CINEMA - “IL GUSTO DELLE COSE” DI TRAN ANH HUNG - ItaliaOggi.it

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ItaliaOggi - Numero 114   pag. 10  del 15/05/2024
politica

CINEMA - “IL GUSTO DELLE COSE” DI TRAN ANH HUNG

di Pietro Diomede





CINEMA - “IL GUSTO DELLE COSE” DI TRAN ANH HUNG

«Il gusto delle cose» è ormai (polemicamente) conosciuto come il film scelto dalla Francia per gli Oscar al posto di «Anatomia di una caduta». Ma «La Passion de Dodin Bouffant» (che brutto il vizio tipicamente italiano di rielaborare il titolo originale in un qualcosa di più asettico e meno respingente per il pubblico) descrive come meglio non si può un personaggio vulcanico, con una fisicità imponente, che viene non a caso soprannominato il «Napoleone della gastronomia».

Le quasi due ore e mezza della pellicola catapultano in una sorta di esperienza extrasensoriale in cui ci si domanda quale sia veramente la passione più forte tra quelle che dominano il mondo del passionale Dodin Bouffant, gourmand.

Quella per il cibo, visto come un qualcosa che eleva la persona ad un livello superiore. Oppure quello per la sua devota cuoca Eugénie, che da più di 20 anni condivide non solo la cucina, con un gioco di squadra perfetto dove il genio per le ricette di lui si fonde con l'arte di lei di trasformarlo in un piatto, ma anche la camera da letto. Che rimane più o meno aperta a seconda della volontà della bellissima e sensuale donna. Una scelta di vita e desiderio di indipendenza che Eugénie vuole tenere stretta, respingendo ogni tentativo di richiesta di matrimonio del più sempre innamorato gastronomo.

L'indipendenza tanto reclamata da Eugénie viene rappresentata dalla delimitazione degli spazi. Al piano di sopra, Dodin intrattiene e coccola i suoi commensali (rigorosamente uomini) con i quali condivide un aneddoto per ogni piatto proposto. In cucina, Eugénie condivide con la servitù (rigorosamente donne) e con la giovane e dotata Pauline l'emozione del gusto, le lacrime che possono esplodere dietro un'omelette Norvegese (un dessert caldo all'esterno con un cuore di gelato all'interno simbolo dell'amore che lega Dodin ed Eugénie).

Tran Anh Hung è molto bravo e abile a trasfigurare ogni piatto in un qualcosa di sensuale e molto vicino ad un atto sessuale, raccontando un amore talmente forte che porterà il protagonista a fare una cosa che non ha mai fatto per nessuna donna: cucinare per Eugénie il menù perfetto per poter ottenere quel sì tanto desiderato. E raggiungendo l'apice con la «Pera in Camicia» che Dodin preparerà appositamente per dirle «Ti amo».

«Il gusto delle cose», regia

di Tran Anh Hung, con Juliette Binoche e Benoit Magimel

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