Sul treno dei lettori. “Tutti insieme e una sola passione” - la Repubblica

Firenze

Sul treno dei lettori. “Tutti insieme e una sola passione”

Sul treno dei lettori. “Tutti insieme e una sola passione”

A bordo dei vagoni diretti al Salone del libro di Torino

per l’iniziativa della Regione. In 500 da ogni parte della Toscana tra dediche e incontri

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Torino — Otto carrozze, cinquecento persone da tutta la Toscana, ognuno con un libro o un quaderno, un giornale, e una destinazione comune. Partenza alle 7.31 dal binario 10 della stazione di Santa Maria Novella, e poi il ritorno da Torino Lingotto la sera: il treno dei lettori toscani ha compiuto il primo viaggio verso il Salone internazionale del libro. Nell’ultimo vagone, quello per i giovani tra i 18 e i 30 anni organizzato in collaborazione con Unicoop Firenze, un gruppo di studentesse universitarie sta preparando l’itinerario degli incontri da seguire in giornata: «È un ambiente diverso, un’occasione speciale», dicono Sara e Lavinia, amiche e vicine di posto.

Gli ultimi sedili sono occupati da due ragazzi di Poggibonsi, Martino e Alessio, anche loro entusiasti del senso di comunità che si respira nel treno: «Ci sentiamo molto coinvolti, è bello uscire dalla comfort zone e conoscere persone nuove». C’è infatti chi si incontra per la prima volta, come Mara di Empoli e Silvia del casentino, autrice del libro “Camminando fra la storia e le storie”, una raccolta tra prosa e poesia di alcune memorie della terra che l’ha cresciuta. Sedute l’una di fronte all’altra, discorrono dell’amore per i libri, e della scrittura come gesto, di calligrafia: «Ho paura che si stia perdendo l’arte dello scrivere”, dice Mara compresa da Silvia, che insegnava lettere e dice di non vedere più tanti ragazzi scrivere in corsivo. Poi, un poco più in là, una giovane lettrice, Martina, legge un fantasy di Rokia, autrice di “Sindrome” e “La verità nascosta”: «Vorrei incontrarla per chiederle di scrivermi una dedica sul libro». Il piccolo Pietro legge rannicchiato davanti al fratello Leonardo, che disegna in stile manga: «Mi piacerebbe conoscere Zerocalcare e regalargli un disegno che ho fatto apposta per lui», dice, mentre la sorellina sta creando un segnalibro. «È un viaggio diverso dagli altri», racconta Angela, di San Casciano in Val di Pesa, «perché qui dentro ci sono persone sensibili alla stessa passione». Poi, aggiunge, «è comodo poter tornare a casa in giornata senza il bisogno di cercare un alloggio».

Anna ed Eva, mamma e figlia residenti a Fiesole, hanno scelto di festeggiare in questa giornata la festa della mamma: «Siamo state motivate dalla curiosità, per noi è la prima volta al Salone». In molti, tra le persone che sono riuscite nelle prime ventiquattro ore del 24 aprile a prenotare il biglietto offerto dalla Regione, non avevano mai partecipato al Salone del libro, e hanno colto così l’opportunità del Treno dei lettori per raggiungere e ascoltare dal vivo le voci delle autrici e gli autori che leggono, come Massimo Cacciari, Stefano Mancuso, Roberto Saviano, Luciana Littizzetto e Lilli Gruber; poi Loredana Lipperini e Nicola Lagioia, Chiara Valerio, Zerocalcare, Erri De Luca, Paolo Giordano e Brunori Sas. Tra gli altri passeggeri, qualcuno ride e conversa, qualcun altro riprende il sonno interrotto, mentre l’altoparlante trasmette la “Radio dei lettori”, con la voce di Gabriele Ametrano, direttore del festival La città dei lettori e presidente dell’associazione culturale Wimbledon, e alcune testimonianze. Tra queste, le parole delle scrittrici toscane del progetto “La Toscana delle donne”, ospiti poi al padiglione della Regione, con il progetto dell’associazione culturale la Nottola di Minerva, “Animae Loci”.

Dopo le letture di Federica Miniati, le autrici hanno raccontato i loro libri. Un panel di sole donne introdotto da Elena Pianea e Cristina Manetti della Regione, e moderato da Stefania Costa, ha visto la partecipazione di Veronica Galletta, autrice di “Pelleossa”, Alessandra Minello e Tommaso Nannicini, autori di “Genitori alla pari. Tempo, lavoro, libertà”, Denata Ndreca, autrice di “Fiori dei Balcani” e Lorenza Pieri, con il libro “Volevo un regno più grande” su Niki de Saint Phalle; poi Silena Santoni, con “La mia creatura” e Nicoletta Verna, autrice de “I giorni di vetro”, seguite dall’intervento di Rondine Cittadella della Pace con Elena Girolimoni, Yahel Halfon e Monica Degl’Innocenti, e poi quello della libraia Cinzia Zanfini. Tra gli altri argomenti del giorno al padiglione Toscana, animato dalla presenza della stamperia Braille che regala fogli con dediche personalizzate in caratteri braille, ci sono l’opera di Giacomo Puccini, il fondo di Oriana Fallaci del consiglio regionale, il lavoro editoriale di Natalia Ginzburg, la salute mentale raccontata da Mario Tobino. Poi, la presentazione del laboratorio “Leggere, sentire, vivere. Per una filosofia dell’educazione e una scienza della lettura” della fondazione Francis Bacon, in cui è intervenuta anche la presidente della commissione cultura del consiglio regionale Cristina Giachi, che ha in corso una proposta alla Camera, “Leggere liberi”, per introdurre quindici minuti al giorno di lettura libera a scuola, perché «quando si legge si impara a leggere», afferma.

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