Riccardo Corredi nel film di Dustin Hoffman: il ruolo e le scene in cui è stato coinvolto Il Tirreno

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Versilia

Cinema

Anche Riccardo Corredi (quello dei materassi) nel film con Hoffman: «Mi sono divertito, ma quelle scene tra i fumatori...»


	Il famoso attore e Riccardo Corredi
Il famoso attore e Riccardo Corredi

Protagonista di 6-7 scene con un gruppo di fumatori, sia uomini che donne

07 maggio 2024
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PIETRASANTA. «Come ho trovato Dustin Hoffman dal “vivo”? Una persona gentile. O quanto meno sembra essere gentile: fra noi comparse e lui c’è infatti sempre stato di mezzo una guardia del corpo che impediva ogni ipotetico “contatto”». La risata che si accompagna a queste parole è quella caratteristica di Riccardo Porciani, più conosciuto come Riccardo Corredi, che in “Lucca Mortis”, (questo il titolo provvisorio del film) del regista Peter Greenaway, le cui riprese sono state completate nei giorni scorsi, è protagonista in almeno 6-7 scene.

«Faccio parte di un gruppo di fumatori: due donne e due uomini. Un paradosso per il sottoscritto che nella vita di ogni giorno della sigaretta non vuole sentire neppure l’odore. E invece, in questo caso, ne ho dovute fumare anche una decina al giorno. Come ho fatto? Evitavo di aspirare» spiega. Un’esperienza, quella del film, vissuta con sano divertimento da Riccardo Corredi. «Si, tante risate, tanta condivisione, ma anche una gran fatica perché abbiamo finito di girare alcune scene anche alle 4 del mattino. E quando aspetti il tuo turno per ore all’interno di una stanza, insieme agli altri, semplice non è. Così come non è stato semplice doversi accontentare di un cestino con pietanze che male si conciliano con chi, come il sottoscritto, ama la buona cucina. Ma detto questo, lo ripeto, è stata una bella esperienza che non ho fatto per soldi, ma per spirito di divertimento».

Nessun casting, però, per Riccardo Corredi, per finire fra i volti del film. «Diciamo che mi sono fatto avanti e che da quelle parti, a Lucca, mi conoscono un po’ tutti. E così nel volgere di qualche giorno mi sono ritrovato in scena. Gli attori protagonisti? Oltre a Dustin Hoffman, Helen Hunt, Sofia Boutella e Giacomo Gianniotti. Come ho detto erano inavvicinabili e non solo perché parlavano solamente inglese, ma in quanto dovevamo rispettare delle regole: niente foto, evitare “contatti”. Detto questo, quando ti ritrovi a vedere da vicino un film di un tale livello di produzione non puoi non restare estasiato dalla professionalità, dalla serietà, dal fatto che per 5 secondi di immagini servano anche 3 o 4 ore di riprese. Insomma, mi sono proprio divertito».

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