, un potente invito alla rivolta. Cantarla le può costare il ritiro della licenza per esibirsi nel circuito dei jazzclub di New York. I tentativi di incastrarla per possesso di sostanze illegali la porteranno in carcere e proseguiranno fino alla stanza d'ospedale dove morirà.

Nel film di Lee Daniels è assolutamente da ammirare la prova sorprendentemente fluida di Andra Day, candidata all'Oscar e vincitrice del Golden Globe come Miglior Attrice Protagonista.

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