Inter a un passo da Oaktree: cosa succede adesso. E cosa può fare ancora Zhang | Corriere.it

Inter a un passo da Oaktree: cosa succede adesso. E cosa può fare ancora Zhang

diFrancesco Bertolino

Zhang deve versare 375 milioni entro domani: proverà a chiedere un'estensione del debito solo per vendere la società. Altrimenti Oaktree escute il pegno e diventa proprietario: ecco perché non rivenderà subito

Quarantotto ore separano la fine dell’era cinese di Suning dall’inizio dell’era americana di Oaktree. Il cronometro scorre veloce per Steven Zhang, da mesi alla spasmodica ricerca di un assist per tenersi l’Inter, e ogni giro di lancetta avvicina il fondo californiano alla conquista del club. E dire che il gol l’attuale presidente nerazzurro l’ha sfiorato. L’intesa con il fondo Pimco pareva a un passo e, con essa, i 430 milioni indispensabili per rimborsare il creditore e affrontare almeno un’altra stagione.

Poi è arrivato lo stop, improvviso. È stata Oaktree a entrare in tackle su Pimco, facendo valere le clausole del finanziamento del 2021? O è stata Pimco a tirare indietro il piede? Oppure ancora, più semplicemente, Suning non ha trovato i soldi? Impossibile dire quale ricostruzione sia veritiera, sinché non si sarà depositata la polvere sollevata dallo scontro fra Zhang e Oaktree. E, alla fine, poco importa: forse toccherà ai tribunali stabilire se vi sia stato ostruzionismo o mera insolvenza. Ciò che conta è che da mercoledì l’Inter potrebbe avere un nuovo proprietario: Oaktree. A meno che Suning trovi un nuovo finanziatore, magari proprio in Cina, al 90’ minuto. O «una risoluzione pacifica con Oaktree», come ha scritto sabato Zhang nella lettera-appello ai tifosi. Per esempio, nella forma di un’estensione di breve termine del debito, a tassi più alti e in vista della vendita del club. In finanza come nel calcio, vale la legge del «mai dire mai». Di ora in ora, però, il fondo diventa sempre più arbitro dei destini della proprietà dell’Inter. E, inflessibile, non pare disposto a concessioni né a supplementari. Se arriva il bonifico entro la mezzanotte di martedì, bene. Altrimenti, partirà la procedura per escutere il pegno sulle azioni dell’Inter e, nel giro di qualche giorno, Oaktree ne sarà proprietario.

Oaktree tiene la dirigenza, non vende subito

Con un orizzonte così vicino, è ovvio il fondo abbia già iniziato a pensare alla gestione. Oaktree è deciso a confermare la dirigenza dell’Inter e mantenere intatta la competitività della squadra. Nell’industria del pallone, del resto, i risultati economici non possono prescindere dai risultati sportivi. Più difficile indovinare le intenzioni del fondo nel medio termine. Certo, il mestiere dei fondi di investimento come Oaktree è comprare aziende a un prezzo per poi cederle a una cifra superiore dopo un certo periodo di tempo. Quanto lungo, però, dipende dai singoli casi e dai momenti di mercato. 

Sul punto vige la massima riservatezza e, quindi, ci si può affidare solo al ragionamento. In caso di escussione del pegno, Oaktree dovrà versare a Zhang la differenza fra il valore di mercato del club e i 375 milioni del prestito. Difficile dunque che il fondo proceda a un’immediata cessione che cristallizzerebbe proprio quella valutazione, su cui si calcolerà la somma spettante a Suning. Più probabile che Oaktree gestisca il club per il tempo necessario a migliorarne i conti e, magari, a dare concretezza al progetto stadio. Per presentare l’Inter con il migliore abito all’appuntamento con i prossimi pretendenti.

20 maggio 2024