Giro d'Italia e storia si son dati appuntamento alle sorgenti del Piave - Messaggero Veneto
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Giro d'Italia e storia si son dati appuntamento alle sorgenti del Piave

Una cinquantina i cicloturisti che hanno raggiunto le sorgenti del fiume carico di storia e simboli. Il sindaco di Sappada: un momento all’insegna dello sport ma anche dei valori

Alessandra Ceschia
2 minuti di lettura

È ai piedi del maestoso monte Peralba, a quota 1830 metri, che la pattuglia rosa di “Together for Sappada” si è inerpicata nella mattinata di sabato per coniugare spirito sportivo e promozione del territorio.

Un’iniziativa organizzata dal Comitato tappa per anticipare l’arrivo del Giro d’Italia in cui lo sport, la storia e la cultura si sono dati appuntamento alle sorgenti del Piave.

L’evento ha coinvolto una cinquantina di cicloturisti, fra loro sportivi del calibro di Pietro Piller Cottrer e Silvio Fauner, amministratori regionali come il vicepresidente del consiglio Stefano Mazzolini, uomini e donne appassionati di sport, ma anche neofiti.

Ben 1.200 i metri di dislivello che hanno affrontato sulla “dueruote” spalmati su un tracciato di 13 km disegnati lungo una serpentina di tornanti scavati fra i boschi di abeti, larici e faggi che presidiano il corso del Piave, testimone silenzioso di una pagina della Prima guerra mondiale scolpita in maniera indelebile nella memoria degli italiani e protagonista di uno dei canti patriottici italiani più popolari e amati, nato dal talento di Giovanni Ermete Gaeta, noto come E.A. Mario.

È ritornando con la mente e con il cuore al 24 maggio, data simbolo, che segnerà anche la tappa friulana della corsa rosa, che è stata messa a punto la meta di “Together for Sappada”, dove la cerimonia dell’alzabandiera con dell’omaggio ai caduti si è svolta con il picchetto degli alpini della Julia.

«Una presenza simbolica, ma dovuta, in questi luoghi sacri alla Patria – ha precisato il colonnello Lorenzo Rivi al comando dell’8° Reggimento Alpini –, che giunge in un periodo dell’anno in cui noi commemoriamo i caduti del 24 maggio 1915 e della Prima guerra mondiale.

Un luogo che ci ricorda anche la rinascita e la vita: qui c’è un monumento in cui austriaci e italiani si sono stretti la mano a un secolo da quegli eventi, lanciando un messaggio simbolico e forte, soprattutto in questo momento».

Una scelta ponderata dal Comitato locale tappa: «Abbiamo dovuto anticipare i tempi, perché realizzare la pedalata durante il Giro d’Italia non sarebbe stato possibile – la chiosa del presidente Paolo Urbani – abbiamo inteso suggellare ancora una volta l’amicizia fra il Giro e gli alpini che era tanto cara al patron Enzo Cainero».

La partenza dal Centro biathlon di Forni Avoltri Carnia Arena dove sportivi, e non, si sono dati appuntamento.

Una macchina organizzativa operosa sin dal mattino. Presente anche il consigliere regionale Manuele Ferrari che nel progetto Carnia Arena ha creduto e investito tanto, facendolo nascere e crescere.

L’evento “Together for Sappada”, figlio di “Together for Lussari”, è nato dall’iniziativa congiunta di Comitato tappa e Cussigh bike lo scorso anno «per collegare – la sottolineatura di Enzo Cussigh – il Giro d’Italia al giusto investimento nella promozione del territorio. L’e-bike ci è sembrata il giusto mezzo per far attraversare le strade del Giro anche alle persone che non hanno l’allenamento o l’attitudine per farlo».

FunActive, leader nel settore, e Cussigh bike hanno dunque messo a disposizione le bici elettriche. Ad attendere il serpentone rosa di cicloturisti alle sorgenti del Piave c’era una delegazione dello storico gruppo di portatrici carniche, gli alpini della Julia, il Coro Sorgenti del Piave e la banda è la Plodar Plèchmusich.

Loro la colonna sonora che ha scandito i momenti più simbolici della cerimonia, nel corso di una mattinata in cui il sole si è affacciato fra le montagne dopo giornate di maltempo.

A celebrare la messa sotto il tendone è stato il parroco, don Gianluca Molinaro, un momento che ha riunito i presenti prima del rancio alpino.

Soddisfatto il sindaco di Sappada Manuel Piller Hoffer: «L’intento di questa iniziativa pienamente riuscita era duplice – ha tirato le somme –: in prima battuta volevamo promuovere la salita alle sorgenti del Piave in quanto area di alto valore naturalistico con caratteristiche paesaggistiche e ambientali di pregio, volevamo inoltre ricordare i nostri caduti in un luogo sacro che per noi rappresenta un riferimento storico, della memoria. Abbiamo voluto unire le due cose – la conclusione – in una giornata pensata all’insegna dello sport, ma anche dei valori».

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