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Stevie Wonder: la musica nel cinema

Nel compleanno del Re del Soul ripercorriamo le tappe di una carriera che passa anche attraverso il cinema come raffinato compositore

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Stevie Wonder

Compie gli anni oggi Stevie Wonder, uno tra i più grandi musicisti e cantautori viventi. Celebri e acclamate le sue hit d’amore e d’impegno sociale come For One in My Life e Happy Birthday dedicata all’attivista politico Martin Luther King. Album che hanno fatto la storia di decenni musicali e di Stevie Wonder stesso, tra i quali non si possono non ricordare lo sperimentale Music of My Mind e il suo meraviglioso album di fine anni settanta Songs in the Key of Life.

Artista poliedrico non solo nel suo campo con ben 25 Grammy Awards ma anche in quello che più ci interessa: quello del cinema. Wonder infatti realizza tre colonne sonore vincendo nel 1985 il Golden Globe e il premio Oscar per  I Just Called to Say I Love You come Miglior canzone per il film The Woman in Red di Gene Wilder.

Journey through the Secret Life of Plants – Stevie Wonder

Nel documentario The Secret Life of Plants del 1979, il regista Walon Green non ha molta fortuna. Il film viene proiettato per sole due settimane nelle sale americane con un successo minimo a dispetto della riuscita effettiva. Un documentario naturalistico a difesa delle piante trattate come una specie in pericolo schiacciata dal consumismo dell’uomo capitalistico. E di una società americana dell’epoca che andava dritta sparata verso il boom degli anni ottanta, della televisione industriale. Green, seppur nella sua dimensione da opera concettuale, riesce in modo immersivo a renderci l’anima delle piante. Non oggetti ma essenza partecipe del mondo circostante. Al vero documentario sui laboratori botanici si frappongono riprese strette e dettagli sulle piante, i suoni delle cascate dei fiumi che si immergono con la natura. È in questo spazio che prende forma il talento della musica di Stevie Wonder.

 

Stevie Wonder

Generoso in sottrazione nonostante fosse a fine Sessanta all’apice del suo periodo più florido. La colonna sonora del suo Journey through the Secret Life of Plants accompagna il film e l’armonia delle piante in una extra-diegetica della musica che non sovrasta il plot dell’opera di Green, ma anzi sottolinea prima l’importanza del valore delle piante e dopo la sua essenza in pericolo che va preservata. E Stevie Wonder lo fa con un tatto delicato e sofisticato. Partecipando anche al docu in una scena del film quando il genio del soul canta una canzone su una barca. Wonder suona la botanica, le foglie, privilegiando la lentezza con ballate sofisticate dove chitarre, bassi acustici e sintetizzatori danno al film e all’album del cantante americano un mondo esotico, quasi psichedelico nella sua pace dei sensi con la natura.

The Woman in Red – Stevie Wonder

Ciò che rimane del film dimenticabile di Wilder è la colonna sonora di Stevie Wonder spesso in duetto con Dionne Warwick e soprattutto la canzone per cui The Woman in Red è ricordato, I Just Called to Say I Love You vincitrice del premio Oscar come Miglior canzone. L’opera di Wilder è un remake senza infamia e senza lode del film francese di Yves Robert Certi piccolissimi peccati. Ma The Woman in Red ha più di un debito verso il capolavoro di Billy Wilder Quando la moglie è in vacanza. Il desiderio sessuale del personaggio di Gene Wilder per l’avvenente modella interpretata da Kelly LeBrock è un erotismo a tratti trash degno del miglior/peggior cinepanettone italiano. La trasgressione è svuotata dalle velleità di Wilder di far incrociare la lussuria della generazione americana anni ottanta con l’intento del regista di sconvolgere ad ogni alzata di gonna della LeBrock.

In questo piattume parodistico della commedia americana dell’età dell’oro hollywoodiana, emerge con estrema forza il lavoro compositivo di Stevie Wonder. Una colonna sonora esile per un film, solo otto canzoni, ma in linea col periodo ottanta del visionario artista americano dopo la buona prova di Hotter than July. Wonder salva il film dando senso attraverso la musica a scene erotiche che altrimenti lo perderebbero. Ballate iper orecchiabili culminate con la famosa scena del telefono con la super hit I Just Called to Say I Love You. Certamente alla riuscita musicale del film ha contribuito l’alchimia formata con Dionne Warwick; dalla struggente Weakness alla commerciale It’s You.

Jungle Fever – Stevie Wonder

 

Per l’amico Spike Lee Stevie Wonder si cimenta negli anni novanta musicando il film Jungle Fever. Wonder attraversa un momento complesso non riuscendo a trovare una sua strada nel nuovo decennio. L’opera di Lee cerca in tal senso di aiutarlo per sviluppare meglio il suo pop soul. Il regista di She’s Gotta Have It non è nuovo nella sua opposizione al melting pot e Jungle Fever si caratterizza nella radicalizzazione di questo concetto. Per Lee le diverse etnie si incontrano per rendersi conto dell’inapplicabilità dei loro mondi. Che devono rimanere distinti e inafferrabili. Il film tende a  sviluppare in particolar modo in interno l’opposizione alla fusione tra la comunità afroamericana e quella italoamericana.

In tale intreccio Wonder è molto abile a costruire una storia musicale della comunità afro. Esordisce con l’energica Fun Day per rendere poi omaggio alla bellezza delle donne nere con Queen in the Balck. La ballata tra il malinconico e la ninna nanna di These Three Words è la percezione del talento di Wonder nella facilità di passare tra vari registri. Quello funky della traccia omonima del film e la sicurezza dell’uomo afro adulto con Gotta Have You. Jungle Fever ha una colonna sonora solida che viaggia nel film assieme al monomito dell’afroamericano newyorkese. Una delle punte toccanti della musica è senza dubbio Lighting Up the Candles, un crescendo armonico dedicato all’amico scomparso Marvin Gaye.

Stevie Wonder è un indiscusso genio della musica e un eccellente compositore prestato molto poco al cinema. Il suo innegabile intuito per la rappresentazione musicale dell’azione filmicamente drammatica è un dono. Pura invenzione e creazione di uno dei migliori musicisti di tutti i tempi.

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